L'ala di riserva - La preghiera composta da don Tonino Bello, Vescovo. Testo completo, non decurtato né dolcificato

Testo integrale un po' difficile da trovare. Ma l'ho trovato 😇 yep!




Dammi Signore un'ala di riserva


Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. 
Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche tu abbia un'ala soltanto. L'altra, la tieni nascosta: forse per farmi capire che anche tu non vuoi volare senza di me.

Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.

Insegnami, allora, a librarmi con te.

Perché vivere non è "trascinare la vita", non è "strappare la vita", non è "rosicchiare la vita".

Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all'ebbrezza del vento.

Vivere è assaporare l'avventura della libertà.

Vivere è stendere l'ala, l'unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come te!

Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita.

Anzitutto, per le vite uccise prima ancora che nascessero. Sono ali spezzate. Sono voli che avevi progettato di fare e ti sono stati impediti. Viaggi annullati per sempre. Sogni troncati sull'alba.

Ma ti chiedo perdono, Signore, anche per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi. Per i voli che non ho saputo incoraggiare. Per l'indifferenza con cui ho lasciato razzolare nel cortile, con l'ala penzolante, il fratello infelice che avevi destinato a navigare nel cielo. E tu l'hai atteso invano, per crociere che non si faranno mai più.

Aiutami ora a planare, Signore.

A dire, terra terra, che l'aborto è un oltraggio grave alla tua fantasia. È un crimine contro il tuo genio. È un riaffondare l'aurora nelle viscere dell'oceano. È l'antigenesi più delittuosa. È la "decreazione" più desolante.

Ma aiutami a dire, anche, che mettere in vita non è tutto. Bisogna mettere in luce. E che antipasqua non è solo l'aborto, ma è ogni accoglienza mancata. E ogni rifiuto del pane, della casa, del lavoro, dell'istruzione, dei diritti primari.

Antipasqua è la guerra: ogni guerra.

Antipasqua è lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico della vita, dove "si tira a campare", dove si vegeta solo. Antipasqua è passare indifferenti vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine. E si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con te.

Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un'ala di riserva.


don Tonino Bello, Vescovo

dal libro Alla Finestra la speranza. Lettere di un vescovo, 1988, pp. 173 - 174




Qualche info su don Tonino Bello

Dopo il normale iter canonico il Servo di Dio Antonio Bello è stato dichiarato Venerabile nel novembre 2021 da Papa Francesco che ha confermato le conclusioni della Congregazione per le Cause dei Santi .
Con tale delibera della Chiesa è anche possibile considerare don Tonino un intercessore per le preghiere personali, mentre per il culto pubblico si devono attendere le fasi successive della beatificazione.

Don Tonino, nato ad Alessano, in Puglia (prov. Lecce) nel 1935, morì a Molfetta (prov. Bari) il 20 aprile 1993 a causa di una forma molto aggressiva di tumore allo stomaco, contro il quale lottò con coraggio. Aveva 58 anni.

Tra le altre cose e incarichi, è stato Vescovo di Molfetta - Ruvo - Giovinazzo -Terlizzi dal 1982/1986 al 1993. Continuando a farsi chiamare don Tonino.
(Nota. L'anno 1986 si riferisce all'aggiunta di Ruvo nella diocesi)

Per lui la Chiesa doveva essere sempre "in grembiule" (espressione da lui coniata), intendendo il grembiule da lavoro, quello delle massaie, per trovarsi sempre pronti al servizio dei bisognosi, degli ultimi e degli emarginati.
Durante la malattia, durata circa due anni con atroci sofferenze, egli ha dato forza, conforto e coraggio anche agli altri ammalati della diocesi.
Le sue attività sono state molteplici in diversi ambiti - per i quali invito i lettori a fare qualche ricerca in rete. Esiste anche un ricco repertorio di registrazioni dell'epoca, audio e video, "riversato" su Youtube. 
[vi ricordo che in quegli anni non esisteva ancora Youtube e che internet stava facendo solo i primi passi in Italia, disponibile soltanto per pochi e "dotti" utenti. Un discreto numero di computer / utenti "normali" collegati alla rete si avrà solo verso la fine degli anni Novanta].

