"Miei cari fratelli, vi supplico in nome di Cristo: deponiamo le divisioni" - "le nostre parole non sono credibili se perseveriamo in squallidi esercizi di demolizione reciproca" - "Santa Maria, alimenta nelle nostre Chiese lo spasimo di comunione" (Don Tonino Bello Vescovo)
Due testi del Venerabile don Tonino Bello, Vescovo.
Molto attuali e profetici.
Sulla Chiesa.
[Neretto mio per agevolare la lettura]
Non penso si faccia molta fatica a rispondere.
È vero che, se siamo compatti ma manca lui, è inutile il nostro lavoro; però, se siamo divisi, è soltanto una pretesa quella di dire che Gesù è con noi: non è con noi.
Accantoniamo le contese, eliminiamo le rivalità.
Don Tonino Bello Vescovo
Santa Maria, donna conviviale, alimenta nelle nostre Chiese lo spasimo di comunione.
Per questo Gesù le ha inventate: perché, come tante particole eucaristiche disseminate sulla terra, esse abbiano a introdurre nel mondo, quasi con una rete capillare di pubblicità, gli stimoli e la nostalgia della comunione trinitaria.
Santa Maria, donna conviviale, guarda alle nostre famiglie in difficoltà. Vittime degli uragani prodotti dai tempi moderni, tante hanno fatto naufragio. Molte, in crisi profonda di comunicazione, stanno andando alla deriva.
Ti preghiamo, infine, per tutti i popoli della terra, lacerati dall' odio e divisi dagli interessi. Ridesta in loro la nostalgia dell'unica mensa, così che, distrutte le ingordigie e
spenti i rumori di guerra, mangino affratellati insieme pani di giustizia. Pur diversi per lingua, razza e cultura, sedendo attorno a te, torneranno a vivere in pace.
Fonte:
Don Tonino Bello
MARIA - Donna dei nostri giorni
Edizioni San Paolo
🟨🟨🟨🟨
"Noi dobbiamo imparare di più a stare insieme.
Solo allora si realizzerà quello che accadde a Betania: tutta la casa si riempì di profumo.
Il Signore ci aiuti a spandere in casa e nel mondo il buon profumo di Cristo.
Profumo nella casa, la comunione.
Il Signore ci aiuti a spandere in casa e nel mondo il buon profumo di Cristo.
Profumo nella casa, la comunione.
Profumo nel mondo, la speranza.
Qual è questo profumo di unguento di cui dobbiamo riempire la casa e qual è questo buon profumo di Cristo che dobbiamo diffondere nel mondo?
Non penso si faccia molta fatica a rispondere.
Il profumo che deve riempire la casa è l’intimità nuziale con Cristo.
Da lui deriva la comunione.
Che non è semplice compattamento aziendale.
Miei cari fratelli, vi supplico in nome di Cristo e con tutta la forza che deriva dalla missione che lo Spirito Santo mi ha affidato: deponiamo le divisioni.
Miei cari fratelli, vi supplico in nome di Cristo e con tutta la forza che deriva dalla missione che lo Spirito Santo mi ha affidato: deponiamo le divisioni.
È vero che, se siamo compatti ma manca lui, è inutile il nostro lavoro; però, se siamo divisi, è soltanto una pretesa quella di dire che Gesù è con noi: non è con noi.
Accantoniamo le contese, eliminiamo le rivalità.
Con la nostra peccaminosa frantumazione corriamo il rischio di essere più crudeli dei soldati romani sul Golgota, i quali non solo non lacerarono la tunica, ma non gli ruppero nessun osso, e lasciarono intatto sulla croce l’Agnello pasquale ucciso per i nostri peccati.
Lavoriamo insieme su progetti comuni.
Gareggiamo nello stimarci a vicenda.
Portiamo gli uni i pesi degli altri.
Convinciamoci che non sono credibili le nostre parole se perseveriamo in squallidi esercizi di demolizione reciproca.
Convinciamoci che non sono credibili le nostre parole se perseveriamo in squallidi esercizi di demolizione reciproca.
L’olio profumato della comunione ci faccia camminare insieme. Ci raccolga a tavola insieme.
Come l’olio di Betania, quello della comunione ha un prezzo altissimo. Noi dobbiamo pagarlo senza sconti, anche perché non è un prodotto commerciabile, in vendita nelle nostre profumerie, né il frutto dei nostri sforzi.
È un dono di Dio che dobbiamo implorare senza stancarci. Ma l’otterremo e la nostra Chiesa si riempirà tutta del suo profumo.
Il profumo che deve riempire il mondo è il servizio fraterno,
Il profumo che deve riempire il mondo è il servizio fraterno,
ricco di speranza."
Don Tonino Bello Vescovo
🟨🟨🟨
Secondo testo ⬇️
Breve nota di Francesca allo scopo di facilitare la comprensione.
Nel testo seguente, don Tonino introduce l'importanza del ruolo di Maria come sostegno per la comunione nella Chiesa, nelle comunità ecclesiali, nelle famiglie, tra le persone e tra i popoli della terra.
