La nostra storia in 5 giorni (reloaded)
Riprendo e rilancio la mia meditazione già pubblicata l'anno scorso sui 5 giorni del calendario liturgico di questo periodo...
La trovo particolarmente utile da collegare sia al mistero dell'Incarnazione sia al significato del tempo sacro definito dall'Anno Liturgico - tempo sacro nella sua relazione con la Storia dell'umanità e di ogni singolo uomo.
[ricordo sempre che "mistero" nel linguaggio cattolico non significa esattamente "ignoto" o "misterioso" , bensì indica un fatto che si continua a meditare, a contemplare e ad indagare perché si tratta di una realtà infinita - essendo divina]
24 - 25 - 26 - 27 - 28 dicembre
La nostra storia in 5 giorni
Così come uno schemino e un evidenziatore "fluo" aiutano il ripasso della lezione nei punti chiave, il calendario cattolico in questi 5 giorni mostra il percorso santo all'interno della Storia.
Per la verità i percorsi evidenziati nell'Anno Liturgico, o più banalmente "sul calendario cattolico" sono molteplici, in base al punto di vista che si adotta (ad esempio il punto di vista dei colori liturgici e/o quello dei cosiddetti tempi forti).
In questo caso io sto adottando solo il punto di vista di un mini percorso di pochi giorni fissato dalla Chiesa appositamente per dare un insegnamento ai fedeli all'interno dell'Avvento e del tempo di Natale.
Più ampio e strutturato è invece il percorso completo dell'Avvento e poi del Natale fino all'Epifania (e ancor più nel viaggio che compiamo con Quaresima - Pasqua - Pentecoste). Ma anche solo ponendo l'attenzione sui giorni che ora descrivo si può tracciare la struttura fondamentale della storia ebraico-cristiana.
24 dicembre
San Giacobbe Patriarca
Padre dei 12 figli dai quali discendono le tribù di Israele (i nomi delle 12 tribù sono i nomi dei figli di Giacobbe).
Ad un certo punto della vicenda biblica Dio dà a Giacobbe il nome di Israele. Quindi si può dire che Giacobbe-Israele riassuma in sè in qualche modo tutta la storia del popolo ebraico.
Certo la storia di Israele non si esaurisce in Giacobbe ma la sua vicenda raccoglie passato e futuro in modo mirabile - oltre che comprendere diversi passaggi fortemente simbolici della relazione tra Dio e Uomo.
25 dicembre
Natività di Nostro Signore Gesù Cristo
In questo giorno è stata fissata (per vari motivi) la celebrazione dell'Incarnazione.
Nasce il Figlio di Dio e il Messia di Israele. Luce delle Genti, come lo era stato fino ad allora il popolo messianico. Adesso la Luce "si concentra" in Gesù (senza togliere ma anzi esaltando e confermando quella di Israele-Popolo).
26 dicembre
Santo Stefano, primo martire cristiano
Si presume generalmente che fosse un greco, quindi un Gentile, tuttavia non c'è una certezza scientifica. Potrebbe anche essere stato un ebreo, alcuni erano di questa opinione sulle sue origini familiari... Ma è proprio questa incertezza e questo relativo "disinteresse" storico il punto importante: con il cristianesimo si abbatte il muro di separazione tra popolo e popolo, tra etnìe, tra appartenenze e provenienze diverse. Tutti hanno uguale dignità davanti a Dio nel Nome di Cristo Gesù.
Stefano è il primo dei sette diaconi nominati dagli Apostoli per la gestione della comunità cristiana di Gerusalemme, e fu nominato per la sua grande Fede.
Si può anche dire che Stefano è il primo che testimonia 2 cose fondamentali ed "innovative" (che si leggono nella Bibbia, vedi Atti capitolo 6), come ha detto l'altro ieri anche Papa Francesco.
1) sa "dove sta andando" mentre sta morendo
2) perdona i suoi aguzzini mentre lo stanno uccidendo, implorando Dio di non incolparli del peccato.
