Mercoledì delle Ceneri. Quaresima 2024: "attraverso il deserto"

Dal titolo del messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2024 ho preso le parole "attraverso il deserto" .

Il messaggio integrale si può leggere al link

https://m.vatican.va/content/francescomobile/it/messages/lent/documents/20231203-messaggio-quaresima2024.html

Personalmente ho molto apprezzato il seguente passaggio del Papa:

"Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore. 
Guai se la penitenza cristiana fosse come quella che rattristava Gesù. Egli dice anche a noi: «Non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano» (Mt 6,16). 
Si veda piuttosto la gioia sui volti, si senta il profumo della libertà, si sprigioni quell’amore che fa nuove tutte le cose, cominciando dalle più piccole e vicine. In ogni comunità cristiana questo può avvenire."

Faccio mio questo invito e lo estendo ai lettori.

Infine, a cominciare da questa giornata, nella quale il silenzio e la meditazione personale deve avere la precedenza su ogni parola, dedico la mia Quaresima a tutte le persone che vivono - per forza di cose - tutta la loro vita "in Quaresima". Perché, nel sopportare e nell'accettare la loro sofferenza, esse non perdano la speranza. 
Le situazioni di vita in cui si verifica tutto questo sono davvero tante. E per non perdere la speranza hanno bisogno della nostra vicinanza concreta, del nostro aiuto.

Aiutare chi ce la farebbe benissimo anche da solo, cioè aiutare chi ha già molti supporti dal punto di vista umano e materiale... È una normale prassi di comune gentilezza. Può essere una forma di carità cristiana o anche no.

Invece, aiutare chi non ce la può fare da solo e non potrà mai darci niente in cambio - nemmeno la "pubblicità" dei nostri gesti d'aiuto: questa è la carità cristiana vera e propria. 
È l'unica apprezzata dal Signore ed è l'autentico fondamento dell'umanità, proveniente da un cuore sincero, rivolto a Lui attraverso i fratelli e le sorelle nel bisogno. 
Avere la possibilità di aiutare chi non può "ripagarci" 
(e decidersi ogni giorno a farlo per davvero, senza clamori o riconoscimenti) è un onore che ci concede l'Onnipotente. Come cristiani, non possiamo considerarlo o percepirlo come un onere. (Se per caso, per un'educazione distorta o per qualsiasi motivo, lo percepiamo tale... Questo è il periodo giusto per "lavorarci su" )






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