Papa Francesco: il premio per la pace gli uomini lo danno alla guerra!
Eh già.
Papa Francesco ieri è stato efficacissimo nello spiegare il controsenso:
[...]
"Egli [Benedetto XV] denunciò l’inciviltà della guerra quale “inutile strage”.
Il suo monito rimase inascoltato dai Capi delle Nazioni impegnate nel primo conflitto mondiale.
Come inascoltato è stato l’appello di San Giovanni Paolo II per scongiurare il conflitto in Iraq.
Come in questo momento, in cui ci sono tante guerre dappertutto, questo appello sia dei Papi sia degli uomini e donne di buona volontà è inascoltato. Sembra che il premio più grande per la pace si dovrebbe dare alle guerre: una contraddizione!
Come in questo momento, in cui ci sono tante guerre dappertutto, questo appello sia dei Papi sia degli uomini e donne di buona volontà è inascoltato. Sembra che il premio più grande per la pace si dovrebbe dare alle guerre: una contraddizione!
Siamo attaccati alle guerre, e questo è tragico.
L’umanità, che si vanta di andare avanti nella scienza, nel pensiero, in tante cose belle, va indietro nel tessere la pace. È campione nel fare la guerra.
E questo ci fa vergognare tutti. Dobbiamo pregare e chiedere perdono per questo atteggiamento.
Abbiamo sperato che non ci sarebbe stato bisogno di ripetere parole simili nel terzo millennio; eppure l’umanità sembra ancora brancolare nelle tenebre: abbiamo assistito alle stragi dei conflitti in Medio Oriente, in Siria e Iraq; a quelle nella regione etiopica del Tigrai; e venti minacciosi soffiano ancora nelle steppe dell’Europa Orientale, accendendo le micce e i fuochi delle armi e lasciando gelidi i cuori dei poveri e degli innocenti, questi non contano.
Abbiamo sperato che non ci sarebbe stato bisogno di ripetere parole simili nel terzo millennio; eppure l’umanità sembra ancora brancolare nelle tenebre: abbiamo assistito alle stragi dei conflitti in Medio Oriente, in Siria e Iraq; a quelle nella regione etiopica del Tigrai; e venti minacciosi soffiano ancora nelle steppe dell’Europa Orientale, accendendo le micce e i fuochi delle armi e lasciando gelidi i cuori dei poveri e degli innocenti, questi non contano.
E intanto continua il dramma del Libano, che ormai lascia tante persone senza pane; giovani e adulti hanno perso la speranza e lasciano quelle terre. Eppure esse sono la madre-patria delle Chiese Cattoliche Orientali: là si sono sviluppate custodendo tradizioni millenarie, e molti di voi, Membri del Dicastero, ne siete i figli e gli eredi." [...]
Papa Francesco, 18 febbraio 2022
Fonte: Santa Sede
Quest'ultima parte (che in realtà è la parte iniziale del discorso), rivela, a chi non lo sapesse, anche il contesto in cui il Papa ha fatto tali affermazioni: l'incontro con i partecipanti all'Assemblea Plenaria della Congregazione per le Chiese Orientali.
Per info di base sulle Chiese Orientali
[che non sono le Chiese Orientali Ortodosse - dalle quali la Chiesa Cattolica è divisa ancora oggi dopo lo scisma di circa mille anni fa]
vedi:
Breve nota informativa sull'Assemblea Plenaria che si è svolta dal 16 al 18 febbraio presso il Pontificio Istituto Patristico Augustinianum in Roma: clicca qui
Si è trattato di un convegno liturgico, del quale Papa Francesco ha parlato dopo le riflessioni sulle guerre - conflitti infiniti, drammi e devastazioni che purtroppo segnano da tanti anni le aree geografiche di quelle che sono tra le più antiche delle nostre chiese originarie, oggi sempre più "in estinzione" (sia come numero di persone che di edifici sacri) a causa di queste gravi situazioni.
Si è trattato di un convegno liturgico, del quale Papa Francesco ha parlato dopo le riflessioni sulle guerre - conflitti infiniti, drammi e devastazioni che purtroppo segnano da tanti anni le aree geografiche di quelle che sono tra le più antiche delle nostre chiese originarie, oggi sempre più "in estinzione" (sia come numero di persone che di edifici sacri) a causa di queste gravi situazioni.
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