Battesimo del Signore Gesù Cristo. Perché l'ha fatto? L'interpretazione di Padri e Dottori della Chiesa, di santi e di teologi nel corso dei secoli. [Estratti di testi per lo studio e l'approfondimento]

Avviso ai naviganti: 
in alcuni testi antichi si potrebbe avere l'impressione che gli autori facciano "confusione tra una festa e l'altra". In realtà può essere il lettore che è disinformato su un fatto molto semplice ma fondamentale dei calendari liturgici: nella tradizione latina (Chiesa d'Occidente) l'Epifania / manifestazione di Cristo al mondo si identifica principalmente con la visita dei Magi al Bambino Gesù, interpretando l'avvenimento soprattutto come rivelazione del Messia d’Israele ai Gentili/pagani;
nel calendario liturgico della tradizione orientale (Chiesa d'Oriente) l'Epifania / manifestazione di Cristo al mondo è identificata soprattutto col momento del battesimo di Gesù nel fiume Giordano, quando assistiamo alla rivelazione pubblica come Figlio Unigenito del Padre, in unione con lo Spirito Santo - che quindi è anche la prima occasione "esplicita" nella quale Dio si rivela (a Israele e al mondo) come Santissima Trinità.

Nota Bene: questi significati diversi delle epifanie diverse nei calendari liturgici di riti diversi sussistono ancora oggi. In più, anticamente, in tutta la Chiesa, la normalità era che tutte le epifanie / manifestazioni venissero messe in evidenza nei discorsi catechetici e nelle celebrazioni liturgiche in cui erano previsti gli episodi "epifanici" del Vangelo.

Un ulteriore chiarimento dedicato a lettori e lettrici principianti di storia del cristianesimo: 
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In greco antico “le manifestazioni” si dice tà epipháneia, da cui il termine italiano epifania, che è singolare ma in origine era appunto un plurale – proprio come la parola Bibbia, singolare in italiano, deriva dal plurale greco  biblía ("i libri").
Le "manifestazioni" nella Chiesa antica erano presentate, celebrate e spiegate una per una: 
- il Natale come manifestazione dell'Incarnazione di Dio (in senso generale, e al Popolo Eletto in particolare);
- quella che oggi noi (cattolici di rito romano) chiamiamo Epifania era ed è la manifestazione del Messia d'Israele ai popoli della terra, ai Gentili (cioè ai non Ebrei), rappresentati dai Magi;
- il Battesimo di Gesù nel Giordano è la manifestazione pubblica del Figlio Unigenito e della sua missione a favore dell'umanità, e nel contempo è la prima esplicita manifestazione della Santa Trinità - Unico Dio;
- le nozze di Cana sono l'altra manifestazione: l’inizio del ministero pubblico di Gesù con il primo miracolo. 

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Per chi desidera approfondire ancora un po' la questione delle manifestazioni in relazione al Tempo di Natale consiglio questo articolo di Umberta Mesina . Grazie Umberta!

Tutte queste epifanie sono da tenere presenti quando si leggono i Padri della Chiesa, gli autori, i filosofi e i teologi cristiani dei primi secoli.

In fondo alla pagina, verso la fine del post, ringrazierò altre persone e altri siti internet per aver messo a disposizione online la ricchezza di molti testi antichi, rendendo aperto e agevole per tutti lo studio di risorse così importanti.

A conclusione del post, dopo gli ottimi frutti provenienti dall'antichità, ci sarà una ciliegina sulla torta (storica, biblica e teologica) contemporanea.
 


Ignazio d’Antiochia:
 
 "Egli [Gesù Cristo] è nato ed è stato battezzato perché l'acqua fosse purificata con la Passione"

Sant'Ignazio di Antiochia
Nascita 35 d.C. circa; 
morte 107 d.C. circa.
Vescovo, teologo, santo. Allievo degli Apostoli, in particolare è discepolo di San Giovanni Evangelista.
Frase estratta da
Lettera di Ignazio agli Efesini, paragrafo XVIII .



Sant'Ambrogio:

"Il Signore fu battezzato non per essere purificato, ma per purificare le acque, affinché queste, purificate dal corpo di Cristo che non conobbe peccato, acquistassero la virtù richiesta dal battesimo"

Sant'Ambrogio di Milano
Nascita: circa 330~340
Morte: 397 d.C.
Vescovo, teologo e Dottore della Chiesa.
È stato l'evangelizzatore di Sant'Agostino.
Testo: estratto dalla Somma Teologica di San Tommaso d'Aquino, parte III, questione 39 (nella quale San Tommaso cita e dà ragione ad Ambrogio e ad altri teologi sulle motivazioni del battesimo di Cristo).


