Pandemia Covid-19. Perché l'accettare che i "vecchi" (e i deboli) siano sacrificati all'obiettivo della cosiddetta "vita normale" distruggerà la tua vita normale
È filosofia spicciola, davvero qualcosa "for dummies" ... Eppure pochi sembrano comprenderla. Questa filosofia semplice è diventata drammaticamente reale (quanto invisibile) con l'epidemia di Covid 19. Nota: questo post NON tratta di morale cristiana, ma soltanto di filosofia del reale, per così dire. Credo che sia innegabile, fin dall'inizio della pandemia, che il retropensiero strisciante tendeva ad essere: "vabbè, il morto era vecchio ed ammalato, pazienza" - e già questo trend costituirebbe di per sé un grande problema, ma forse non era ancora così evidente nella sua "sistematicità" e nella sua ripercussione reale sull'intera società. Attualmente siamo arrivati alla seconda o anche terza (o anche quarta) fase del problema, una fase nella quale si tende (in modo implicito) ad affermare che dobbiamo accettare serenamente (come necessario effetto collaterale) una certa percentuale di morti, vecchi e/o deboli, se vogliamo "andare avanti...