22 ottobre: San Giovanni Paolo II. Festeggio facendo informazione su un documento a lui molto caro che pochi conoscono, ma fondamentale per tutta la Chiesa

Nessuna premessa particolare.
Solo l'invito alla lettura di un paragrafo di un documento molto importante del pontificato di Giovanni Paolo II.

Qui di seguito, tra le parentesi quadre, fornisco il contesto essenziale di ciò che andrai a leggere, ma poi - cara lettrice e caro lettore - guarda con i tuoi occhi e pensaci:
ne eri informato/a? 
Lo sapevi?

[Dalla mia esperienza personale posso dire che quasi nessun cattolico lo sa. Eppure stiamo parlando di dottrina della Chiesa Cattolica - ufficialmente dichiarata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede con approvazione in forma speciale di Papa Giovanni Paolo II. Per essere più precisa, si tratta di un documento richiesto e fortemente voluto dal Papa nell'Anno Giubilare del 2000. 
Ci teneva così tanto (al testo, alla sua diffusione e alla comprensione del tema nella sua completezza) che ne fece anche l'argomento principale durante un Angelus...
(Nota: riporterò di seguito anche quell'Angelus, molto importante per capire bene la "direzione").

In pratica: non rimangono dubbi né opinioni teologiche da discutere ancora. Gli "esperti di dottrina della Chiesa", cioè la Congregazione di cui sopra, confermata dall'autorità papale, ti garantiscono che quella che leggerai è dottrina cattolica, in ogni singolo paragrafo dell'intero testo. 
Alla fine del documento si trova infatti attestato: 
"Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nell'Udienza concessa il giorno 16 giugno 2000 al sottoscritto Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con certa scienza e con la sua autorità apostolica ha ratificato e confermato questa Dichiarazione, decisa nella Sessione Plenaria, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Dato a Roma, dalla sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 6 agosto 2000, nella Festa della Trasfigurazione del Signore.
Joseph Card. Ratzinger -Prefetto"
Perciò abbiamo, come minimo, due grandi conoscitori della teologia cattolica che si sono occupati del tema: Joseph Ratzinger e Karol Wojtyla. Poi, c'è tutto il discorso dell'autorità papale che, in modo esplicito, ratifica e conferma. Questo, per quanto riguarda Fede e Dottrina cattoliche. 
Personalmente aggiungo che si tratta anche di buona Filosofia e di logica: se ciò che viene descritto non fosse così, come altro dovrebbe essere? 
Se non fosse così, effettivamente ci sarebbe qualcosa che "non quadra" nella Storia del mondo, ma soprattutto nell'azione che il Signore Nostro Dio opera di continuo a favore di tutta l'umanità. O per meglio dire, non "quadrerebbero" la filosofia e la teologia cattoliche che a questo punto della Storia avrebbero compreso ben poco di come agisce Dio nel mondo e in relazione con l'uomo. 
(N.B. non che la mente umana possa giungere a comprendere tutto su Dio, anzi ciò che noi possiamo conoscere è una piccola parte, commisurata all'umana limitatezza di questa dimensione, però 2000 anni di storia e di studi teologici devono saper dire qualcosa di "solido" e giustificarlo con argomenti altrettanto solidi. A questo proposito, se ti servisse, linko un breve ripasso dei rapporti tra Fede e Ragione nel cattolicesimo: QUI ). 

Forse... Ti stupirà sapere che ci furono molte polemiche intorno al documento. Ma non per il motivo che magari potresti immaginare quando leggerai quel paragrafo... Anzi! Le polemiche furono per l'esatto contrario (come intuirai dallo stesso Angelus del Papa, il quale si preoccupò di chiarire definitivamente la questione principale - peraltro già molto chiara a chi legge senza pregiudizi). 
E allora, ci si potrebbe chiedere: 
"ma i polemizzanti avevano letto almeno quel paragrafo?".

Osservo infine che se le affermazioni di quel paragrafo fossero pronunciate oggi apertamente da Papa Francesco (che potrebbe benissimo farlo, visto che è dottrina cattolica assodata)... Francesco finirebbe su tutti i telegiornali con un tam-tam mediatico senza precedenti.
Invece, chissà perché... Oggi la gente si "scandalizza" e si "partitizza" per molto meno, per delle cose normalissime che Papa Francesco dice.

Buona lettura, allora! 
Se poi, quel paragrafo - che risolve tra l'altro uno snodo teologico piuttosto importante - ti invoglierà a leggere il documento completo, ci sarà il link della Santa Sede a tua disposizione. Oppure puoi comprare il cartaceo in libreria a 2 euro circa. 
Il mio auspicio è che un numero sempre maggiore di cattolici legga e mediti tutto il testo. 
Il tema centrale della trattazione dottrinale non è esattamente il paragrafo che ora ti riporto (che comunque apparirà "rivoluzionario" a coloro che conoscono il cattolicesimo soltanto attraverso gli stereotipi dei telegiornali). 
Per questo ti invito a scoprire cosa dice l'intero documento nel quale si trova anche questa perla di pura teologia cattolica confermata definitivamente dalla pontificia autorità. 
Tutto il testo, infatti, è particolarmente attuale, nonostante siano trascorsi oltre 20 anni dalla sua redazione e pubblicazione. Ma si sa, una delle funzioni della Chiesa è essere profetica... E oggi possiamo osservare come Papa Francesco stia lavorando con la sua propria originalità e con metodi innovativi ma sempre "in continuità" su un solco che era già ben tracciato. Non a caso il nostro attuale Papa spesso cita le dichiarazioni dei Papi precedenti o dei Padri della Chiesa quando spiega ciò che sta dicendo o facendo].

Di nuovo, buona lettura di questo sconosciuto paragrafetto :)
Il neretto che evidenzierà la frase conclusiva è mio.