Origene:

[Gesù Cristo] "Lavato in certo senso dai nostri peccati, perché noi fossimo purificati grazie al suo lavacro. Ma era piuttosto la nostra purificazione a manifestarsi nel suo martirio, in quanto fu battezzato, prendendo su di sé i nostri peccati, per scioglierli da noi e da sé"

Origene
Nascita: circa 180 d.C.
Morte: circa 254 d.C.
Scrittore cristiano. Filosofo, teologo, studioso della Bibbia, esperto in lingue e filologia biblica.
Testo: estratto dal Commento al Vangelo di Matteo, libro XVI.



San Gregorio Nazianzeno:

Battesimo del Signore

"Giovanni dà il battesimo, Gesù si accosta a lui, forse per santificare anche il battezzatore; è chiaro comunque che vuole santificare la stirpe del vecchio Adamo seppellendola totalmente nelle acque. 
Santifica il Giordano prima di santificare noi e lo santifica per noi. Egli è spirito e carne, per cui santifica nello Spirito e nell'acqua.
Il Battista non accetta, ma Gesù insiste. Io ho bisogno di essere battezzato da te, dice la lucerna al Sole, la voce alla Parola, l'amico allo Sposo; colui che è il più grande tra i figli degli uomini parla così a colui che, ancora nascosto nel grembo materno, riceve la sua adorazione: colui che precorreva e avrebbe ancora precorso a colui che era già apparso e sarebbe apparso ancora.
Io ho bisogno di essere battezzato da te. [...] E tu vieni da me? - domanda il Battista. 
[...]
E Gesù che gli  risponde? 
Lascia fare per ora. Tale è il piano divino. Gesù conosce che poco dopo lui stesso battezzerà il Battezzatore. 
E che significa il ventilabro? La purificazione. Che significa il fuoco? L'azione infuocata dello Spirito Santo che distrugge quanto è leggero come pula.
Gesù sale dalle acque e porta con sé in alto tutto il cosmo: vede scindersi e aprirsi i cieli, quei cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per tutta la sua discendenza, quei cieli preclusi e sbarrati, come il paradiso dalla spada fiammeggiante.
E lo Spirito testimonia la divinità di Cristo: si presenta simbolicamente sopra colui che gli è del tutto uguale. 
Una voce proviene dalle profondità dei cieli, da quelle stesse profondità da cui proveniva chi in quel momento riceve la testimonianza.
Lo Spirito appare visibilmente come colomba e, in questo modo, onora anche il corpo divinizzato e quindi Dio. Molto tempo prima era stata pure una colomba ad annunziare la fine del diluvio. [...]
Onoriamo in questo giorno il battesimo di Cristo e celebriamo com'è giusto questa festa non in piaceri di lauti banchetti ma nella letizia spirituale.
Come ci dovremo dilettare? Lavatevi, purificatevi. [...]
purificatevi e progredite in questa purezza.
Di nessuna cosa Dio tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo. Per l'uomo sono appunto sono state pronunziate tutte le parole divine e per lui sono stati compiuti tutti i misteri della rivelazione.
Tutto è stato fatto perché voi diventiate come fiaccole nel mondo, cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa e sarete inondati dal suo splendore soprannaturale. Giungerà a voi, limpida e diretta, la luce della Trinità, della quale finora non avete ricevuto che un solo raggio proveniente dal Dio unico attraverso Gesù Cristo nostro Signore. A lui vadano gloria e potenza nei secoli dei secoli."

Gregorio Nazianzeno
Nascita: intorno al 330, vicino a Nazianzo (da cui il nome)
Morte: 390 d.C.
Teologo, vescovo, Dottore della Chiesa e Padre della Chiesa.
Testo: dal Discorso 39; miei estratti scelti dalla versione italiana contenuta nella preghiera notturna dei monaci certosini per la festa del Battesimo di Gesù.  
(Una traduzione similare e con altri passi dallo stesso Discorso 39 è presente anche nella Liturgia delle Ore, Ufficio delle Letture)


Giovanni Crisostomo:

"Diamo il nome di Epifania a questo giorno perché la grazia salutare del Signore si è manifestata a tutti gli uomini. Ora, perché chiamiamo Epifania non già il giorno della nascita, ma quello in cui ha ricevuto il battesimo? Perché la sua manifestazione a tutti gli uomini non avvenne al momento della sua nascita, ma del suo battesimo, dato che fino ad allora molti non lo avevano conosciuto" 

San Giovanni Crisostomo
Nascita: data incerta circa metà IV sec. ; morte: 407 d.C.
Vescovo, Dottore della Chiesa. Grande oratore del cristianesimo antico, detto per questo "crisostomo" = "bocca d'oro" [in lingua greca]
Testo: da Omelia 37, J.P. Migne 49 PG.





