Santa Francesca Romana: "un singolare equilibrio tra vita religiosa e vita laicale, tra vita nel mondo e fuori dal mondo" (Benedetto XVI)

"In questi giorni ho sperimentato ancora una volta quanto siano indispensabili il silenzio e la preghiera. E ho pensato anche a santa Francesca Romana, alla sua totale dedizione a Dio e al prossimo, da cui è scaturita l’esperienza di vita comunitaria qui, a Tor de’ Specchi.
Contemplazione e azione, preghiera e servizio di carità, ideale monastico e impegno sociale: tutto questo ha trovato qui un “laboratorio” ricco di frutti, in stretto legame con i monaci Olivetani di Santa Maria Nova. 
Il vero motore però di quanto qui si è compiuto nel corso del tempo è stato il cuore di Francesca, nel quale lo Spirito Santo riversò i suoi doni spirituali e al tempo stesso suscitò tante iniziative di bene. 
Il vostro monastero si trova nel cuore della città. Come non vedere in questo quasi il simbolo della necessità di riportare al centro della convivenza civile la dimensione spirituale, per dare senso pieno alle molteplici attività dell’essere umano? Proprio in questa prospettiva, la vostra comunità, insieme con tutte le altre comunità di vita contemplativa, è chiamata ad essere una sorta di “polmone” spirituale della società, perché a tutto il fare, a tutto l’attivismo di una città non venga a mancare il “respiro” spirituale, il riferimento a Dio e al suo disegno di salvezza. È questo il servizio che rendono in particolare i monasteri, luoghi di silenzio e di meditazione della Parola divina, luoghi dove ci si preoccupa di tenere sempre la terra aperta verso il cielo. 
Il vostro monastero, poi, ha una sua peculiarità, che naturalmente riflette il carisma di santa Francesca Romana. 
Qui si vive un singolare equilibrio tra vita religiosa e vita laicale, tra vita nel mondo e fuori dal mondo. Un modello che non è nato sulla carta, ma nell’esperienza concreta di una giovane romana: scritto – si direbbe – da Dio stesso nell’esistenza straordinaria di Francesca, nella sua storia di bambina, di adolescente, di giovanissima sposa e madre, di donna matura, conquistata da Gesù Cristo, come direbbe san Paolo. 
Non per nulla le pareti di questi ambienti sono decorate da immagini della vita di lei, a dimostrare che il vero edificio che Dio ama costruire è la vita dei santi"

Benedetto XVI 
Dal discorso del 9 marzo 2009
(Tempo di Quaresima)
Visita al Monastero di Santa Francesca Romana a Tor de' Specchi

Importante se cliccate il link qua sopra: all'apertura della pagina cliccate poi su "Discorso Benedetto XVI", altrimenti vi ritrovate con un altro testo.




Mi chiamo Francesca. Quindi tutti i franceschi e le francesche del calendario liturgico mi regalano un onomastico. E io dico grazie! (non solo per l'onomastico).
In più, ci tengo particolarmente a questa Francesca - per un sacco di buoni motivi. 
Ne cito solo uno: credo che la sua storia possa ancora insegnare tanto, a tanti, a tante ...Oltre che dare l'occasione di studiare e di riflettere su un periodo storico cruciale (leggi conflittuale) per la società e per la stessa Chiesa. Si tratta del periodo tra gli ultimi anni del 1300 e i primi decenni del 1400.

Tuttavia...

È molto difficile parlare di Santa Francesca Romana ed essere "accettabili"...Cioè credibili. 
O almeno, non troppo "strani".

Presentare la sua figura ai cristiani di oggi, rispettando i due pilastri cattolici di Fede e Ragione, è arduo.
E allora, per l'introduzione, ho lasciato la parola a Benedetto XVI, maestro indiscusso di equilibrio e di buonsenso. Il suo racconto si basa su dati storici certi e non comprende alcuna stranezza di sorta.

