"Se si comincia così non si sa dove si finisce". Un esempio di Scienza & Ragione che non richiede la Religione (perché è sufficiente usare la testa). Covid News 📰

Spesso nella vita necessitiamo di complesse valutazioni morali e/o etiche provenienti dalla Fede cristiana o da una qualche filosofia umana, per venire a capo di una questione. 
Può accadere con una certa frequenza negli ambiti della Scienza e della Medicina - viste le innumerevoli possibilità (potenzialmente benefiche o nocive, lecite o illecite, legittime o illegittime, convenienti o sconvenienti, vantaggiose o svantaggiose) offerte da queste discipline e dalle loro applicazioni pratiche.

Altre volte... È sufficiente usare la testa, e senza neanche sforzarla troppo!, perché la logica elementare fornisce già la risposta più giusta.
Una risposta che coincide con morale ed etica cristiane... Ma che non richiede il loro "intervento" - perché la Ragione basta e avanza.

Con questa piccola riflessione introduco un'intervista veramente interessante alla dott.ssa Evelina Tacconelli, Università di Verona. Una scienziata che si occupa di Covid. Ma non solo. (Anzi, il "non solo" l'ho trovato anche più interessante - dopo aver letto la già interessantissima parte sul Covid).

È una delle migliori interviste che io abbia "incontrato" in epoca di pandemia. 
Come già detto, gli argomenti trattati sono diversi. Domande e approfondimenti ben curati dalla giornalista Lucia Bellaspiga, di Avvenire. Suggerisco caldamente di leggere fino in fondo tutte le risposte della dott.ssa Tacconelli.
C'è di che riflettere...

Questa è Scienza al servizio dell'umanità. 
Non al servizio di altri interessi.
 
La riproduzione dell'articolo è riservata quindi metto il link diretto e riporto qui soltanto "un'assaggino", piccolo ma fondamentale - relativo al tema che ho utilizzato come introduzione.

Lucia Bellaspiga chiede:
Come giudica la decisione di Paesi come Singapore di non rifiutare le cure a nessuno, ma di pagarle solo a chi si è vaccinato?

Evelina Tacconelli risponde:
Qui si ribella la mia anima ecumenica, come la definiscono i miei colleghi. Ho sempre difficoltà ad accettare che i diritti di qualcuno vengano lesi, credo in una sanità pubblica uguale per tutti, quindi uguale per l’assassino, per il bambino innocente di un mese, per il no vax e per il sì vax. Mi è indifferente, tutti dovrebbero essere curati allo stesso modo, perché se si comincia così non si sa dove si finisce.

Lucia Bellaspiega incalza:
Eppure anche in Italia, se decidi di scalare una montagna nonostante l’allerta meteo, l’elicottero del soccorso te lo paghi…

Evelina Tacconelli risponde:
Però non è la sanità pubblica. Io ho difficoltà ad accettare che ci sia un paziente che ha fatto un errore di qualunque tipo e per questo venga trattato diversamente sul piano della cura. Allora se fumo due pacchetti di sigarette al giorno, perché devo essere curato? Me la sono voluta… 
O se mi drogo? 
La sanità e l’educazione devono essere sempre garantite a tutti, gratuitamente e in modo uguale. Tra l’altro c’è gente che non è no vax ma ha paura perché ha letto qualcosa e non riesce a decifrarlo, ma siamo sicuri che sia colpa sua e non di chi volontariamente gli ha dato quella falsa informazione?


Intervista completa al link:

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/un-ora-di-flebo-e-il-covid-sparisce-monoclonali-la-grande-speranza


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