“A cosa servono i discorsi? Serve la vita, serve l’impegno, serve l’amore, serve anche la sofferenza offerta al Signore” - Antonio Bello, sacerdote, vescovo, venerabile. Per tutti: don Tonino Bello. Alessano (Lecce) 18 marzo 1935 - Molfetta (Bari) 20 aprile 1993
Lettera di don Tonino, vescovo, a coloro che soffrono nel corpo Carissimi, non scrivo per consolarvi. Anche perché so bene quanto fastidio vi diano le declamazioni di coloro che, sentendosi sempre in dovere di spendere qualche buona parola con voi, ricorrono ai prontuari dei più indisponenti fraseggi. Non è di compatimento che avete bisogno. Prima di tutto, perché il compatimento è una spartizione fittizia del dolore. Poi, perché vi toglie la fierezza di rimaner soli sulla croce. E infine, perché rischia di fermarsi alla soglia delle parole. Al paraplegico che sta inchiodato su una sedia a rotelle, che sollievo può dare il sermone di circostanza fatto da chi magari, subito dopo, deve correre in palestra per una partita di basket? All’handicappato che ti interpella sui grandi perché della vita, e vuol rendersi conto delle ragioni misteriose che stanno all’origine della sua sfortuna, che conforto possono recare i luoghi comuni tratti dai repertori della compassione?...