San Pietro Crisòlogo:

Epifania e Battesimo del Signore

"Colui che ha voluto nascere per noi, non ha voluto essere ignorato da noi.
[...]
colui che ha voluto nascere per noi, non ha voluto rimanere a noi nascosto; e perciò si manifesta in questo modo, perché questo grande mistero di pietà non diventi occasione di errore. 
Oggi i magi, che lo ricercavano splendente fra le stelle, lo trovano che vagisce nella culla.
[...]
Oggi i magi considerano con grande stupore ciò che vedono nel presepio: il cielo calato sulla terra, la terra elevata fino al cielo, l'uomo in Dio, Dio nell'uomo, e colui che il mondo intero non può contenere, racchiuso in un minuscolo corpo.
[...]
Oggi Cristo è sceso nel letto del Giordano per lavare i peccati del mondo. Lo stesso Giovanni attesta che egli è venuto proprio per questo: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1, 29). 
Oggi il servo ha tra le mani il padrone, l'uomo Dio, Giovanni Cristo; lo tiene per ricevere il perdono, non per darglielo.
Oggi, come dice il Profeta: «La voce del Signore è sulle acque» (cfr. Sal 28, 23). Quale voce? «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3, 17).
Oggi lo Spirito Santo si libra sulle acque sotto forma di colomba, perché, come la colomba di Noè aveva annunziato che il diluvio universale era cessato, così, a indicazione di questa, si comprendesse che l'eterno naufragio del mondo era finito; e non portò come quella un ramoscello dell'antico ulivo, ma effuse tutta l'ubertosità del nuovo crisma sul capo del nuovo progenitore, perché si adempisse quanto il Profeta aveva predetto: «Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia a preferenza dei tuoi eguali» (Sal 44, 8).
Oggi Cristo dà inizio ai celesti portenti, cambiando le acque in vino; ma l'acqua doveva poi mutarsi nel sacramento del sangue, perché Cristo versasse, a chi vuol bere, puri calici dalla pienezza della sua grazia. Si adempiva così il detto del Profeta: «Com'è prezioso il mio calice che trabocca! » (cfr. Sal 22, 5)."

San Pietro detto Crisòlogo [soprannome che in greco significa "dalle parole d'oro"]
Nascita: data incerta alla fine del IV secolo; morte 450 d.C.
Vescovo, Dottore della Chiesa. 
Testo: estratti dal Discorso 160 di Crisòlogo; da Liturgia delle Ore, Ufficio delle Letture




San Proclo di
Costantinopoli:

Epifania e Battesimo di Gesù
La santificazione delle acque

"Cristo apparve al mondo e, mettendo ordine nel mondo in disordine, lo rese bello. 
Prese su di sé il peccato del mondo e scacciò il nemico del mondo;
santificò le sorgenti delle acque ed illuminò le anime degli uomini. 
A miracoli aggiunse miracoli sempre più grandi.
Oggi la terra e il mare si sono divisi tra loro la grazia del Salvatore, e il mondo intero è ripieno di letizia, perché il giorno presente ci mostra un numero maggiore di miracoli che nella festa precedente.
Infatti nel giorno solenne del trascorso Natale del Signore la terra si rallegrava, perché portava il Signore in una mangiatoia; nel presente giorno dell’Epifania il mare trasalisce di gioia; tripudia perché ha ricevuto in mezzo al Giordano le benedizioni della santificazione.
Nella passata solennità ci veniva presentato come un piccolo bambino, che dimostrava la nostra imperfezione; nella festa odierna lo si vede uomo maturo che lascia intravvedere colui che, perfetto, procede dal perfetto. 
In quella il re ha indossato la porpora del corpo; in questa la fonte circonda il fiume e quasi lo riveste. 
[...]
Oggi ogni creatura canta inni e grida: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore» (Sal 117, 26).
Benedetto colui che viene in ogni tempo, perché non venne ora per la prima volta... E chi è costui?
Dillo chiaramente tu, o beato Davide: È il Signore Dio e brillò per noi (cfr. Sal 117, 27). 
E non solamente il profeta Davide dice questo, ma anche l’apostolo Paolo gli fa eco con la sua testimonianza e prorompe in queste parole: Apparve la grazia salvatrice di Dio a tutti gli uomini per ammaestrarci
(cfr. Tt 2, 11). Non ad alcuni, ma a tutti. A tutti infatti, giudei e greci, dona la grazia salvatrice del battesimo, offrendo a tutti il battesimo come un comune beneficio.
Su, guardate lo strano diluvio, più grande e più prezioso del diluvio che venne al tempo di Noè.
Allora l’acqua del diluvio fece perire il genere umano; ora invece l’acqua del battesimo, per la potenza di colui che è stato battezzato, richiama alla vita i morti. Allora la colomba, recando nel becco un ramoscello di ulivo, indicò la fragranza del profumo di Cristo Signore; ora invece lo Spirito Santo, scendendo in forma di colomba, ci mostra il Signore stesso, pieno di misericordia verso di noi."