Sì, perché di racconti sulla vita di Francesca Bussa de' Leoni coniugata Ponziani (nata 1384 - morta 1440) ce sono tanti, davvero tanti. 
Alcuni sono molto realistici e sono confermati pure dal contesto storico oltre che dai testimoni oculari, da amici, da parenti e dal suo direttore spirituale; 
altri racconti risultano invece più spiccatamente "leggendari", anche se si può cogliere il fondo di verità in ogni vicenda - magari un po' esagerata - attribuita alla santa. 
Solo che, non di rado, girando per diversi siti in rete, si arriva anche a qualcosa di poco verosimile. O, in altre parole, ci si può imbattere in narrazioni destanti il sospetto che gli autori abbiano gonfiato tutto a dismisura al fine di "stupire con effetti speciali".
E così, a noi blogger del XXI secolo, di fronte alla prospettiva di nominare (e perciò di mettere in luce) certe figure cattoliche di alta santità, ...può venire la voglia di mollare tutto, di non scrivere niente e di lasciare tutto com'è: nell'ombra, lì da parte, con tutti quei santi del passato "troppo agiografati", nel senso di troppo romanzati. 
[Con il risultato che vediamo ai giorni nostri: a parte alcuni santi che si possono contare sulle dita di una mano o due, tutti gli altri li conosciamo giusto di nome o per l'intitolazione di una chiesa]

Eppure, alla luce della Ragione, si può anche comprendere perché alcuni siano arrivati ad inventarsi qualche bufaletta, aggiunta ad hoc alle vicende legate a Francesca.
Perché, nei fatti, nella realtà non sono mancati eventi soprannaturali (testimoniati e "certificati") nella vita della santa romana. Ed è possibile che da lì siano nate altre storie di contorno... Per "rafforzare il concetto"(??).

La sicurezza sulle informazioni che ci dà la Chiesa riguarda innanzitutto i dati biografici, le vicende familiari, il matrimonio e i figli, la vocazione religiosa, il lavoro agricolo duro che lei faceva nelle terre di famiglia, i comportamenti tenuti da Francesca nei diversi frangenti, il suo stile di vita "ora et labora", le tante azioni compiute a Roma per nutrire e per curare i poveri, la fondazione della comunità delle Oblate di Tor de' Specchi. E altro, di ambito soprannaturale, come ad esempio: doni particolari dello Spirito Santo, le esperienze mistiche in relazione a Gesù-Eucaristia, le visioni del mondo angelico e del suo Angelo Custode.

Tutti questi dati sono comuni ad ogni agiografia su di lei, in quanto provenienti dalle testimonianze che sono state date e poi vagliate (in 4 processi ecclesiastici - con oltre 200 testimoni - prima di arrivare alla canonizzazione: nel 1608 con la bolla papale Caelestis aquae flumen = "un fiume di acque celesti").

Quindi possiamo affermare che possediamo una buona raccolta di dati accertati.

Dopodiché, come cattolici siamo liberi di valutare tutti gli altri racconti che leggiamo in giro (il più delle volte senza fonte) e possiamo scegliere di credere ad una versione rispetto ad un'altra - se non entra in conflitto con la fede cattolica.
[Nota. Quest'ultimo criterio lo indico non tanto per motivi di legalismo dottrinale, bensì per motivi di igiene mentale. Cioè per mantenersi sani di mente].

Un punto fermo - escludendo le fantasie e le apologetiche spinte -  rimane la particolarità e il netto distinguersi di Santa Francesca nella società in cui si trova: 
di certo lei non era una persona "comune", non aveva un carattere "comune", non prendeva decisioni "comuni" e non seguiva gli andazzi "comuni" dell'epoca in cui è vissuta. Anzi: ci è andata contro a tutta forza. Impegnandosi con tutta sé stessa, anima e corpo, giorno e notte. Letteralmente. Tutti i giorni della sua vita. Eccetto quelli in cui si trovava a letto ammalata.

Santa Francesca è stata denominata Romana in quanto è diventata co-patrona di Roma, insieme ai Santi Pietro e Paolo, patroni di sempre.

[Nota. Successivamente si aggiungerà anche San Filippo Neri che si dice sia un "compatrono ufficioso", nel senso che è venerato dal popolo romano come un patrono, ma non lo è "sulla carta". Devo dire però che sul patronato di San Filippo ho trovato info contraddittorie... E non saprei dare una risposta sicura].

