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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

2a Domenica di Pasqua: Divina Misericordia

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Dopo 8 giorni di celebrazioni pasquali [vedi tempo sacro liturgico dell' Ottava di Pasqua ] con la Domenica della Divina Misericordia noi cattolici entriamo nella Seconda Settimana di Pasqua. Il tempo liturgico sarà "di Pasqua" - sette settimane pasquali - fino a Pentecoste [50 giorni dopo la Pasqua]. Il Salmo di oggi [118 - numerazione ebraica; 117 numerazione greca]: Rendete grazie  al Signore perché è buono:  il suo amore è per sempre. Dall'anno 2000 è istituita in questa domenica da Giovanni Paolo II (dopo lungo iter  per le necessarie verifiche di una rivelazione privata) la celebrazione liturgica della Divina Misericordia. Per le informazioni generali leggi QUI cathopedia L'unica cosa errata di quel link è l'immagine (quella che compare sulla pagina Cathopedia ad oggi in data 28 aprile 2019 - che è anche quella che attualmente vediamo diffusa dappertutto... in tante nostre chiese, in libretti, in foglietti e santini... Non la pubbli

Lunedì dell'Angelo. Testimoni del Risorto

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"Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi, e per tutta questa settimana, si prolunga nella liturgia, anche nella vita, la gioia pasquale della risurrezione di Gesù, il cui evento mirabile abbiamo commemorato ieri. Nella Veglia Pasquale sono risuonate le parole pronunciate dagli Angeli accanto alla tomba vuota di Cristo. Alle donne che si erano recate al sepolcro all’alba del primo giorno dopo il sabato, essi dissero: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto» ( Lc  24,5-6). La risurrezione di Cristo costituisce l’avvenimento più sconvolgente della storia umana, che attesta la vittoria dell’Amore di Dio sul peccato e sulla morte e dona alla nostra speranza di vita un fondamento solido come la roccia. Ciò che umanamente era impensabile è avvenuto: «Gesù di Nazaret […] Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte» ( At  2,22.24). In questo Lunedì “dell’Angelo”, la liturgia, con il Vangelo di Matteo (cfr 28,8-15), ci riporta vicino al sep

Questo è il giorno che ha fatto il Signore (salmo 118)

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               Buona Pasqua          "Nucleo insopprimibile di bellezza" "Il Signore ci chiama ad alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto e credere che siamo fatti per il Cielo, non per la terra; per le altezze della vita, non per le bassezze della morte: perché cercate tra i morti colui che è vivo? Dio ci chiede di guardare la vita come la guarda Lui, che vede sempre in ciascuno di noi un nucleo insopprimibile di bellezza.  Nel peccato, vede figli da rialzare; nella morte, fratelli da risuscitare; nella desolazione, cuori da consolare. Non temere, dunque: il Signore ama questa tua vita, anche quando hai paura di guardarla e prenderla in mano. A Pasqua ti mostra quanto la ama: al punto da attraversarla tutta, da provare l’angoscia, l’abbandono, la morte e gli inferi per uscirne vittorioso e dirti: “Non sei solo, confida in me!”.  Gesù è specialista nel trasformare le nostre morti in vita, i nostri lamenti in danza (cfr Sal30,12):  c

Perché?

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Sabato Santo 2019. Questo post è per invitare tutti ad indagare il PERCHÉ. E a scoprirlo. Quello che oggi sembra sfuggire è... il nesso. Nell'attuale società, di fronte ad una frammentazione di tutte le realtà ed esperienze umane... ogni relazione - anche tra gli eventi semplici quotidiani - ... , ogni nesso tra le cose viene perso. Il senso sembra perdersi... Ma, ancora più grave: sono le persone stesse che non sperano nemmeno più di riuscire a trovare un qualsiasi senso. La tendenza è procedere per singolo impulso&risposta agli accadimenti quotidiani. Polverizzati. Forse tra le principali  schiavitù oggi c'è proprio questa. Un certo sentore di senso (o bisogno di senso)  si può avvertire - paradossalmente - in una particolare illusione moderna. Illusione associata ad una paura. Nell'illusione - alimentata anche dal nuovo strumento del web - della connessione permanente a contatti virtuali, a google che ci risponde "perché" e "cosa è"

