Già iscritti nel Memoriale dei
Giusti tra le Nazioni allo Yad Vashem (Gerusalemme) per aver dato rifugio a 8 ebrei nella loro casa ed essere stati barbaramente trucidati insieme a loro, gli Ulma erano una famiglia contadina di Markowa, un paese della Polonia.
Cattolici praticanti, Józef e Wiktoria stavano crescendo i figli con amore trasmettendo loro la fede con insegnamenti quotidiani che comprendevano la preghiera, il rispetto dei Comandamenti, la Santa Messa domenicale e - allo stesso tempo - la coerenza di tutto ciò nei comportamenti verso il prossimo, soprattutto verso chi era bisognoso di aiuto.
Nel corso delle indagini della Chiesa per il processo canonico si è anche scoperto che a casa degli Ulma c'era una Bibbia con brani sottolineati dai coniugi. Uno di questi brani sottolineati era il Buon Samaritano.
Degno di nota, in tal senso, è il fatto che già da molti anni prima dell'avvio del processo canonico gli Ulma erano definiti dal popolo polacco "i samaritani di Markowa", proprio a motivo della loro grande fede cristiana sempre vissuta nella pratica quotidiana dei comportamenti verso il prossimo,
in particolare con le loro ultime azioni su questa terra che determinarono la perdita della loro vita.
L'aiuto verso il prossimo fu dato infatti senza indugio anche trasgredendo la legge polacca e mettendosi così in pericolo:
in Polonia era in vigore dal 1941 un'ordinanza nazista - emessa dal governatore nazista - nella quale si proibiva ai cittadini non-ebrei di dare rifugio ai concittadini ebrei.
La pena per la trasgressione era la morte.
Il 24 marzo 1944 a casa degli Ulma furono massacrati 8 ebrei e tutta la famiglia colpevole di averli nascosti.
Con i genitori Józef e Wiktoria, furono fucilati anche i 7 bambini, di età dagli 8 anni in giù, di cui uno ancora in grembo di Wiktoria - in stato di gravidanza abbastanza avanzata (a giudicare dalle foto e dalla testimonianza di chi ha sepolto mamma Wiktoria).
Nota: la Chiesa ha riconosciuto al nascituro il Battesimo di sangue [per info sul battesimo di sangue: vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica]
"Già le prime ore dopo la fucilazione dei servi di Dio, questa morte era considerata dal popolo come un martirio” - riferisce il postulatore della Causa di beatificazione Don Witold Burda.
Nel giro di breve tempo il luogo di sepoltura della famiglia fu (ed è ancora) mèta di pellegrinaggio e di preghiera.
Dopo l'iter canonico che è durato gli anni necessari per tutte le indagini previste dalla Chiesa, nel dicembre scorso (2022) poco prima di Natale Papa Francesco ha dato l'ok per la beatificazione che avverrà entro breve.
Per chi desidera altre info allego di seguito alcuni buoni articoli online.
In uno di essi c'è anche la registrazione audio con l'intervista al sacerdote polacco don Witold Burda, postulatore (e quindi esperto di tutta la storia) della causa di beatificazione.
Prima di rimandare il lettore alla lista di link, mi sembra comunque importante scrivere qui un altro paio di dettagli significativi (secondo me).
Il quadro generale della zona in cui vivevano gli Ulma:
nelle campagne di Markowa, anche presso altre famiglie, in quegli anni trovarono rifugio diversi ebrei. Solo una ventina di loro si salvarono. Gli altri furono uccisi o deportati (e si può immaginare il destino di chi li aveva nascosti).
Accanto e "nei dintorni" delle case che davano rifugio agli ebrei erano infatti attive delle spie - o di professione o delatori collaborazionisti per l'occasione. Settori della stessa polizia polacca collaboravano con la polizia nazista, ad esempio.
Nel caso degli Ulma non si sa il nome della spia, ma l'informazione arrivò ai nazisti tramite le attività di spionaggio.
E per 17 persone, tra ebrei e cristiani, quel giorno fu la fine. Tutti massacrati senza pietà il 24 marzo 1944.
Si racconta che il massacro dei bambini avvenne dopo quello degli adulti come "dimostrazione" e "monito" per tutta la popolazione di Markowa e dei dintorni.
[Una popolazione che, come si può intuire, conta di sicuro tanti altri santi sconosciuti. Sconosciuti agli uomini. Conosciuti da Dio. Nota bene: come si evidenzia negli scritti di San Giovanni Paolo II, il popolo polacco è sempre stato un popolo dal grande cuore e di grande fede cristiana che ha subìto - proprio a causa della fede - sia il nazismo che il comunismo nelle forme più violente. Lo stesso, e anche peggio, è avvenuto per gli ebrei polacchi: circa metà di tutti gli ebrei uccisi durante la Shoah in Europa sono stati polacchi. Il che significa anche che circa il 98% dell'intera popolazione ebraica in Polonia è stata trucidata!
Ad oggi ci sono in corso molte polemiche sulla posizione della Polonia: più "collaborazionista" o più "vittima"? Dal punto di vista della fede cristiana e allo scopo di coltivare la Memoria è comunque più utile in questo momento ricordare le vittime dei regimi totalitari, rendere omaggio ai giusti, guardare all'esempio dei santi, andare al cuore del grande e nobile popolo polacco. Altri tipi di analisi, storiche-politiche, non sono oggetto del mio blog. Chiusa parentesi]. 📌
Un ulteriore dettaglio, per me degno di nota, è costituito dalle foto della famiglia Ulma di cui disponiamo oggi.
Ebbene, bisogna sapere che papà Józef, oltre che contadino, era appassionato di fotografia. E fu lui a scattare (e/o ad organizzare gli scatti per) le foto della sua famiglia.
Ricordo, infine, che - in base alla dottrina cattolica - è possibile fin da ora considerare tutti i componenti della famiglia Ulma come nostri intercessori presso Dio.
L'invito del postulatore:
"Invito tutte coppie e le famiglie a invocare l’intercessione degli Ulma perché, come i servi di Dio, possano anch’esse seguire la strada dell’amore, basando il loro cammino sulla fede e sulla reale presenza di Cristo nella loro vita".
Link articoli, anche con foto della famiglia
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