🌸🟣 Domanda di Quaresima 🟣🌸 La fede cattolica è "l'uovo oggi" o "la gallina domani"? Oppure è una "gallina oggi"? O forse trattasi di "uova domani"? 😇 Et-et 😇 Et-et! ... E il "carpe diem"? Et ma dipende! 😇🌸

Post che comincia in modo 
semiserio 
in occasione della 
Domenica Laetare 2023 🌸🌸🌸

[ Nota. Se non sai cos'è la Domenica Laetare vedi qui ]

Questo discorso ci porterà poi 
a meditazioni più serie 
sull'essere cristiani

(e anche, dato che siamo in tema, ad uno studio accademico che è stato realizzato pochi anni fa)

Disclaimer: 
1) il detto popolare originale consiste in una decisa affermazione, non in una domanda. Il proverbio, in pratica, ci dice di affrettarci ad acchiappare l'uovo oggi. 
Per scrivere questo post ho cambiato tale affermazione in una domanda. 
E poi ho creato anche una seconda domanda, a termini invertiti.

2) un dettaglio tecnico: volendo prenderlo proprio alla lettera, il significato di tutta la questione cambia un pochino (un pochino tanto!) se consideriamo i sistemi di allevamento "domestico" di 70-80 anni fa (il classico pollaio di ogni famiglia nelle aree di campagna, di collina, di montagna) a confronto con gli attuali metodi e con le attuali razze avicole. Perciò... Nei nostri ragionamenti dovremo sempre largamente mediare tra realtà e metafora / retorica.

3) In ogni caso... la domanda rimane una domanda retorica 
[e può anche dar luogo all'arroccamento su due posizioni ideologiche opposte - se eventualmente si volesse discutere il tema come una scelta filosofica in sé e per sé. Ad esempio: in filosofia economia e in filosofia politica].

Mentre la risposta (cattolica) che fornisco ("et - et - et - et") è tutt'altro che scontata o retorica.

Quindi... Procediamo 🙂




Avevi mai notato che il celebre detto dell'uovo e della gallina funziona bene anche se inverti i termini della questione?
(Cioè, tu parti dall'uovo e puoi decidere di attendere che nasca un pulcino, eccetera... Tuttavia la stessa identica metafora "pedagogica" è valida se parti dalla gallina: puoi attendere che la gallina [ovviamente ovaiola!] cominci a produrre le uova, invece di optare per la cottura in pentola del volatile e giocarti così tutto quello che possiedi senza pensare al futuro. D'altra parte, il Vangelo stesso, ad un certo punto, ci dice di non preoccuparci del "cosa mangeremo domani"... E in effetti la scelta tra il guardare al presente o il fare programmi per il futuro può dipendere da tutta una serie di fattori. E per la cronaca, a onor del vero, sempre nel Vangelo è presente tale complessità che include necessariamente anche il guardare e preparare il futuro).

🙂
E avevi mai ragionato sul fatto che già nella prima (e originaria) versione del detto - volendo - ci sarebbero due vie interpretative?
[E altre due sono comprese nel secondo detto - "a termini invertiti" - che mi sono inventata mentre scrivevo questo post]

Infatti, se intendiamo che noi possiamo mangiare sia uova che galline... Si può trarre una certa conclusione. 
Invece, ...se intendiamo che ci alimentiamo soltanto con le uova... Si può trarre la medesima conclusione 😁

Nel secondo detto (da me testè inventato): la scelta di mangiare la gallina oggi può essere conveniente se quella gallina non produce uova (o se non hai un gallo che le feconda), ma in generale il concetto - desunto dalla stessa "antica" saggezza - può suggerire che la gallina farà le uova (e che saranno fecondate), quindi non ti conviene mettere in pentola l'animale oggi.

Comunque sia, tra tutte le opzioni ipotizzabili, teniamoci per buone solo un paio di possibilità (altrimenti non si finisce più) - e ragioniamo.

Abbiamo già visto che l'insegnamento funziona bene in entrambi i sensi: 
puoi aspettare che l'uovo (se è fecondato) ti dia un pulcino e poi - sperando (anzi presumendo) che quel pulcino sia un buon pollo da carne - un domani ti preparerai il pollo con le patate. 
Oppure, sperando (anzi presumendo) che dal tuo primo e unico uovo, nasca un pulcino femmina di razza ovaiola che produrrà per te altre uova... Lo stesso trarrai vantaggio per la tua alimentazione, se hai la pazienza di attendere.

