"non c’è alcun contenuto della fede, per quanto elevato, che non possa essere reso comprensibile a ogni intelligenza aperta alla verità. Se c’è una cosa che possiamo imparare dai Padri della Chiesa è che si può essere profondi senza essere oscuri" - "Senza la teologia, la fede diventerebbe facilmente morta ripetizione"

E finalmente uno che lo dice!
Grazie!



La parola "teologia" è una parola che - al solo nominarla - tiene lontana moltissima gente dal frequentarla... Come se si trattasse di un esercizio intellettuale non solo "riservato agli esperti" ma anche ad "esperti con la puzza sotto il naso" in contrasto con la fede delle persone più semplici, più vere, più genuine e più "sante". 
Tale assunto dei nostri tempi tende a diventare - né più né meno - la protestante posizione della sola fide... E spesso - molto più grave di quella posizione - si trasforma in fideismo. Tradotto in termini più semplici e quotidiani, il fideismo significa che una persona (a ragione!) potrebbe dire al cristiano fideista: "io invece credo ai Puffi". Infatti, il credere (di tipo fideista) nei Puffi avrebbe lo stesso valore, la stessa serietà e legittimazione di chi afferma "io credo in Dio Uno e Trino". 
Praticamente, oggi le cose stanno così. O poco ci manca.

Ora, io non metto in dubbio che pure tra i teologi vi possa essere un buon numero di fideisti "idolatri" delle definizioni "d'élite", fideisti sul versante dell'estremismo razionalista, oppure astrattisti, nominalisti e perfino fantateologisti... E non metto neanche in dubbio che tanti, ritenendosi degli "iniziati" (oltre che appartenenti ad una classe di rarissimi "illuminati" presenti sul globo terrestre) abbiano davvero la puzza sotto il naso quando guardano al "popolo semplice", per loro sempliciotto.
Ma questo, per noi cattolici, non è un buon motivo per mettere su fronti opposti la vita vissuta e il sapere teologico. Un sapere, uno studio, un apprendimento e un colloquiare che dovrebbe essere aperto a tutti. Anzi, io direi che per i cattolici si tratta di un diritto-dovere. 
[Per la cronaca: nell'antichità cristiana e nel tanto bistrattato Medioevo questa cosa era scontata! - così scontata che neanche i cristiani analfabeti e gli illetterati erano dispensati dall'ascolto di predicatori come Agostino di Ippona... E se si leggono le omelie di Agostino, beh... Non serve aggiungere altro).

Perciò dico grazie a questo predicatore - che è padre Cantalamessa, età 88 anni, quasi 89 (ho appena scoperto l'età e sono sorpresa. Età portata benissimo, complimenti). 

Il titolo del mio post è composto da un paio di sue frasi, e fra qualche riga potrai leggerne altre tratte dallo stesso discorso. 
Padre Cantalamessa, frate francescano dell'ordine dei frati minori Cappuccini, predicatore della casa pontificia dal 1980 (nominato da Giovanni Paolo II) e cardinale dal 2020 (nominato da Papa Francesco),
in data 17 marzo 2023 ha tenuto la terza meditazione di Quaresima, alla presenza del Papa e della Curia Romana.
[Per la cronaca: il cardinale ha già predicato davanti al Papa anche la quarta meditazione quaresimale in data 24 marzo. Ancora non l'ho letta... Perché non riesco a leggere tutto quanto viene pubblicato nell'infosfera cattolica. Ma son contenta di di aver letto la predicazione sulla teologia.
Dalla quale copioincollo qui di seguito (dopo il mio "disclaimer") qualche estratto.

Disclaimer, perché repetita iuvant: 
lo sappiamo bene tutti che stare tutto il giorno a cavillare di teologia non può essere la vita di un buon cristiano (e, a dirla tutta, non è neppure la vita del buon teologo cattolico!) però nemmeno far credere alla gente che dalla parte virtuosa stanno solo Vita e Vangelo (entrambi di fatto ridotti ad una visione naïf, molto naïf - che fa l'occhiolino e pure gli occhioni al più basso dei pelagianesimi) 
mentre dalla parte opposta, quella cattiva, starebbero Intellettualismi e Teologia (identificando le fisse mentali e i peggiori gnosticismi con la Teologia)... Ecco, neanche questo fa di un battezzato un buon cristiano.