Stefano fa proprio come ha fatto Gesù sulla Croce. Questo è il perdono cristiano nella sua massima espressione: l'amore per i nemici. Un valore introdotto e messo in pratica dal cristianesimo.
[non mi risulta che altre fedi o filosofie lo propongano, anche perché solo un certo "tipo di Dio" può chiederti di fare una cosa simile e convincerti a farla con tutto il cuore. Chi lo fa nel modo più completo è appunto un santo. Spesso questo perdono sincero ha anche provocato la conversione degli assassini, i quali diventano ferventi cristiani - pentendosi delle loro azioni malvage e soffrendone a lungo. È risaputo che nei primi tre secoli di cristianesimo, cioè quelli delle grandi persecuzioni da parte dell'Impero Romano, le uccisioni dei cristiani non determinavano battute d'arresto nella diffusione della fede bensì provocavano, incredibilmente, il contrario cioè ondate di conversioni. Per contro, molti movimenti religiosi o filosofici sono scomparsi dalla storia proprio a seguito di azioni più o meno aggressive nei loro confronti].
27 dicembre
San Giovanni Apostolo
Ritorniamo ad un uomo ebreo, quello che viene considerato il prediletto di Gesù tra gli apostoli nonché l'autore del nucleo originario del Vangelo secondo Giovanni - il Vangelo detto "dell'amore", e quello che nel celebre prologo (capitolo 1) ricapitola la Storia della Salvezza dalle origini:
"In principio era il Verbo" --
"E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi".
Giovanni è l'unico che sta ai piedi della Croce con Maria. Oltre che grande amore verso il Maestro, ha anche molto coraggio. Gesù gli affida Sua Madre che resterà con lui durante la missione e fondazione di comunità cristiane.
Giovanni, da anziano, scrive inoltre quello che poi diventerà l'ultimo libro della Bibbia: l'Apocalisse o Rivelazione, in base a visioni - rivelazioni mistiche.
Da una catechesi di Papa Benedetto: "Gesù lascia in testamento all’amato [Giovanni] un triplice tesoro: Israele, la Chiesa, la Madre. Il discepolo dell’amore amerà la “santa radice” Israele come l’ha amata Gesù, amerà la Chiesa come il frutto della passione di Gesù, amerà la Madre come sua."
28 dicembre
Santi Innocenti martiri
Sono tutti i bambini (sotto i due anni di età) uccisi da Erode nel tentativo di eliminare il Bambino-Messia. Per la Chiesa Cattolica il loro sacrificio è stato causato dall'odio verso Gesù, proprio come avviene per molti altri martiri, quindi santi - oltre che indubbiamente innocenti per la loro età. Ebrei per stirpe e quindi a tutti gli effetti dei preparatori della strada del Messia.
Dal sito Santiebeati.it , Antonio Borrelli spiega:
"La celebrazione liturgica di S. Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio.
Così al 26 dicembre c’è S. Stefano primo martire della cristianità, segue al 27 S. Giovanni Evangelista, il prediletto da Gesù, autore del Vangelo dell’amore, poi il 28 i SS. Innocenti, bambini uccisi da Erode con la speranza di eliminare anche il Bambino di Betlemme; secoli addietro anche la celebrazione di S. Pietro e S. Paolo apostoli, capitava nella settimana dopo il Natale, venendo poi trasferita al 29 giugno"
Come si può osservare, in questi pochi giorni
(che se fossero analizzati più approfonditamente farebbero risaltare molti altri elementi fondamentali)
ci raccogliamo intorno alla meditazione di due prospettive:
✓ quella storica, onorando il popolo d'Israele
✓ quella della relazione eterna tra Dio e tutta l'umanità, mettendoci in adorazione di Lui che agisce a nostro favore
Per parafrasare il Vangelo: Dio ci ha tanto amati da giungere fino all'Incarnazione - cioè all'unione della natura umana con la natura divina in Cristo.
[attenzione al linguaggio teologico cattolico: "unione" NON significa fusione. NON significa due elementi uguali che si fondono dando luogo ad un terzo elemento. E NON significa che un'anima "vagante" abbia preso possesso di un corpo umano, come si teorizza in alcune rare versioni del buddismo quando si usa il termine "reincarnazione"]
Per concludere, una curiosità.
