Libro su Luca Attanasio, il nostro ambasciatore ucciso in Africa quasi un anno fa. Segnalo link con estratti interessanti

Titolo del libro:
Luca Attanasio. Storia di un ambasciatore di pace
Edizioni Piemme.
Appena uscito in tutte le librerie.

È dedicato al diplomatico italiano ucciso in Congo il 22 febbraio 2021. 
Luca viene raccontato da sua moglie e dagli amici: testimonianze scritte in prima persona.
Fabio Marchese Ragona, vaticanista di TgCom24, ha curato con questa modalità narrativa un "ritratto dal vivo" del nostro Luca. 
Ne risulta la figura di un uomo di pace. E anche di fede.

Al link
https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/luca-attanasio-lambasciatore-che-si-sentiva-un-missionario
si trovano due estratti molto belli e significativi:
la testimonianza diretta della moglie e le parole dello stesso Luca, pronunciate a braccio, in un suo discorso per un'occasione ufficiale in Italia nell'ottobre 2020: il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace, a lui assegnato.
[Nota tecnica. Non posso fare il copia-incolla dei testi in questo post perché il ©Copyright con Riproduzione Riservata è del quotidiano Avvenire]

Perché lo segnalo?
Perché è stata una vicenda che l'anno scorso mi ha colpita molto, e che è ancora molto viva nella mia memoria.
Ma, primariamente, perché, fin dal primo momento, da tutte le testimonianze delle persone che parlavano di lui e dai filmati in cui si vedevano i suoi gesti spontanei e i suoi atteggiamenti, le sue parole... Forse adesso la dirò un po' troppo grossa, ma a me è sembrato subito un santo. Un ragazzo santo. Uno di quelli che si possono incontrare nella vita quotidiana, dalle virtù umane e cristiane evidenti, messe "al lavoro" per gli altri, senza risparmiarsi, così che anche gli altri ricevono una più alta dignità umana, una più alta consapevolezza di sé stessi, fino al punto di essere portati al desiderio di miglioramento e alla capacità di fare altrettanto nel mondo; 
uno di quelli che Papa Francesco definisce "santi della porta accanto" - anche se un ambasciatore non è propriamente "uno della porta accanto". 
Eppure si comportava proprio così. (L'anno scorso ho letto molto materiale e interviste).
Nonostante la sua posizione istituzionale importante non sembrava il classico e "normale" ambasciatore, ma una figura diversa. 
[senza nulla togliere a tutti i "normali ambasciatori" e al loro prezioso lavoro diplomatico].

Questo ora mi viene confermato anche dalle sue affermazioni che si possono leggere al link, oltre che dalle parole della moglie.
(La moglie Zakia, pure lei mi sembra avviata bene su percorsi di santità. Molte volte, infatti, i santi si formano in coppia, in famiglia, in gruppo).

Servo di Dio? Martire?
E quel che ne consegue?
Quelle che la Chiesa definisce virtù eroiche, per me ci sono...
(Ma io non sono un'esperta in materia di tali definizioni).

Sarà solo una mia impressione? Una mia esagerazione?
Non lo so. Intanto io il nostro Luca Attanasio me lo appunto qui nel blog.

E, come fratello in Cristo, gli dico grazie per il suo esempio di vita - che, sono sicura, è gradito al Signore.

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