Il medesimo insegnamento si può ricavare partendo dal "mio" detto che parte dalla gallina: 
presumendo che quella sia un'ovaiola, ti conviene attendere che faccia le uova (per godere più a lungo di una riserva alimentare. Poi, alla fine, ti mangerai anche la "gallina vecchia", in brodo). 
Se invece non si trattasse di una gallina ovaiola... escludendo di farne un animale da compagnia (perché qui stiamo trattando di come alimentarci, come trovare cibo e come nutrirsi al meglio), la convenienza è prepararti il pollo. 
Importante: quest'ultimo dubbio sul tipo di gallina è dato dai metodi moderni di allevamento... Nel senso che oggi si distinguono le razze in base alla funzione e in definitiva alla loro reddittività sul mercato alimentare - perciò abbiamo la divisione netta tra galline ovaiole e polli da carne. (questa divisione non c'era nei pollai di famiglia di un tempo).

Lo stesso, in quest'ottica degli allevamenti moderni, vale allora anche per il primo uovo - quello del detto originario: se non si tratta di un uovo fecondato significa che è destinato all'alimentazione umana e ti conviene mangiarlo entro un tempo ragionevole, prima che vada marcio. Non ci sono altre scelte possibili.
(A meno che non ci sia una persona davanti a te che ti offre un uovo in data di oggi e ti dà l'alternativa di una gallina in data di domani o altra data futura).

Comunque: il nostro detto popolare non arriva a questi livelli di realismo sulle uova - mentre ci arriva sulle questioni centrali della nostra vita. Ed è proprio questo il punto che ci interessa.


Ok. Dopo aver fatto un po' di filosofia a base di uova - che in prossimità di Pasqua può anche starci bene - proviamo a ragionare sui paragoni con la Fede Cattolica.

Entriamo nel discorso serio. 
Nel titolo del post ho messo quella serie di et-et perché la vita del cattolico è proprio così,
o per meglio dire: dovrebbe essere così se una persona vive appieno la Fede cattolica. 
[Se invece la vive "per metà"... O con il metodo cherry-picking non può funzionare. 
È un po' il problema di tutti noi: prendere quello che ci va e rifiutare quello che magari sul momento non ci va (anche se in fondo sappiamo che sarebbe il meglio)... Oppure dividere la vita in settori distinti, isolati - il che va benissimo per qualsiasi altra attività quotidiana eccetto che per la propria vita di fede - a meno che non si voglia praticare una religione pagana e/o altre filosofie che separano Credo e Rito/azioni religiose da Vita e Azioni/ programmi di Vita laica - come se il Credo fosse qualcosa "di superficie" e il Rito fosse il "pedaggio" da pagare alla divinità di turno].

Ma torniamo all'elenco 
dei 4 et et et et.

In breve:

Uovo oggi: sì. 
La fede cattolica è senza dubbio il qui e ora in ogni suo aspetto: il Credo, la preghiera, l'agire personale e sociale, i sacramenti, la liturgia, la comunione dei santi, il Regno di Dio che è già cominciato su questa terra (nella Chiesa e in tutti gli uomini di buona volontà)... 
Nota importante: la Messa cattolica (con quella ortodossa) è la congiunzione reale tra Tempo ed Eternità. Quindi, senza dubbio, se si volesse chiamare "uovo oggi" è perfino "uovo oggi ogni giorno" (perché la Messa cattolica viene celebrata ogni giorno, in ogni luogo del pianeta terra dove c'è un sacerdote. In altri luoghi: il fedele cattolico partecipa spiritualmente ma realmente, in unione con le Messe celebrate nel mondo).

Gallina domani: sì. 
Continuando sul tema Regno di Dio: la costruzione dell'oggi prepara il nostro domani.

Gallina oggi: sì. 
Vedi l'uovo. E aggiungi in più: il movimento, l'evoluzione, il camminare, la crescita spirituale, il costruire anche materiale, ecc. 
La differenza è che l'uovo può talvolta rappresentare tali realtà "in nuce" mentre la gallina può rappresentare meglio il "risultato finale" già su questa terra (se si verificano certe condizioni: vedi l'esempio dei santi) 
e perdipiù il movimento (verso gli altri sulla terra e verso le realtà del Cielo).