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Il percorso di santità di Francesca, cominciato già da bambina con una forte spiritualità e una propensione per la vita eremitica-claustrale, subisce una brusca interruzione nel momento in cui viene promessa e data in sposa in tenera età, a circa 11/12 anni. 
Certo, certo, le agiografie si affrettano a dire che a quei tempi si trattava di una normalissima consuetudine tra le famiglie di alto rango, ricche e nobili... Però la nobile Francesca Bussa de' Leoni - una bambina intellettualmente più riflessiva e più matura delle coetanee e spiritualmente già molto "avanzata" - per il suo futuro aveva scelto la vita consacrata. Aveva deciso che sarebbe diventata una suora non appena le fosse stato possibile. 
Già nell'abitazione di famiglia viveva le sue giornate con una pianificazione e una disciplina di tipo conventuale... Quando il padre decise che doveva sposarsi con un bravo nobiluomo: una questione di affari di famiglia. 
Grazie a Dio, sembra potersi dedurre che l'uomo, Lorenzo de' Ponziani, fosse nobile in tutti i sensi... Ma comunque fosse, la giovanissima sposa nella sua nuova residenza cadde subito ammalata - alcuni dicono molto gravemente - proprio a causa, sembra, di questa situazione intollerabile alla quale era stata costretta e che alla fine lei accettò con l'intenzione di servire Dio in un posto diverso dal convento. Però si ammalò, appunto. Alcuni commentatori, tentando di dare spiegazioni con categorie attuali, si riferiscono ad una possibile "depressione" o ad una (generica) malattia psicosomatica. Altri invece affermano che la ragazzina si ammalò nel fisico - punto e basta - e che fu in pericolo di vita per cause tutt'altro che psicologiche, ma forse sempre legate all'incontro / scontro con una vita del tutto inadatta a lei.
Qualunque sia stata la causa della malattia debilitante: Francesca rimase a letto in pessime condizioni di salute per molto tempo (alcuni dicono mesi, altri dicono anni) e non fu in grado di fare niente. Di certo non fu in grado di essere una moglie o una padrona di casa. Di lei, ogni giorno, si prendevano cura i nuovi familiari, supportati dal personale di servizio.

Poi, un giorno, all'improvviso, davvero dalla notte al giorno, Francesca guarì: lei disse che fu grazie all'intercessione di un santo che le apparve in sogno (sant'Alessio, il quale le comunicò la volontà del Signore sulla sua guarigione e sulla vita futura), come ci riferiscono i racconti delle persone a lei più vicine. 
Ricominciò allora la sua vita di giovane donna che desidera servire il Signore praticando nel quotidiano ogni strada di santificazione, come moglie e poi anche come madre. Nonché organizzatrice della vita domestica, di tutta la casa. 
E di molto altro.

La sua fama di santità a quel punto già comincia a diffondersi (sia in famiglia che nella città di Roma) perché ogni sua azione, ogni sua parola, ogni sua decisione è rivolta - senza se e senza ma - alla lode di Dio, alla preghiera, alle opere di carità (nei confronti dei diretti familiari e di chiunque), alla penitenza, all'unione con le sofferenze della Passione di Cristo e - nelle vie di una Roma in preda a disastri epocali - al servizio costante di tutte le persone bisognose di aiuto. 
Tutto ciò, Francesca Bussa de' Ponziani, lo attua con scelte di vita che definire "radicali", forse, ancora non rende bene l'idea.

Io mi fermo qui... 
Lasciando ai lettori alcuni link dove si può leggere la continuazione della sua vita e tante altre informazioni interessanti.

Spero che il mio post, dopo le parole di padre Benedetto XVI, abbia fornito qualche coordinata per riuscire a vedere la figura luminosa di Santa Francesca Romana,
e possa aiutare ad evitare le storie concentrate su sensazionali dettagli incerti (o anche fatti verificati ma poi esagerati e posti in modo sbagliato) con stili narrativi che, anche senza volerlo, la declassano a leggenda metropolitana.

Detto questo,
Buona lettura 🌸


Dal sito della diocesi di Roma:
una visita al monastero di Tor de’ Specchi
https://www.diocesidiroma.it/santa-francesca-romana-advocata-urbis/


💐🌸🌿☘️💐

Il Martirologio Romano, semplice e sintetico come sempre, 
ci informa così:

Francesca Romana
Ricorrenza: 9 marzo

"Religiosa, che, sposata in giovane età e vissuta per quarant’anni nel matrimonio, fu moglie e madre di specchiata virtù, ammirevole per pietà, umiltà e pazienza. In tempi di difficoltà, distribuì i suoi beni ai poveri, servì i malati e, alla morte del marito, si ritirò tra le oblate che ella stessa aveva riunito a Roma sotto la regola di san Benedetto"




Santa Francesca Romana
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