Dico "curiosità" perché non mi piace attribuire eccessiva importanza alle coincidenze numeriche (col rischio di far passare delle credenze più attinenti alla superstizione che alla fede autentica). Comunque sono interessanti come cultura generale e finché possono contribuire ad una riflessione sui disegni divini.
Secondo una tradizione (specialmente midrashica) Giacobbe-Israele muore a 147 anni, e viene ampiamente notato dai maestri ebrei che gli altri Patriarchi, secondo tradizione muoiono a 180 anni - perché questi sono gli anni che Dio vuole dare loro. Per vari motivi, che ora non stiamo ad analizzare, Dio "toglie" dunque 33 anni al Patriarca Israele. E, come sappiamo, secondo la tradizione, la vita di Gesù in questa dimensione terrena è di 33 anni.
Non abbiamo comunque una certezza in senso 'storico scientifico' definitivo. Secondo altri calcoli Gesù alla crocifissione potrebbe avere avuto 37 anni... ... E il bello è che anche i 37 anni si possono raccordare ad un altro racconto biblico: l'età di Isacco al momento del famoso sacrificio - che per un'altra consolidata tradizione è anche una prefigurazione degli eventi legati a Gesù. Quindi: secondo una linea di tradizione colleghiamo Gesù a Giacobbe-Israele, secondo un'altra lo vediamo in relazione ad Isacco. (secondo tutt'altra prospettiva, stavolta profondamente legata all'intero svolgimento della sua vita è Giuseppe, il figlio di Giacobbe, a costituire una incredibile prefigurazione della vita di Gesù. Io ad esempio vedo molto più profetica nell'insieme la storia di Giuseppe rispetto a tutte le altre figure dell'Antico Testamento).
Comunque, come dicevo, certe relazioni numeriche non sono cose su cui basare la propria vita spirituale. Sono soltanto dei modi affascinanti per narrare alcuni eventi. A volte sono anche teologicamente e/o profeticamente significative, altre volte meno. A mio parere non ci si deve fissare troppo.
Infine: cos'altro potremmo imparare dalla successione del calendario cattolico di questi giorni?
Rivediamoli...
24-25-26-27-28 dicembre
Israele
Gesù
Stefano
Giovanni
Bambini Santi Innocenti
Beh, potremmo vedere che la Storia si intreccia al nostro presente per un insegnamento valido QUI ORA, e non considerare solo il processo storico lineare che va da A a Z.
L'evoluzione dei fatti storici è infatti solo una parte della verità. I bambini martiri innocenti vengono storicamente prima di Stefano e di Giovanni, e invece li poniamo come conclusione del nostro mini percorso.
L'insegnamento "dei 5 giorni" si completa infatti ricordando di nuovo il popolo di Israele e la sua attesa del Messia portata avanti nella storia tra sofferenze ed avversità - a favore di tutti i popoli della terra che poi l'avrebbero conosciuto.
A Natale i martiri innocenti ci ricordano anche tutti i bambini di oggi ai quali la nostra società impedisce di conoscere l'amore di Dio per l'umanità - o perché vengono uccisi o lasciati morire di fame o malattia, oppure perché viene massacrata la loro anima in tenera età.
Accogliere Gesù oggi per il cristiano significa realizzare tutti i giorni diverse accoglienze in armonia tra loro:
- accogliere Gesù, il Verbo fatto Carne, e NON una vaga "filosofia" ottimista-buonista
- accogliere la Bibbia e i suoi insegnamenti (Giacobbe-Israele) a fondamento spirituale di un popolo/ popoli / società / persona
- accogliere i valori cristiani, con la fedeltà al Vangelo, che coinvolgono tutta la vita (Stefano e Giovanni)
- accogliere i bambini, gli innocenti, i deboli e gli indifesi della società portando loro la conoscenza concreta dell'amore cristiano
La trovo particolarmente utile da collegare sia al mistero dell'Incarnazione sia al significato del tempo sacro definito dall'Anno Liturgico - tempo sacro nella sua relazione con la Storia dell'umanità e di ogni singolo uomo.