Uova domani: sì. 
I frutti di domani - spirituali e materiali - dipendono da quanto sopra... 
Ricordando che anche chi oggi ha poco e può dare poco, avrà tanto.
È l'evangelico "centuplo in questa vita e l'eternità" o "il centuplo quaggiù e l'eternità" (le traduzioni sono varie, oltre che provenire da due vangeli, Marco e Matteo, con lo stesso significato).


E il Carpe Diem?
- che poi sarebbe l'uovo oggi, o no? - come si pone rispetto ai valori del cattolicesimo?

Per capire questo è necessario chiarire il significato del proverbio...

Cosa significa il detto originale?

Da una veloce ricerca in rete constato che non si conosce l'origine temporale del proverbio, cioè non si sa il periodo storico in cui è comparso tra i detti popolari. 
Mentre mi sembra abbastanza ovvio che il concetto richiami l'ambito rurale e i relativi scambi "commerciali" (ad esempio lo scambio / baratto nelle campagne) -
oppure, mia ipotesi: potrebbe forse (?) essere nato nei gruppi dei mendicanti che passavano di casa in casa a chiedere qualcosa da mangiare ai contadini 
(Ad esempio, conosco da fonti dirette che, nel Secondo Dopoguerra, questa era un'usanza normale per gli abitanti delle campagne venete, i quali a turno davano anche un giaciglio su cui dormire ai poveri - che erano conosciuti per nome cioè erano una parte "riconosciuta" di quella società rurale e di quei tempi).
 
O anche forse (?) è un proverbio nato durante le questue per le parrocchie o i monasteri... 
Chi lo sa? Comunque, andiamo avanti.

Da quale "mentalità" o "filosofia" è stato ispirato il detto originale?

Dopo aver cercato in rete e aver letto varie interpretazioni... Rilevo che la maggioranza è concorde nel dire che il proverbio significa: "sbrigati a prendere l'uovo" ché "del doman non v'è certezza". In altre parole: approfitta finché sei in tempo; più tardi potresti rimanere senza niente in mano. Oppure, molto più crudo: "intanto arraffa subito ciò che puoi arraffare".

Per una minoranza di persone il proverbio potrebbe invece significare: non stare lì a sognare l'impossibile, ma prendi quello che trovi qui e ora e utilizzalo per il meglio.
In questo caso si tratterebbe di vera saggezza: si incoraggia a vivere e a costruire qualcosa con quello che c'è a disposizione. Non con quello che è difficilmente prevedibile.

Solo che... Almeno per il significato riconosciuto che il proverbio ha oggi, sembra essere più corretta l'interpretazione della maggioranza - considerato che: la "gallina domani" viene data per certa!, ma ugualmente si invita ad evitare il sacrificio di stare ad aspettare la gallina.

Quindi:

1) Il detto originale rivela una mentalità mondana/pagana.
Perché ti consiglia di acchiappare l'uovo subito lasciando perdere la gallina del futuro. Non è data una scelta equipollente tra uovo e gallina, né si dà la tranquillità di avere entrambe le cose. 
"Meglio un uovo oggi che una gallina domani" - cioè prendi la certezza che hai adesso sotto gli occhi e rifiuta senza indugiare (perfino) la certezza che può darti il futuro.
L'uovo oggi, insomma, è il classico Carpe Diem. 

2) il detto potrebbe rivelare una mentalità cristiana se invece fosse inteso come "accontentati del poco che puoi avere oggi" invece di andare a rischiare un disastro sognando un guadagno futuro che non è garantito (ad esempio facendo morire di fame tutta la tua famiglia a causa delle tue fantasie).
Tuttavia, questo tipo di "uovo oggi" non è il classico Carpe Diem.


Vediamo allora la differenza tra Carpe Diem / uovo oggi mondano e Carpe Diem / uovo oggi  cristiano.

Un po' più in profondità...