Paragrafo n. 8
"Si avanza anche l'ipotesi circa il valore ispirato dei testi sacri di altre religioni. Certo, bisogna riconoscere come alcuni elementi presenti in essi siano di fatto strumenti, attraverso i quali moltitudini di persone, nel corso dei secoli, hanno potuto e ancora oggi possono alimentare e conservare il loro rapporto religioso con Dio. 
Per questo, considerando i modi di agire, i precetti e le dottrine delle altre religioni, il Concilio Vaticano II – come è stato sopra ricordato – afferma che, «quantunque in molti punti differiscano da quanto essa [la Chiesa] crede e propone, tuttavia, non raramente riflettono un raggio di quella Verità, che illumina tutti gli uomini» .
La tradizione della Chiesa, però, riserva la qualifica di testi ispirati ai libri canonici dell'Antico e del Nuovo Testamento, in quanto ispirati dallo Spirito Santo. 
Raccogliendo questa tradizione, la Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione del Concilio Vaticano II insegna: «Infatti la santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia dell'Antico sia del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché, essendo scritti sotto ispirazione dello Spirito Santo (cf. Gv 20,31; 2 Tm 3,16; 2 Pt 1,19-21; 3,15-16), hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa». 
Tali libri « insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio in vista della nostra salvezza volle fosse messa per iscritto nelle sacre lettere».
Tuttavia, volendo chiamare a sé tutte le genti in Cristo e volendo comunicare loro la pienezza della sua rivelazione e del suo amore, Dio non manca di rendersi presente in tanti modi «non solo ai singoli individui, ma anche ai popoli mediante le loro ricchezze spirituali, di cui le religioni sono precipua ed essenziale espressione, pur contenendo “lacune, insufficienze ed errori”». Pertanto, i libri sacri di altre religioni, che di fatto alimentano e guidano l'esistenza dei loro seguaci, ricevono dal mistero di Cristo quegli elementi di bontà e di grazia in essi presenti".

Quello che hai appena letto è il paragrafo 8 dalla 
Dichiarazione "Dominus Iesus" - Circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa - Roma, 6 agosto 2000,
Congregazione per la Dottrina della Fede - con approvazione in forma speciale del Sommo Pontefice che ratifica e conferma sulla base dell'autorità apostolica.
Link al documento integrale sul sito della Santa Sede


Domenica 1 ottobre 2000, Giovanni Paolo II fa della Dominus Iesus l'argomento principale dell'Angelus, così spiegando:

"Al vertice dell'Anno Giubilare, con la Dichiarazione "Dominus Iesus" - "Gesù è il Signore" - approvata da me in forma speciale, ho voluto invitare tutti i cristiani a rinnovare la loro adesione a Lui nella gioia della fede, testimoniando unanimemente che Egli è, anche oggi e domani, "la via, la verità e la vita" (Gv 14,6). 
La nostra confessione di Cristo come unico Figlio, mediante il quale noi stessi vediamo il volto del Padre (cfr Gv 14,8), non è arroganza che disprezza le altre religioni, ma gioiosa riconoscenza perché Cristo si è mostrato a noi senza alcun merito da parte nostra. Ed Egli, nello stesso tempo, ci ha impegnati a continuare a donare ciò che abbiamo ricevuto e anche a comunicare agli altri ciò che ci è stato donato, perché la Verità donata e l'Amore che è Dio appartengono a tutti gli uomini.
Con l'Apostolo Pietro noi confessiamo "che in nessun altro nome c'è salvezza" (Atti 4,12). 
La Dichiarazione Dominus Iesus, sulle tracce del Vaticano II, mostra che con ciò non viene negata la salvezza ai non cristiani, ma se ne addita la scaturigine ultima in Cristo, nel quale sono uniti Dio e uomo. Dio dona la luce a tutti in modo adeguato alla loro situazione interiore e ambientale, concedendo loro la grazia salvifica attraverso vie a lui note (cfr Dominus Iesus, VI, 20-21). 
Il Documento chiarisce gli elementi cristiani essenziali, che non ostacolano il dialogo, ma mostrano le sue basi, perché un dialogo senza fondamenti sarebbe destinato a degenerare in vuota verbosità.
Lo stesso vale anche per la questione ecumenica. 
Se il Documento, con il Vaticano II, dichiara che "l'unica Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa Cattolica", non intende con ciò esprimere poca considerazione per le altre Chiese e comunità ecclesiali. Questa convinzione s’accompagna alla consapevolezza che ciò non è merito umano, ma un segno della fedeltà di Dio che è più forte delle debolezze umane e dei peccati, confessati da noi in modo solenne davanti a Dio e agli uomini all'inizio della Quaresima. 
La Chiesa Cattolica soffre - come dice il Documento - per il fatto che vere Chiese particolari e comunità ecclesiali con elementi preziosi di salvezza siano separate da lei.
Il Documento esprime così ancora una volta la stessa passione ecumenica che è alla base della mia Enciclica Ut unum sint. È mia speranza che questa Dichiarazione che mi sta a cuore, dopo tante interpretazioni sbagliate, possa svolgere finalmente la sua funzione chiarificatrice e nello stesso tempo di apertura. 
Maria, a cui il Signore sulla croce ci ha affidati quale Madre di tutti noi, ci aiuti a crescere insieme nella fede in Cristo, Redentore di tutti gli uomini, nella speranza della salvezza, offerta da Cristo a tutti, e nell'amore, che è il segno dei figli di Dio."
Giovanni Paolo II, 1 ottobre 2000

Link al testo dell'Angelus sul sito della Santa Sede




Per chi desidera il libretto cartaceo, al prezzo di circa 2 euro, si può trovare (o richiedere) in tutte le librerie



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