La festa continua: oggi la Sacra Famiglia
Il Natale per i cristiani non è "un giorno".
È una stagione che inizia con l'Avvento e che continua almeno fino alla Domenica del Battesimo del Signore (quest'anno è il 13 gennaio).
Eh... no, ... devo comunicare agli amanti delle filastrocche che il detto "l'Epifania tutte le feste porta via" non è roba antica, ma solo una (miserella) rima moderna.
Se poi consideriamo le diverse date del Natale delle chiese orientali ortodosse... arriviamo fino all'incirca al 20 gennaio.
Per consultare i diversi calendari vedi il link del Christian Information Center (in italiano)
http://www.cicts.org/default.asp?id=483
E ... se poi facciamo qualche passo in più, arriviamo fino al 2 febbraio, Festa della Presentazione di Gesù al Tempio (chiamata anche festa della Candelora).
Non è che sto scherzando o esagerando. Nelle diverse zone geografiche i cristiani hanno sempre percepito il significato della stagione spirituale, più che del singolo giorno, e quindi - spostandoci tra le diverse tradizioni - troviamo sempre dei periodi più o meno prolungati per i festeggiamenti natalizi.
Celebriamo la ricerca dell'Uomo verso Dio, celebriamo Lui che si rivela con l'Incarnazione, e celebriamo tutti gli aspetti dell'Incarnazione che portano nuova luce (anzi La Luce) sul significato dell'umanità stessa e di tutte le attività umane in relazione al Signore dell'Universo.
Che cosa c'entriamo noi con Lui?
La stagione dell'Avvento e del Natale è quella propizia per questa riflessione.
(E allora non ci basta un giorno)
Seguendo il percorso dell'Anno Liturgico, le feste cattoliche tradotte nella ritualità e le letture della liturgia quotidiana si può meditare su tutto ciò.
L'invito alla meditazione (e all'azione) che ci ha fatto Papa Francesco all'Angelus di oggi 30 dicembre 2018, festa della Sacra Famiglia, lo puoi trovare cliccando qui
Nel mio post del 28 gennaio avevo individuato un breve viaggio di 5 giorni nel calendario liturgico. Era, in qualche modo, un viaggio storico di ricongiungimento alle nostre radici.
Con la festa di oggi, col Te Deum di domani e con le altre feste che seguiranno porto l'attenzione sull'approfondimento spirituale... e continuerò a pubblicare - tra una festa e l'altra - i testi della Chiesa sull'Incarnazione con diversi spunti per chi vuole capire meglio una realtà che spesso oggi tende a fermarsi alla parola esteriore... ed è un po' difficile trovare chi ne parli per esteso.
È come se... fosse dato per scontato.
I due estremi oggi sono questi: la ripetizione "a pappagallo" della parola (Incarnazione) senza conoscere niente in proposito oppure darne per scontato il significato come se tutti lo sapessero già, come se tutti avessero studiato teologia per minimo 5 anni. In entrambi i casi si rimane su una specie di binario morto in cui non c'è più nessuna comunicazione perché il clou del messaggio viene relegato all'angolo.
Secondo me chi invece è veramente interessato/a alla fede cristiana vuole sapere qualcosa in più. Nella Chiesa, in 2000 anni, se n'è discusso in lungo e in largo. Per chi vuole capire meglio, di materiale ce n'è.
L'argomento rimane di importanza capitale: segna la distinzione tra il cristianesimo e "il resto del mondo".
È una stagione che inizia con l'Avvento e che continua almeno fino alla Domenica del Battesimo del Signore (quest'anno è il 13 gennaio).
Eh... no, ... devo comunicare agli amanti delle filastrocche che il detto "l'Epifania tutte le feste porta via" non è roba antica, ma solo una (miserella) rima moderna.
Se poi consideriamo le diverse date del Natale delle chiese orientali ortodosse... arriviamo fino all'incirca al 20 gennaio.
Per consultare i diversi calendari vedi il link del Christian Information Center (in italiano)
http://www.cicts.org/default.asp?id=483
E ... se poi facciamo qualche passo in più, arriviamo fino al 2 febbraio, Festa della Presentazione di Gesù al Tempio (chiamata anche festa della Candelora).
Non è che sto scherzando o esagerando. Nelle diverse zone geografiche i cristiani hanno sempre percepito il significato della stagione spirituale, più che del singolo giorno, e quindi - spostandoci tra le diverse tradizioni - troviamo sempre dei periodi più o meno prolungati per i festeggiamenti natalizi.
Celebriamo la ricerca dell'Uomo verso Dio, celebriamo Lui che si rivela con l'Incarnazione, e celebriamo tutti gli aspetti dell'Incarnazione che portano nuova luce (anzi La Luce) sul significato dell'umanità stessa e di tutte le attività umane in relazione al Signore dell'Universo.
Che cosa c'entriamo noi con Lui?
La stagione dell'Avvento e del Natale è quella propizia per questa riflessione.
(E allora non ci basta un giorno)
Seguendo il percorso dell'Anno Liturgico, le feste cattoliche tradotte nella ritualità e le letture della liturgia quotidiana si può meditare su tutto ciò.
L'invito alla meditazione (e all'azione) che ci ha fatto Papa Francesco all'Angelus di oggi 30 dicembre 2018, festa della Sacra Famiglia, lo puoi trovare cliccando qui
Nel mio post del 28 gennaio avevo individuato un breve viaggio di 5 giorni nel calendario liturgico. Era, in qualche modo, un viaggio storico di ricongiungimento alle nostre radici.
Con la festa di oggi, col Te Deum di domani e con le altre feste che seguiranno porto l'attenzione sull'approfondimento spirituale... e continuerò a pubblicare - tra una festa e l'altra - i testi della Chiesa sull'Incarnazione con diversi spunti per chi vuole capire meglio una realtà che spesso oggi tende a fermarsi alla parola esteriore... ed è un po' difficile trovare chi ne parli per esteso.
È come se... fosse dato per scontato.
I due estremi oggi sono questi: la ripetizione "a pappagallo" della parola (Incarnazione) senza conoscere niente in proposito oppure darne per scontato il significato come se tutti lo sapessero già, come se tutti avessero studiato teologia per minimo 5 anni. In entrambi i casi si rimane su una specie di binario morto in cui non c'è più nessuna comunicazione perché il clou del messaggio viene relegato all'angolo.
Secondo me chi invece è veramente interessato/a alla fede cristiana vuole sapere qualcosa in più. Nella Chiesa, in 2000 anni, se n'è discusso in lungo e in largo. Per chi vuole capire meglio, di materiale ce n'è.
L'argomento rimane di importanza capitale: segna la distinzione tra il cristianesimo e "il resto del mondo".
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