Con le parole dei Papi:

Papa Francesco:
"Approfittiamo del momento presente! Questo sì è il senso cristiano del profittare del giorno: non godere la vita nell’attimo che fugge, no, questo è il senso mondano. Ma cogliere l’oggi per dire “no” al male e “sì” a Dio; aprirsi alla sua Grazia; smetterla finalmente di ripiegarsi su sé stessi trascinandosi nell’ipocrisia. Guardare in faccia la propria realtà, così come siamo; riconoscere che non abbiamo amato Dio e non abbiamo amato il prossimo come dovevamo, e confessarlo. Questo è iniziare un cammino di conversione chiedendo prima di tutto perdono a Dio nel Sacramento della Riconciliazione, e poi riparare il male fatto agli altri. Ma sempre aperti alla grazia. Il Signore bussa alla nostra porta, bussa al nostro cuore per entrare con noi in amicizia, in comunione, per darci la salvezza."
Papa Francesco
8 dicembre 2020


"Ogni momento può divenire un «oggi» propizio per la nostra conversione. Ogni giorno (kathēmeran) può diventare l’oggi salvifico, perché la salvezza è storia che continua per la Chiesa e per ciascun discepolo di Cristo. Questo è il senso cristiano del «carpe diem»: cogli l’oggi in cui Dio ti chiama per donarti la salvezza!"
Papa Benedetto XVI
27 gennaio 2013 


E per concludere la rassegna... 
Tra Fede e Ragione,
Tra Scienza e Fede
(nonché tra serio e faceto, ma sempre imparando qualcosa)

La "gallina padovana" non è (più) soltanto una famosa razza avicola
😄
Mi scuso per la battutaccia ed eccoci, seriamente, allo studio accademico che avevo promesso nell'incipit di questo lungo post.

Fonte: Ufficio Stampa Università di Padova

Padova, 12 novembre 2018 
L’UOVO OGGI O LA GALLINA DOMANI?
DIMMI COSA SCEGLI E LA SCIENZA TI DIRÀ CHI SEI 
“Meglio un uovo oggi o una gallina domani?”
Perché prediligiamo una scelta piuttosto che un’altra? Quali sono i meccanismi che ci portano verso l’uovo o verso la gallina, e che tipo di persone siamo se scegliamo l’uno piuttosto dell’altra?
A questo interessante quesito risponde uno studio condotto da un team di ricercatori padovano e pubblicato sulle prestigiosa rivista «Neuroimage» , Archetypes of human cognition 
defined by time preference for reward and their brain correlates: an evolutionary trade-off approach.
« Il nostro studio mostra che il modo di rispondere a questa domanda, e quindi l’approccio che abbiamo noi verso una ricompensa, ha una base evoluzionistica e spiega molto di come siamo – dice la dr.ssa Giorgia Cona, ricercatrice del Dipartimento di 
Psicologia Generale dell’Università di Padova -. Abbiamo applicato un algoritmo tipicamente usato in economia e ingegneria, l’approccio di ottimizzazione di Pareto, per 
identificare se esistano trade-off, ovvero sia compromessi, 
tra diverse funzioni/tratti cognitivi, di personalità e di comportamento. 
Abbiamo individuato che tali trade-off sono associati all’approccio alla ricompensa e all’auto-controllo. Tali tratti sembrano infatti spiegare una costellazione di caratteristiche 
degli individui, in molti altri domini. » 
(...)
"È interessante notare che le persone che riescono ad aspettare per ottenere una ricompensa più grande (che quindi hanno un maggior auto-controllo) presentano un livello più alto di intelligenza, di memoria verbale, di abilità spaziali, hanno una migliore abilità e prestanza fisica, un più alto livello socio-economico e culturale, presentano caratteristiche di personalità più positive e un maggior benessere e soddisfazione nella vita, hanno inoltre un maggior volume di materia grigia. 
Al contrario, gli individui che tendono a scegliere sempre la ricompensa immediata hanno più scarse prestazioni cognitive, più alti livelli di aggressività, di ostilità e di stress, un indice di massa corporea più alto, un livello socio-economico più basso, fanno un maggior uso di droghe e hanno un volume cerebrale inferiore. Inoltre, le analisi di connettività funzionale cerebrale mostrano come un miglior auto-controllo si esplica in una più forte regolazione tra aree corticali legate al controllo e aree limbiche e para-limbiche classicamente associate al piacere. Infine, abbiamo mostrato come tale tratto sia determinato poco dalla genetica, bensì venga influenzato dall’ambiente, quindi dalla 
selezione culturale."

[il neretto è mio ⬆️ - Francesca]

Commenti