Come sempre, la fede cattolica è l'armonico et-et . L'armonico et-et di Vita e Sapere, di Fede e Ragione. Di Meditazione e Azione. Di personale e di sociale. Di Liturgia e di Missione. Di Testa e di Cuore. Di Preghiera e di Lavoro. Lavoro e Pensiero.
La visione cattolica include almeno tre fondamentali: cosa fai, come lo fai e sapere perché lo fai. Il perché fa parte dell'ambito teologico.

Padre Cantalamessa ha spiegato bene l'importanza della teologia. Per tutti. Non solo per i teologi.
Alla conclusione della meditazione dice che ciò va fatto con una precisa finalità, con una speranza - che è quella di riuscire a trasmettere almeno qualche frammento dello splendore della fede cristiana
"agli uomini e alle donne del nostro tempo, che sono assetati d’amore, ma ne ignorano la sorgente"

Testo completo della predicazione al link:

Qualche estratto dal discorso:

"Senza la teologia, la fede diventerebbe facilmente morta ripetizione; mancherebbe dello strumento principale per la sua inculturazione.
Per assolvere questo compito, la teologia ha bisogno, essa stessa, di un rinnovamento profondo. Quello di cui il popolo di Dio ha bisogno è una teologia che non parli di Dio sempre e soltanto “in terza persona”, con categorie mutuate spesso dal sistema filosofico del momento, incomprensibili fuori della ristretta cerchia degli “iniziati”.
(...)
"Sono convinto che non c’è alcun contenuto della fede, per quanto elevato, che non possa essere reso comprensibile a ogni intelligenza aperta alla verità. Se c’è una cosa che possiamo imparare dai Padri della Chiesa è che si può essere profondi senza essere oscuri"
(...)

"A tutt’oggi non abbiamo finito (né si finirà mai) di trarre tutte le conseguenze dalla rivoluzione evangelica su Dio come amore. In questa meditazione vorrei mostrare come, partendo dalla rivelazione di Dio come amore, si illuminano di luce nuova i principali misteri della nostra fede: la Trinità, l’Incarnazione e la Passione di Cristo e diventa meno difficile farli comprendere dalla gente".

(...)
"sempre consapevoli, tuttavia, che le nostre affermazioni su Dio altro non sono che labili segni tracciati col dito sulla superficie dell’oceano"
(...)

"Solo il Padre, nella Trinità (e in tutto l’universo!), non ha bisogno di essere amato per esistere; ha bisogno soltanto di amare. Questo è ciò che garantisce il ruolo del Padre come fonte e origine unica della Trinità, mantenendo, nello stesso tempo, la perfetta uguaglianza di natura tra le tre divine persone.
C’è, all’origine di tutto, la folgorante intuizione di Agostino e della scuola nata da lui. Essa definisce il Padre come l’amante, il Figlio come l’amato e lo Spirito Santo come l’amore che li unisce"
(...)

"È lo splendore della nostra fede di cristiani. Speriamo di essere in grado di trasmetterne qualche frammento agli uomini e alle donne del nostro tempo, che sono assetati d’amore, ma ne ignorano la sorgente"

Testo completa della meditazione al link:

Grazie! Perché la teologia è parlare di Dio.
[Theos logos = discorso su Dio]
Perché Dio ha a che fare con l'Uomo.
Perché, se i cristiani non parlano di Dio, diventano una Onlus come tante altre. Le Onlus sono ottime organizzazioni e molti di noi fanno parte di qualche associazione di volontariato civile, ma le Onlus - perfino quelle di ispirazione cristiana - non sono la Chiesa. ...E pensiamo che pure le Onlus fanno grandi riunioni e grandi discorsi per spiegare la loro filosofia! 
Se la Chiesa si tira indietro e non spiega più la teologia... La nostra fede diventa una morta ripetizione, come ha detto padre Cantalamessa.

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Edit, qualche giorno dopo:
il discorso fatto sopra non va a negare il discorso seguente, ma anzi lo presuppone

E a dirla tutta: sono due discorsi che si alimentano a vicenda - se si vuole conservare e far crescere la Fede.

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