Mercoledì delle Ceneri. Tutto (e anche di più) sul digiuno cristiano

Qui di seguito il significato, le regole pratiche e gli approfondimenti.



Primo chiarimento necessario:
noi lo chiamiamo "digiuno" ma non è propriamente un digiuno completo del tipo "solo acqua" per 24 ore.
L'astinenza si riferisce inoltre all'astensione da alcuni cibi: dalle carni, ma non solo.

Per l'introduzione sintetica (ed accurata) all'argomento leggiamo padre Angelo Bellon OP.

Quando, come e perché digiunare:
https://www.amicidomenicani.it/quando-come-e-perche-digiunare/

Secondo chiarimento necessario: ricordarsi che il digiuno cattolico NON è un fine.  È un mezzo.

Terzo chiarimento necessario:
se non c'è il cuore giusto, per il cattolicesimo non può esserci il digiuno giusto.

Quarto chiarimento necessario: se non ci sono i 3 pilastri della Quaresima - Preghiera, Digiuno, Carità - il digiuno conta poco o niente.

Quinto chiarimento necessario: a causa di tutte queste consapevolezze necessarie (e anche per questioni di salute/crescita regolare di bambini e adolescenti),
il digiuno è prescritto dalla Chiesa ai cattolici solo a partire dai 18 anni d'età.
Dai 15 ai 18 anni i giovani cattolici sono tenuti solo all'astinenza dalle carni nei giorni stabiliti.
Prima di queste età i bambini e i giovani fino ai 15 anni e fino ai 18 anni imparano gli altri due pilastri: preghiera e carità.

Qui di seguito trovi gli articoli di approfondimento che ho redatto l'anno scorso con molta cura sui vari risvolti - pratici e spirituali.

Per conoscere tutti i significati, le modalità e le implicazioni del DIGIUNO ed ASTINENZA cattolici, e il confronto con fedi non-cristiane CLICCA QUI

Per conoscere nel dettaglio TUTTE le regole pratiche e la loro migliore applicazione CLICCA QUI


Infine...

Sesto chiarimento necessario: se ci sono problemi di salute (fisica o psichica) il fedele cattolico non è tenuto al digiuno. Ugualmente, non vi è tenuto se deve svolgere lavori pesanti o comunque dei lavori (in casa o fuori casa) che richiedono tre pasti "pieni" durante la giornata.
Chi ha compiuto i 60 anni non è tenuto al digiuno. Dopo i 60 anni, se si vuole, lo si può praticare per libera scelta devozionale.
Le donne in gravidanza, quelle che hanno partorito da poco e quelle in allattamento ovviamente non devono fare alcun digiuno.

Inoltre, ci possono essere svariati altri motivi che impediscono la giornata di digiuno + astinenza.
In tutti i casi il fedele cattolico è tenuto a "compensare" con gli altri due pilastri: preghiera e carità. Particolarmente importante (anche se non è precetto obbligatorio) la partecipazione al rito dell'imposizione delle Ceneri.

Settimo chiarimento necessario: il Digiuno e l'Astinenza, normati dalla Chiesa Cattolica nei diversi periodi storici secondo le sensibilità, le società, le possibilità locali e le zone geografiche, sono appunto legge ecclesiastica. Non sono legge divina.
Impara la differenza cliccando qui
Chi si considera (o si vuole considerare) "cattolico osservante-praticante" è tenuto al rispetto di entrambe le leggi. Il termine tecnico in questo caso è "obbligo grave" o "precetto grave".
[Comunque, tieni sempre presente che la nostra legge parte dallo spirito e dal cuore, e non dall'osservanza tecnica esteriore del precetto - che si potrebbe trasformare in ipocrisia se non ci fosse una vita cristiana coerente, ad esempio nei comportamenti col prossimo].

Commenti

Anonimo ha detto…
Ciao, sono Berto. Complimenti per questa spiegazione magistrale ed esaustiva. Io credo, tuttavia, che l'autorità ecclesiastica dovrebbe elevare l'asticella della pratica penitenziale del digiuno, da 60 a 75 anni di età e rimanere così al passo coi tempi, perché a detta dei geriatri pare che la "vecchiaia" inizi da quell'età...
Francesca ha detto…
Per me invece va bene così perché non è questione di geriatri.

Se non erro, queste nuove disposizioni sull'età sono degli anni Novanta circa... e sono perfette.
Dai 15 : impari astinenza da qualche cibo. Dai 18 ai 60: digiuno consapevole, ma glielo devi dire "per legge", per fare un percorso di maturazione anche con disciplina.
Dopo i 60: generalmente il cattolico lo fa per scelta e per maturità spirituale, se la salute glielo consente e senza imposizioni esterne.

Comunque, come dice padre Bellon, il rispetto di queste regole è di tipo sostanziale. Cioè se per sbaglio una volta ti capita di buttare il dado di carne nella pentola... e te ne accorgi dopo, e l'hai pure fatto mangiare a tutta la famiglia, non è considerata trasgressione grave.
Diventa grave solo se per scelta il giorno di astinenza ti mangi un chilo di grigliata di manzo al posto della modesta porzione di frittata con verdure. (per esempio)

Quindi è cosa diversa dalla trasgressione di un Comandamento - che invece è sempre grave.
Francesca ha detto…
No, sbagliavo.
Mi correggo.
Ho controllato: le nuove disposizioni sull'età sono degli anni Ottanta.
(precedentemente l'età era 21).

Altre varie definizioni, chiarimenti e specificazioni delle suddette norme: CEI anni Novanta.

Anonimo ha detto…
Beh, se esistono disposizioni sull'eta' significa che la geriatria entri in gioco, e se questa scienza ci dice che la soglia della "terza età" non coincide più con i fatidici 60 anni, credo che occorra tenerne conto...
penso altresì che la quaresima, come mi significò un sacerdote preparatissimo col quale intrattenni uno scambio epistolare per parecchio tempo, sia come una pedagogia della Croce, un tempo in cui imparare la bellezza segreta nascosta nel sacrificio e nel dono di sé,che ci prepari così a ritrovare il Padre e a vivere la pienezza pasquale nella Risurrezione. Se inteso in questa ottica, il digiuno che ci prepara all'incontro con Cristo ha un senso, altrimenti sarebbe meglio non farlo e continuare con le solite abitudini alimentari.
Francesca ha detto…
Come ti avevo già risposto, non credo che la geriatria c'entri. C'entra il periodo storico, sociale, ecc.
C'entra che si può contare sulla scelta consapevole (tra mille tipi di "digiuni") di chi ha una certa maturità, tenendo i precetti al minimo storico.
E c'entra che questa è una disposizione ecclesiastica, ed è perciò variabile in qualsiasi momento. Non avrebbe senso la rigorosità che si deve ai comandamenti e ai sacramenti.