I salmi della Croce

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Salmo 22 (numerazione ebraica) - 21 greca 2 Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Lontane dalla mia salvezza le parole del mio grido! 3 Mio Dio, grido di giorno e non rispondi; di notte, e non c'è tregua per me. 4 Eppure tu sei il Santo, tu siedi in trono fra le lodi d'Israele. 5 In te confidarono i nostri padri, confidarono e tu li liberasti; 6 a te gridarono e furono salvati, in te confidarono e non rimasero delusi. 7 Ma io sono un verme e non un uomo, rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente. 8 Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: 9 «Si rivolga al Signore; lui lo liberi, lo porti in salvo, se davvero lo ama!». 10 Sei proprio tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai affidato al seno di mia madre. 11 Al mio nascere, a te fui consegnato; dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio. 12 Non stare lontano da me, perché l'angoscia è vicina e non c'è chi

Il Crocifisso

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"Lasciarsi guardare da Lui nel momento in cui dona la vita per noi e ci attira a Lui. San Francesco ha fatto questa esperienza in modo particolare nella chiesetta di san Damiano, pregando davanti al crocifisso, che anch’io oggi potrò venerare. In quel crocifisso Gesù non appare morto, ma vivo! Il sangue scende dalle ferite delle mani, dei piedi e del costato, ma quel sangue esprime vita. Gesù non ha gli occhi chiusi, ma aperti, spalancati: uno sguardo che parla al cuore.  E il Crocifisso non ci parla di sconfitta, di fallimento; paradossalmente ci parla di una morte che è vita, che genera vita, perché ci parla di amore, perché è l’Amore di Dio incarnato, e l’Amore non muore, anzi, sconfigge il male e la morte. Chi si lascia guardare da Gesù crocifisso viene ri-creato, diventa una «nuova creatura». Da qui parte tutto: è l’esperienza della Grazia che trasforma, l’essere amati senza merito, pur essendo peccatori. Per questo Francesco può dire, come san Paolo: «Quanto a me non c

Venerdì Santo 2019

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Il Grande Hallel

Giovedì Santo 2019. Perché oggi pubblico quello che nella tradizione ebraica e cristiana viene definito "il Grande Hallel" ? Perché è molto probabile (anche se non "certificato" al 100%) che sia stato cantato da Gesù e dagli Apostoli a conclusione dell'Ultima Cena. [ Ultima Cena che nella liturgia cattolica si celebra il Giovedì Santo. La  Messa nella Cena del Signore è l'inizio del  Triduo Pasquale  ] L'evangelista (sia Marco che Matteo) non specifica QUALE fu "l'inno" al quale fa riferimento, cioè i vangeli non riportano il testo dell'inno (ed è per questo che non disponiamo di una prova che si attesti sul 100%), ma in genere si intendeva il Salmo 136 - appunto il Grande Hallel. In pratica, se uno dice che alla fine della cena pasquale ebraica  "dopo aver cantato l'inno" eccetera eccetera, solitamente si intende il Salmo 136. Salvo variazioni, imprevisti, eccezioni nonché altre interpretazioni (che pur ci poss

Notre Dame a fuoco

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Come tutti sanno, ieri 15 aprile 2019 si è verificato un incendio disastroso a Parigi. © foto Rai News Non tutti invece sanno che la Cattedrale di Notre Dame è di proprietà dello Stato francese (come monumento storico-artistico) che praticamente la concede in uso alla Chiesa Cattolica per i riti religiosi. Se vuoi più info su questo "sistema" francese vedi il seguente link https://it.cathopedia.org/wiki/Cattedrale_di_Notre-Dame_(Parigi) Ora bisogna attendere le indagini per conoscere le cause dell'incendio... Ma al di là dei risultati di queste indagini, a me viene in mente una cosa (opinione personale): ci vorrà più tempo per "vedere" tutto l'evento meglio contestualizzato nella sua epoca, tuttavia anche la coincidenza temporale (Lunedì Santo 2019) mi richiama in modo paradigmatico l'attuale situazione europea del cattolicesimo... In brevissimo tempo in Europa è avvenuta la distruzione di valori bimillenari, e adesso sembra che soltanto il

Le Palme. L'entrata messianica di Gesù a Gerusalemme nei quattro vangeli

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Matteo capitolo 21 1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli,  2 dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me.  3 E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: «Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito»».  4 Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: 5 Dite alla figlia di Sion: Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un'asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma. 6 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù:  7 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere.  8 La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada.  9 La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: