Don Camillo e Peppone di Giovannino Guareschi: molto amati da Papa Benedetto XVI e da Papa Francesco (o, se volete, da Joseph Ratzinger e da Jorge Mario Bergoglio)
Dico subito che non credo per niente alla favoletta (eufemismo per dire strumentalizzazione politica) che ci descrive papa Benedetto e papa Francesco come due papi "in lotta" in quanto promotori di idee di Chiesa - e perfino di dottrina - contrapposte.
Sarebbe sufficiente leggere il "minimo sindacale" del loro magistero per capirlo. Senza bisogno di essere teologi.
Caratteri, spiritualità, stili, carismi e contributi diversi alla Chiesa di Cristo: sì.
Papa di destra e Papa di sinistra: no.
In definitiva, sui temi seri e fondanti: le vedute differenti tra loro si riducono (eventualmente) a dettagli che qualsiasi persona di buonsenso definirebbe secondari.
E con "dettagli secondari" non intendo qualche cavillo-chiave che potrebbe invece poi rivelarsi essenziale e sovvertire tutto quanto. Con "dettagli secondari" intendo proprio quegli elementi trascurabili e alla fine ininfluenti per il cammino della Chiesa nella Storia.
Se le vie del Signore sono infinite... Figuriamoci le vie secondarie percorribili nella Chiesa con l'assistenza dello Spirito Santo.
Ancora più chiara: abbiamo forse noi avuto davanti agli occhi, per dieci anni, con l'inedito storico di un papa emerito e di un papa regnante - pure vicini di residenza e illuminati costantemente da riflettori mediatici senza precedenti, un emerito "conservatore" e un papa "progressista"?
La mia risposta personale è no.
La mia risposta personale è che spesso, pensa un po'!, ho trovato Papa Francesco più "conservatore" di Papa Benedetto.
(Questo dipende dal fatto che il mio costante riferimento è a quello che essi hanno davvero detto e scritto e deciso ed eventualmente anche indicato (per i contemporanei e per i posteri) con precisione di collocazione gerarchica (legislativa / canonica / magisteriale).
Mentre invece ormai tralascio le troppo politicizzate sintesi giornalistiche, secondo le quali anche la battuta di un papa, estrapolata ad arte dal contesto, durante una conferenza stampa, può essere collocata in posizione di "verità dogmatica").
Tuttavia... Se si desidera, si potrebbero guardare papa Ratzinger e papa Bergoglio da altro punto di vista: e allora si possono di certo considerare come due successori di Pietro molto diversi nel modo di guidare la Chiesa. E ci mancherebbe altro!
I papi fatti con lo stampino non esistono. (Anzi, a mio parere, una sottintesa pretesa del genere rivela pure una mentalità idolatrica - nel senso che presuppone nel Vicario di Cristo una sorta di acquisizione di attributi divini, e - quindi - assoluti - e - quindi - identici tra loro per qualità e quantità, nel momento in cui sale al soglio di Pietro).
Ma allora cosa c'è di vero?
Di vero purtroppo c'è che esistono nella Chiesa Cattolica gruppi e fazioni in lotta tra loro (anche a volte abbastanza feroce, distruttiva)... Ed è pensando a quelli che qualche giorno fa ho pubblicato questo discorso , fortemente significativo, proveniente da un vescovo (dichiarato venerabile nel 2021) che soffriva molto a causa di questa situazione dei cattolici.
Altra parentesi:
sul mio blog così come tra i miei libri cartacei hanno sempre trovato posto autori che - se volessi dare retta ai gossip mediatici - sarebbero i "paladini" di questa o di quella parte politica.
I "paladini di guelfi e ghibellini", in effetti, a ben guardare, esistono sul serio nella Chiesa... Sono un po' dappertutto... Solo che, in genere, si tratta personaggi che lavorano nel retrobottega, cioè sconosciuti alla maggioranza dei fedeli cattolici... E tali resteranno, finché un giorno spariranno e non ci sarà più alcuna traccia dei loro teoremi. Per parafrasare Chesterton: fanno parte delle mode che passano e che la Chiesa ormai sa bene che sono passeggere.
Nel frattempo però, con le loro manovre organizzate nel loro fumoso retrobottega, creano grandi confusioni, conflitti, divisioni.