La prima parte è un ragionamento sulla Santa Trinità in relazione a Maria.
La seconda parte è la preghiera rivolta a Maria, donna conviviale - termine usato per descrivere la Santa Vergine come portatrice di comunione per coloro che chiedono la sua materna assistenza.
Breve Nota n.2 di Francesca sul linguaggio utilizzato da don Tonino.
Tra il primo testo e il seguente (testo + preghiera) che riporto qua sotto si nota un certo passaggio linguistico, funzionale al pubblico al quale è rivolto.
Mentre nel testo precedente è evidente che i destinatari sono componenti del clero o dell'episcopato (o comunque uomini di Chiesa, operatori pastorali) ai quali don Tonino sottolinea che "la comunione non è compattamento aziendale" (distinguendo così la Chiesa da un'azienda),
nel prossimo testo - rivolgendosi al popolo cattolico nel suo insieme - egli stesso "scende" al livello del linguaggio più comune, a volte di stampo "aziendale" (molto in voga nel mondo non-ecclesiastico negli anni Ottanta/Novanta del secolo scorso) prendendo a prestito anche espressioni appunto "aziendali" per tradurre i concetti teologici ed ecclesiali, altrimenti incomprensibili alla maggioranza dei fedeli.
Mi permetto di dire che si tratta di un voluto "abbassamento" (imitazione di Cristo) richiesto dai diversi contesti. Come è ben noto, la grande umanità di mons. Bello trovava il modo di parlare alle persone più disparate.
Detto questo, sperando che le mie osservazioni siano utili ai lettori, mettiamoci in ascolto del Venerabile Vescovo.
Don Tonino scrive:
"No. Non vi propongo un'ulteriore considerazione sul "segno" delle nozze di Cana e sulla presenza di Maria a quel convito di festa.
Desidero presentarvi, invece, la singolare definizione che uno scrittore medievale, Ildefonso di Toledo, ci dà della Vergine Santa: «Totius Trinitatis nobile triclinium», che vuol dire: «Nobile tavola da pranzo per tutte e tre le persone divine».
Mediante questa immagine splendida e ardita, la Madonna è messa in relazione con la Trinità e viene descritta come la tavola elegante attorno a cui il Padre, il Figlio e lo Spirito esprimono la loro convivialità"
(...)
"Però, se è difficile speculare sul ruolo di Maria all'interno della comunità divina che vive nell'alto dei cieli, dovrebbe essere più agevole scorgere la funzione di lei all'interno di ogni comunità umana che vive nel basso della terra.
Noi lo sappiamo: dalla famiglia alla parrocchia, dall' istituto religioso alla diocesi, dal gruppo impegnato al seminario... ogni comunità che vuol vivere sulla scorta del Vangelo, porta in sé qualcosa di sacramentale:
Desidero presentarvi, invece, la singolare definizione che uno scrittore medievale, Ildefonso di Toledo, ci dà della Vergine Santa: «Totius Trinitatis nobile triclinium», che vuol dire: «Nobile tavola da pranzo per tutte e tre le persone divine».
Mediante questa immagine splendida e ardita, la Madonna è messa in relazione con la Trinità e viene descritta come la tavola elegante attorno a cui il Padre, il Figlio e lo Spirito esprimono la loro convivialità"
(...)
"Però, se è difficile speculare sul ruolo di Maria all'interno della comunità divina che vive nell'alto dei cieli, dovrebbe essere più agevole scorgere la funzione di lei all'interno di ogni comunità umana che vive nel basso della terra.
Noi lo sappiamo: dalla famiglia alla parrocchia, dall' istituto religioso alla diocesi, dal gruppo impegnato al seminario... ogni comunità che vuol vivere sulla scorta del Vangelo, porta in sé qualcosa di sacramentale:
è per sua natura, cioè, segno e strumento della comunione trinitaria. Deve riprodurne la logica, viverne la convivialità, esprimerne il mistero. Potremmo definire le comunità ecclesiali come dislocazioni terrene, agenzie periferiche, riduzione in scala di quella esperienza misteriosa che il Padre, il Figlio e lo Spirito fanno nel cielo.
Nel cielo più persone uguali e distinte vivono a tal punto la comunione da formare un solo Dio.
Nel cielo più persone uguali e distinte vivono a tal punto la comunione da formare un solo Dio.
Sulla terra, più persone uguali e distinte devono vivere la comunione, così da formare un solo uomo: l'uomo nuovo, Cristo Gesù.
Ogni aggregazione ecclesiale, quindi, ha il compito di presentarsi come icona della Trinità. Luogo di relazioni vere, cioè, in cui si riconoscano i volti delle persone, se ne promuova l'uguaglianza, e se ne impedisca l'omologazione nell'anonimato della massa.
Ogni aggregazione ecclesiale, quindi, ha il compito di presentarsi come icona della Trinità. Luogo di relazioni vere, cioè, in cui si riconoscano i volti delle persone, se ne promuova l'uguaglianza, e se ne impedisca l'omologazione nell'anonimato della massa.