[ricordo sempre che "mistero" nel linguaggio cattolico non significa esattamente "ignoto" o "misterioso" , bensì indica un fatto che si continua a meditare, a contemplare e ad indagare perché si tratta di una realtà infinita - essendo divina]
24 - 25 - 26 - 27 - 28 dicembre
La nostra storia in 5 giorni
Così come uno schemino e un evidenziatore "fluo" aiutano il ripasso della lezione nei punti chiave, il calendario cattolico in questi 5 giorni mostra il percorso santo all'interno della Storia.
Per la verità i percorsi evidenziati nell'Anno Liturgico, o più banalmente "sul calendario cattolico" sono molteplici, in base al punto di vista che si adotta (ad esempio il punto di vista dei colori liturgici e/o quello dei cosiddetti tempi forti).
In questo caso io sto adottando solo il punto di vista di un mini percorso di pochi giorni fissato dalla Chiesa appositamente per dare un insegnamento ai fedeli all'interno dell'Avvento e del tempo di Natale.
Più ampio e strutturato è invece il percorso completo dell'Avvento e poi del Natale fino all'Epifania (e ancor più nel viaggio che compiamo con Quaresima - Pasqua - Pentecoste). Ma anche solo ponendo l'attenzione sui giorni che ora descrivo si può tracciare la struttura fondamentale della storia ebraico-cristiana.
24 dicembre
San Giacobbe Patriarca
Padre dei 12 figli dai quali discendono le tribù di Israele (i nomi delle 12 tribù sono i nomi dei figli di Giacobbe).
Ad un certo punto della vicenda biblica Dio dà a Giacobbe il nome di Israele. Quindi si può dire che Giacobbe-Israele riassuma in sè in qualche modo tutta la storia del popolo ebraico.
Certo la storia di Israele non si esaurisce in Giacobbe ma la sua vicenda raccoglie passato e futuro in modo mirabile - oltre che comprendere diversi passaggi fortemente simbolici della relazione tra Dio e Uomo.
25 dicembre
Natività di Nostro Signore Gesù Cristo
In questo giorno è stata fissata (per vari motivi) la celebrazione dell'Incarnazione.
Nasce il Figlio di Dio e il Messia di Israele. Luce delle Genti, come lo era stato fino ad allora il popolo messianico. Adesso la Luce "si concentra" in Gesù (senza togliere ma anzi esaltando e confermando quella di Israele-Popolo).
26 dicembre
Santo Stefano, primo martire cristiano
Si presume generalmente che fosse un greco, quindi un Gentile, tuttavia non c'è una certezza scientifica. Potrebbe anche essere stato un ebreo, alcuni erano di questa opinione sulle sue origini familiari... Ma è proprio questa incertezza e questo relativo "disinteresse" storico il punto importante: con il cristianesimo si abbatte il muro di separazione tra popolo e popolo, tra etnìe, tra appartenenze e provenienze diverse. Tutti hanno uguale dignità davanti a Dio nel Nome di Cristo Gesù.
Stefano è il primo dei sette diaconi nominati dagli Apostoli per la gestione della comunità cristiana di Gerusalemme, e fu nominato per la sua grande Fede.
Si può anche dire che Stefano è il primo che testimonia 2 cose fondamentali ed "innovative" (che si leggono nella Bibbia, vedi Atti capitolo 6), come ha detto l'altro ieri anche Papa Francesco.
1) sa "dove sta andando" mentre sta morendo
2) perdona i suoi aguzzini mentre lo stanno uccidendo, implorando Dio di non incolparli del peccato.
Stefano fa proprio come ha fatto Gesù sulla Croce. Questo è il perdono cristiano nella sua massima espressione: l'amore per i nemici. Un valore introdotto e messo in pratica dal cristianesimo.