E questa conflittualità, tanti fedeli laici e tanti consacrati continuano a subirla e a soffrirne.
Personalmente, sono abbastanza infastidita dalle logiche di partito e dai partitismi di ogni genere che si sono infiltrati nella Chiesa...
Perché non fanno altro che oscurare il volto di Cristo.
Perché non fanno altro che ostacolare la missione della Chiesa.
Perché fanno perdere tempo.
Perché fanno perdere gioia. Perché fanno perdere slancio. Perché fanno perdere speranza a tanta, a troppa gente.
Perché parlano del niente facendo credere che si stanno occupando di questioni fondamentali.
Concludo fornendo ai lettori l'attuale posizione della Chiesa Cattolica sulle questioni di voto e partitiche:
"La linea della Chiesa in questi anni è stata precisa e – a nostro avviso – intelligente. Dichiarata conclusa la via di una preferenza per un determinato partito, si è insistito sul fatto che i diversi politici cattolici e gli stessi elettori dovessero non limitarsi a lavorare alla vittoria del partito scelto, ma anche preoccuparsi di far sentire la loro influenza per indirizzare la politica reale della propria parte a quei valori, a quelle scelte, a quelle priorità, che il loro stesso partito avrebbe potuto trascurare, se non demolire, senza la presenza significativa dei cattolici in esso.
Si noti (...) che se si intende difendere ancora il pluralismo delle opzioni politiche dei cattolici, questo vuol dire accettare che essi votino per il centro-destra o per il centro-sinistra, mentre alcuni cattolici di centro-destra vorrebbero invece che fosse negata la legittimità di un voto cattolico a sinistra e altri cattolici vorrebbero che fosse negata la legittimità di un voto cattolico a destra, tornando così a pensare la presenza politica dei cattolici come mono-colore"
Fonte:
https://www.gliscritti.it/blog/entry/5093
Si noti (...) che se si intende difendere ancora il pluralismo delle opzioni politiche dei cattolici, questo vuol dire accettare che essi votino per il centro-destra o per il centro-sinistra, mentre alcuni cattolici di centro-destra vorrebbero invece che fosse negata la legittimità di un voto cattolico a sinistra e altri cattolici vorrebbero che fosse negata la legittimità di un voto cattolico a destra, tornando così a pensare la presenza politica dei cattolici come mono-colore"
Fonte:
https://www.gliscritti.it/blog/entry/5093
E, se per caso, tu avessi ancora qualche dubbio sulle indicazioni della Chiesa per i cittadini in vista del voto politico, ecco una delle più recenti dichiarazioni della CEI prima di una tornata elettorale:
Settembre 2022. Prima del voto
https://www.chiesacattolica.it/osare-la-speranza-appello-alle-donne-e-agli-uomini-del-nostro-paese/
Settembre 2022. Dopo il voto
https://www.chiesacattolica.it/elezioni-politiche-dichiarazione-del-cardinale-presidente-dopo-il-voto/
Detto questo, mi piace comunque seguire e supportare "l'opera" di chi, voce che grida nel deserto, con grande pazienza, cerca di smantellare (in inglese lo definiscono debunking) le leggende metropolitane dei Papi contrapposti...
E così, ogni tanto, apprendo notizie interessanti oltre che simpatiche!
Se poi, insieme a tutto questo si riesce anche a diffondere un po' di buona cultura, perché no?
È il caso di Giovannino Guareschi, il creatore di Don Camillo e Peppone.
Dunque, come annunciato nel titolo del post, abbiamo prove provate che le storie di Guareschi sul parroco e sul sindaco, avversari politici (ma sempre col cuore buono) nella Bassa emiliana del dopoguerra, sono sempre stati molto apprezzati sia da papa Benedetto che da papa Francesco.
Eccovi le fonti:
A papa Benedetto piaceva don Camillo (e pure don Matteo)
https://gliscritti.it/blog/entry/6344
Papa Francesco cita don Camillo come esempio edificante (nonostante si tratti di personaggio inventato)
http://www.gliscritti.it/blog/entry/3435
Uno spezzone molto divertente da uno dei celebri film tratti dall'opera di Guareschi ⬇️
[edit: vedo ora che è necessario uscire dal blog e accedere direttamente al video sul canale youtube. Consiglio di farlo perché ne vale la pena 😇 ]
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