Ora, se Maria è la nobile tavola attorno a cui siedono le tre persone divine, è proprio difficile intuire che ella gioca un ruolo di primo piano anche all'interno di quelle comunità terrene che abbiamo chiamato agenzie periferiche del mistero trinitario?
Ed è davvero spericolato pensare che senza questo "nobile triclinio" costituito dalla Vergine, attorno a cui siamo chiamati a sederci, ogni tentativo di comunione sarà destinato a naufragare?"
Preghiera a Maria,
donna conviviale
Santa Maria, donna conviviale,
tu ci richiami la struggente poesia dei banchetti di un tempo, quando, nei giorni di festa, a tavola c'era lei, l'altra madre, che ci covava con gli
occhi a uno a uno, e, pur senza parole, ci supplicava con l'umido sguardo perché andassimo d'accordo tra fratelli e ci volessimo bene, trepida se mancava qualcuno, e finalmente felice solo quando rincasava l'ultimo dei figli...
Forse solo in cielo scopriremo fino in fondo quanto tu sei importante per la crescita della nostra umana comunione.
Nella Chiesa, soprattutto.
È vero: essa si costruisce attorno all'Eucaristia.
Ma non è meno vero il fatto che sei tu la tavola attorno a cui la famiglia è convocata dalla Parola di Dio e sulla quale viene condiviso il Pane del Cielo. Come nell'icona di Rublev, appunto.
Facci sperimentare, pertanto, la forza aggregante della tua presenza di madre.
tu ci richiami la struggente poesia dei banchetti di un tempo, quando, nei giorni di festa, a tavola c'era lei, l'altra madre, che ci covava con gli
occhi a uno a uno, e, pur senza parole, ci supplicava con l'umido sguardo perché andassimo d'accordo tra fratelli e ci volessimo bene, trepida se mancava qualcuno, e finalmente felice solo quando rincasava l'ultimo dei figli...
Forse solo in cielo scopriremo fino in fondo quanto tu sei importante per la crescita della nostra umana comunione.
Nella Chiesa, soprattutto.
È vero: essa si costruisce attorno all'Eucaristia.
Ma non è meno vero il fatto che sei tu la tavola attorno a cui la famiglia è convocata dalla Parola di Dio e sulla quale viene condiviso il Pane del Cielo. Come nell'icona di Rublev, appunto.
Facci sperimentare, pertanto, la forza aggregante della tua presenza di madre.
Santa Maria, donna conviviale, alimenta nelle nostre Chiese lo spasimo di comunione.
Per questo Gesù le ha inventate: perché, come tante particole eucaristiche disseminate sulla terra, esse abbiano a introdurre nel mondo, quasi con una rete capillare di pubblicità, gli stimoli e la nostalgia della comunione trinitaria.
Aiutale a superare le divisioni interne.
Intervieni quando nel loro grembo serpeggia il demone della discordia.
Spegni i focolai delle fazioni.
Ricomponi le reciproche contese.
Stempera le loro rivalità.
Fermale quando decidono di mettersi in proprio, trascurando la
Fermale quando decidono di mettersi in proprio, trascurando la
convergenza su progetti comuni.
Convincile profondamente, insomma, che, essendo le comunità cristiane punti-vendita periferici di quei beni di comunione che maturano in pienezza solo nella Casa trinitaria, ogni volta che frantumano la solidarietà, vanno contro gli interessi della Ditta.
Convincile profondamente, insomma, che, essendo le comunità cristiane punti-vendita periferici di quei beni di comunione che maturano in pienezza solo nella Casa trinitaria, ogni volta che frantumano la solidarietà, vanno contro gli interessi della Ditta.
Santa Maria, donna conviviale, guarda alle nostre famiglie in difficoltà. Vittime degli uragani prodotti dai tempi moderni, tante hanno fatto naufragio. Molte, in crisi profonda di comunicazione, stanno andando alla deriva.
Ebbene, se ti accorgi che la tua immagine pende su di un talamo nuziale che non dice più nulla, staccati da quella parete divenuta ormai fredda, e riconvoca alla tua tavola lui e lei. E una volta che Angelo ed Enza si saranno poggiati sulle tue spalle, ricomponi gli antichi amori, ridesta i sogni di un tempo, riaccendi le speranze perdute, e fa' capire che si può ancora ricominciare daccapo.
Ti preghiamo, infine, per tutti i popoli della terra, lacerati dall' odio e divisi dagli interessi. Ridesta in loro la nostalgia dell'unica mensa, così che, distrutte le ingordigie e
spenti i rumori di guerra, mangino affratellati insieme pani di giustizia. Pur diversi per lingua, razza e cultura, sedendo attorno a te, torneranno a vivere in pace.
E i tuoi occhi di madre, sperimentando qui in terra quella convivialità delle differenze che caratterizza in cielo la comunione trinitaria, brilleranno finalmente di gioia.
Fonte:
Don Tonino Bello
MARIA - Donna dei nostri giorni
Edizioni San Paolo
Commenti