[non mi risulta che altre fedi o filosofie lo propongano, anche perché solo un certo "tipo di Dio" può chiederti di fare una cosa simile e convincerti a farla con tutto il cuore. Chi lo fa nel modo più completo è appunto un santo. Spesso questo perdono sincero ha anche provocato la conversione degli assassini, i quali diventano ferventi cristiani - pentendosi delle loro azioni malvage e soffrendone a lungo. È risaputo che nei primi tre secoli di cristianesimo, cioè quelli delle grandi persecuzioni da parte dell'Impero Romano, le uccisioni dei cristiani non determinavano battute d'arresto nella diffusione della fede bensì provocavano, incredibilmente, il contrario cioè ondate di conversioni. Per contro, molti movimenti religiosi o filosofici sono scomparsi dalla storia proprio a seguito di azioni più o meno aggressive nei loro confronti].
27 dicembre
San Giovanni Apostolo
Ritorniamo ad un uomo ebreo, quello che viene considerato il prediletto di Gesù tra gli apostoli nonché l'autore del nucleo originario del Vangelo secondo Giovanni - il Vangelo detto "dell'amore", e quello che nel celebre prologo (capitolo 1) ricapitola la Storia della Salvezza dalle origini:
"In principio era il Verbo" --
"E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi".
Giovanni è l'unico che sta ai piedi della Croce con Maria. Oltre che grande amore verso il Maestro, ha anche molto coraggio. Gesù gli affida Sua Madre che resterà con lui durante la missione e fondazione di comunità cristiane.
Giovanni, da anziano, scrive inoltre quello che poi diventerà l'ultimo libro della Bibbia: l'Apocalisse o Rivelazione, in base a visioni - rivelazioni mistiche.
Da una catechesi di Papa Benedetto: "Gesù lascia in testamento all’amato [Giovanni] un triplice tesoro: Israele, la Chiesa, la Madre. Il discepolo dell’amore amerà la “santa radice” Israele come l’ha amata Gesù, amerà la Chiesa come il frutto della passione di Gesù, amerà la Madre come sua."
28 dicembre
Santi Innocenti martiri
Sono tutti i bambini (sotto i due anni di età) uccisi da Erode nel tentativo di eliminare il Bambino-Messia. Per la Chiesa Cattolica il loro sacrificio è stato causato dall'odio verso Gesù, proprio come avviene per molti altri martiri, quindi santi - oltre che indubbiamente innocenti per la loro età. Ebrei per stirpe e quindi a tutti gli effetti dei preparatori della strada del Messia.
Dal sito Santiebeati.it , Antonio Borrelli spiega:
"La celebrazione liturgica di S. Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio.
Così al 26 dicembre c’è S. Stefano primo martire della cristianità, segue al 27 S. Giovanni Evangelista, il prediletto da Gesù, autore del Vangelo dell’amore, poi il 28 i SS. Innocenti, bambini uccisi da Erode con la speranza di eliminare anche il Bambino di Betlemme; secoli addietro anche la celebrazione di S. Pietro e S. Paolo apostoli, capitava nella settimana dopo il Natale, venendo poi trasferita al 29 giugno"
Come si può osservare, in questi pochi giorni
(che se fossero analizzati più approfonditamente farebbero risaltare molti altri elementi fondamentali)
ci raccogliamo intorno alla meditazione di due prospettive:
✓ quella storica, onorando il popolo d'Israele
✓ quella della relazione eterna tra Dio e tutta l'umanità, mettendoci in adorazione di Lui che agisce a nostro favore
Per parafrasare il Vangelo: Dio ci ha tanto amati da giungere fino all'Incarnazione - cioè all'unione della natura umana con la natura divina in Cristo.
[attenzione al linguaggio teologico cattolico: "unione" NON significa fusione. NON significa due elementi uguali che si fondono dando luogo ad un terzo elemento. E NON significa che un'anima "vagante" abbia preso possesso di un corpo umano, come si teorizza in alcune rare versioni del buddismo quando si usa il termine "reincarnazione"]
Per concludere, una curiosità.
Dico "curiosità" perché non mi piace attribuire eccessiva importanza alle coincidenze numeriche (col rischio di far passare delle credenze più attinenti alla superstizione che alla fede autentica). Comunque sono interessanti come cultura generale e finché possono contribuire ad una riflessione sui disegni divini.