Un consiglio generale: 
fate riferimento, preferibilmente, ai materiali messi a disposizione dalla Fondazione Don Tonino Bello e ai suoi siti ufficiali (al momento sono più di uno). 
Il canale youtube facente parte della stessa Fondazione è: 
Comunque, visto che molte persone che hanno conosciuto e collaborato con don Tonino sono attualmente in vita (e sono ancora abbastanza giovani), esistono in rete tante altre buone risorse. 
Inoltre, anche i libri a disposizione sono numerosi e costituiscono un grande aiuto per chi vuole conoscere l'opera (variegata, in temi e in stili) di don Tonino. 

Utile da sapere: 
alcune voci autorevoli hanno già notato che - con l'aumentare della fama di Mons. Bello - oggi sono in corso anche strumentalizzazioni politiche, legate a tante tematiche scottanti che il vescovo si trovò a fronteggiare in quegli anni, anche con scelte molto forti - soprattutto considerando il contesto di quel momento storico.
 
Il "taglio" (somigliante tanto ad una censura mirata) della preghiera suddetta - che oggi si fatica a rintracciare nel suo testo originale integrale - è inquadrabile in uno dei tanti make-up ad hoc che tendono a presentare il vescovo come una specie di attivista politico (concentrato solo su un paio di cose) invece di presentarlo come un pastore della Chiesa impegnato a 360° per le persone, sul fronte materiale come su quello spirituale, mai disgiunti.
In realtà, è sufficiente ascoltare qualche registrazione audio o visionare qualche filmato oppure leggere un certo numero di suoi scritti per comprendere che don Tonino è sempre stato un discepolo di Cristo e un grande annunciatore del Vangelo "sul campo". (E non l'attivista di una corrente politica).
Qualsiasi presunta preminenza di un'interpretazione politica / partitica applicata a don Tonino come motivazione delle sue azioni va a snaturare, a falsare la sua figura di cristiano e di consacrato.

Tutte le sue azioni, radicate in una profonda spiritualità visibile nella sua grande umanità e nella sua fede splendente, erano sempre determinate dal suo seguire Gesù Cristo, da una vita di intensa preghiera, dall'evidente amore per la Chiesa e per il prossimo, e dal suo... Sognare in grande per il futuro della sua terra - che amava moltissimo. E per il futuro dell'umanità sull'intero pianeta - che amava altrettanto.
... Anzi, mi correggo: è più corretto dire "ama", al presente.

In tutto questo impegno "in grembiule" h24 con la gente - quasi incredibile ma vero - c'era spazio anche per la ricerca teologica, per mettere a disposizione i suoi studi in linguaggio abbordabile dai comuni fedeli, per la scrittura e per la poesia (come si nota anche nella preghiera dell'ala di riserva).





Concludo il post con un documento, vedi foto più giù:
sono gli auguri di Pasqua 1993 (11 aprile) scritti di suo pugno. 
La nascita al cielo sarà il 20 aprile.

Vi benedico da un altare scomodo, 
ma carico di gioia.
Vi benedico da un altare coperto da penombre,  ma carico di luce.
Vi benedico da un altare circondato da silenzi,  ma risonante di voci.
Sono le grazie, le luci, le voci 
dei mondi, dei cieli  e delle terre nuove che, con la Risurrezione,
irrompono nel nostro mondo vecchio e lo chiamano a tornare giovane

Auguri. Vi abbraccio con grande affetto, Vostro

+ don Tonino, Vescovo

Pasqua di Risurrezione 1993


Grazie alla testata MolfettaLive che ha pubblicato la foto dello scritto


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