"Vado errando per sentieri sperduti / come una pecora smarrita; cerca il tuo servo / perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" - Salmo 119,176

Oggi è la quarta domenica di Quaresima, perciò sarebbe (ed è) la Domenica Laetare - cioè "rallegrati".
[ Per info vedi qui ]
Ma Papa Francesco oggi all'Angelus non vi ha fatto nemmeno un accenno. 
È facile immaginare il perché.
(Vedi le sue parole dopo l'Angelus qui ).

Ed è una triste constatazione: oggi per noi è un po' difficile "stare" con entrambi i piedi nella domenica laetare ...visto quello che sta accadendo in Ucraina. 
Non che in altre annate non ci fossero altri problemi grossi da affrontare e altre guerre atroci in qualche parte del pianeta - e potremmo anche discutere all'infinito sulla nostra ipocrisia nell'ignorare tutto quello che non ci riguarda da vicino...
Stavolta, però, c'è anche da dire che, oltre ai crimini orrendi che vediamo, ai dolori insopportabili, alle ingiustizie subìte dagli innocenti, oltre alla nostra vicinanza geografica e politica, nonché ai problemi economici che influiranno pesantemente sul continente europeo, con questa situazione si teme anche il rischio nucleare e la distruzione dell'intera umanità, o di gran parte.
 
E quindi, nonostante ad un cristiano non manchi mai la speranza "per il bene"... Ci si sente comunque più portati verso altre meditazioni - e non esattamente verso la posizione o l'atteggiamento "laetare".

In questo caso, infatti, insieme alla speranza che non deve mancare, rivolgiamo lo sguardo anche verso tutti gli errori che abbiamo fatto per giungere a certe situazioni, personali e sociali - per ciò che compete al nostro piccolo ambito d'azione, del quale siamo responsabili. Diretti o indiretti.

L'importante è... sapere che è possibile correggersi, cominciando col chiedere perdono. 





Sacra Scrittura

Dal Vangelo e dai Salmi
(Passi: in parte dalla Liturgia della Parola di oggi, e in parte liberamente scelti da me "a completamento", come invito alla meditazione)

"Vado errando per sentieri sperduti
come una pecora smarrita;
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" 
Salmo 119,176


Vangelo secondo Luca, 15,3-32

Allora egli disse loro questa parabola:
«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Disse ancora: 
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 
Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. 
Il padre allora uscì a pregarlo. 
Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». (Lc 15,3-32)

"Vado errando per sentieri sperduti
come una pecora smarrita;
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" 
Salmo 119,176

Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava

"Vado errando per sentieri sperduti
come una pecora smarrita;
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" 

Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.

"Vado errando per sentieri sperduti
come una pecora smarrita;
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" 

Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.

"Vado errando per sentieri sperduti
come una pecora smarrita;
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" 

Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. 

"Vado errando per sentieri sperduti
come una pecora smarrita;
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" 

Il padre allora uscì a pregarlo.

"Vado errando per sentieri sperduti
come una pecora smarrita;
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" 

Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo

questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato

"Vado errando per sentieri sperduti
come una pecora smarrita;
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti" 
Salmo 119,176

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Salmo 34 
(versetti 5;7-8;10-11;16;18-23)

Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.

Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.

Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.

Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.

Molte sono le sventure del giusto,
ma lo libera da tutte il Signore.
Preserva tutte le sue ossa,
neppure uno sarà spezzato.

La malizia uccide l'empio
e chi odia il giusto sarà punito.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi,
chi in lui si rifugia non sarà condannato.

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Salmo 51,19
Un cuore affranto e ferito, o Dio, Tu non disprezzi





"Allontanarsi 
da Te 
è cadere, 
tornare a Te 
è risorgere, 
restare in Te 
è esistere"
 
(Sant'Agostino, Soliloquium)

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