Secondo una tradizione (specialmente midrashica) Giacobbe-Israele muore a 147 anni, e viene ampiamente notato dai maestri ebrei che gli altri Patriarchi, secondo tradizione muoiono a 180 anni - perché questi sono gli anni che Dio vuole dare loro. Per vari motivi, che ora non stiamo ad analizzare, Dio "toglie" dunque 33 anni al Patriarca Israele. E, come sappiamo, secondo la tradizione, la vita di Gesù in questa dimensione terrena è di 33 anni.
Non abbiamo comunque una certezza in senso 'storico scientifico' definitivo. Secondo altri calcoli Gesù alla crocifissione potrebbe avere avuto 37 anni... ... E il bello è che anche i 37 anni si possono raccordare ad un altro racconto biblico: l'età di Isacco al momento del famoso sacrificio - che per un'altra consolidata tradizione è anche una prefigurazione degli eventi legati a Gesù. Quindi: secondo una linea di tradizione colleghiamo Gesù a Giacobbe-Israele, secondo un'altra lo vediamo in relazione ad Isacco. (secondo tutt'altra prospettiva, stavolta profondamente legata all'intero svolgimento della sua vita è Giuseppe, il figlio di Giacobbe, a costituire una incredibile prefigurazione della vita di Gesù. Io ad esempio vedo molto più profetica nell'insieme la storia di Giuseppe rispetto a tutte le altre figure dell'Antico Testamento).
Comunque, come dicevo, certe relazioni numeriche non sono cose su cui basare la propria vita spirituale. Sono soltanto dei modi affascinanti per narrare alcuni eventi. A volte sono anche teologicamente e/o profeticamente significative, altre volte meno. A mio parere non ci si deve fissare troppo.
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Infine: cos'altro potremmo imparare dalla successione del calendario cattolico di questi giorni?
Rivediamoli...
24-25-26-27-28 dicembre
Israele
Gesù
Stefano
Giovanni
Bambini Santi Innocenti
Beh, potremmo vedere che la Storia si intreccia al nostro presente per un insegnamento valido QUI ORA, e non considerare solo il processo storico lineare che va da A a Z.
L'evoluzione dei fatti storici è infatti solo una parte della verità. I bambini martiri innocenti vengono storicamente prima di Stefano e di Giovanni, e invece li poniamo come conclusione del nostro mini percorso.
L'insegnamento "dei 5 giorni" si completa infatti ricordando di nuovo il popolo di Israele e la sua attesa del Messia portata avanti nella storia tra sofferenze ed avversità - a favore di tutti i popoli della terra che poi l'avrebbero conosciuto.
A Natale i martiri innocenti ci ricordano anche tutti i bambini di oggi ai quali la nostra società impedisce di conoscere l'amore di Dio per l'umanità - o perché vengono uccisi o lasciati morire di fame o malattia, oppure perché viene massacrata la loro anima in tenera età.
Accogliere Gesù oggi per il cristiano significa realizzare tutti i giorni diverse accoglienze in armonia tra loro:
- accogliere Gesù, il Verbo fatto Carne, e NON una vaga "filosofia" ottimista-buonista
- accogliere la Bibbia e i suoi insegnamenti (Giacobbe-Israele) a fondamento spirituale di un popolo/ popoli / società / persona
- accogliere i valori cristiani, con la fedeltà al Vangelo, che coinvolgono tutta la vita (Stefano e Giovanni)
- accogliere i bambini, gli innocenti, i deboli e gli indifesi della società portando loro la conoscenza concreta dell'amore cristiano
In altre parole: costruire il Regno di Dio, iniziato con la venuta di Gesù sulla terra. Senza di Lui non sapevamo bene che cosa fosse. Senza di Lui non potevamo e non possiamo farlo. Non sapevamo nemmeno se riguardasse anche la terra... il QUI e ORA.
Non sapevamo se e quanto Dio avesse a che fare con noi.
Adesso lo sappiamo.
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