San Proclo di Costantinopoli
Nascita: data incerta alla fine del IV secolo (390?)
Morte: 446 d.C.
Vescovo. Amico e discepolo di Giovanni Crisostomo.
Testo: estratti dalla Liturgia delle Ore; Ufficio delle Letture



Massimo di Torino:

Commento al Vangelo.
I sacramenti del Battesimo del Signore

"Il vangelo racconta che Gesù venne al Giordano per farsi battezzare e in quel fiume volle essere consacrato con prodigi celesti. 
La ragione esige che questa festa segua quella del Natale del Signore, perché i due eventi si verificarono nel medesimo tempo anche se a distanza di anni. Ecco perché ritengo che la festa si debba chiamare anch’essa Natale.
Nel giorno che diciamo Natale egli nacque tra gli uomini, oggi è rinato nella manifestazione divina; in quel giorno nacque da una vergine, oggi è generato nel mistero. 
Prima, nascendo alla maniera degli uomini, viene stretto al seno da Maria; ora generato secondo il mistero, è avvolto dalla voce del Padre che dice: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo» (Mt 17, 5).
La Madre accarezza dolcemente il piccolo sul suo grembo, il Padre offre al Figlio un’amorosa testimonianza; la Madre lo presenta ai magi perché l’adorino, il Padre lo rivela ai popoli perché gli rendano onore.
Oggi dunque il Signore Gesù venne al battesimo e volle che il suo corpo santo fosse lavato dall’acqua. Ma qualcuno potrebbe chiedere perché egli che è santo volle essere battezzato.
Ascolta perché: Cristo non volle esser battezzato per esser santificato dalle acque, ma per santificarle lui stesso sì che, mentre ne veniva purificato, fosse lui a purificare quelle acque che toccava. 
La consacrazione di Cristo è consacrazione maggiore dell’elemento acqua. 
Mentre viene lavato il Salvatore, già allora viene purificata tutta l’acqua per servire al nostro battesimo e viene resa pura la fonte, perché la grazia del lavacro sia distribuita in seguito ai popoli futuri. Cristo dunque si offre al battesimo precedendoci, perché i popoli cristiani gli tengano dietro con fiducia.
Penetro nel mistero: in questa prospettiva la colonna di fuoco precedette i figli di Israele attraverso il Mar Rosso, perché essi affrontassero intrepidi il cammino: avanzò per prima attraverso le acque per preparare il passaggio dietro di sé a quelli che seguivano. Questo fatto, come dice l’Apostolo, fu il segno del battesimo. In certo modo fu un vero battesimo in cui la nube copriva gli uomini, le acque li portavano.
Ma tutto questo lo compì il medesimo Cristo Signore il quale, come allora precedette attraverso il mare i figli di Israele nella colonna di fuoco, così ora nella colonna del suo corpo, per usare la stessa immagine, precede nel battesimo i popoli cristiani. 
La colonna, dico, che allora fece luce agli occhi di quelli che seguivano, ora offre luce ai cuori di quelli che credono; allora fu aperta una via sicura tra le onde, ora sono resi sicuri i passi nel lavacro della fede."

San Massimo di Torino
Nascita: data incerta, di sicuro nel IV secolo
Morte: data incerta intorno al 420; mentre altri dicono che nel 465 era ancora vivo (perché presente a riunioni ecclesiali dove i partecipanti si conoscevano).
Di certo sappiamo che fu vescovo di Torino a partire dagli anni all'incirca 390~398 in poi. Date precise su di lui non ci sono. La sua esistenza è testimoniata - oltre che dal fatto di essere conosciuto da tanta gente - dalle numerose opere, omelie, sermoni che ha lasciato, e dalle azioni compiute come vescovo della diocesi di Torino tra il IV e il V secolo. È venerato come santo sia dai cattolici che dagli ortodossi.
Estratti di testo dalla Liturgia Ambrosiana. Dai «Discorsi» di San Massimo (Discorso 100 sull’Epifania).



San Beda il Venerabile:

[...]
"Allora venne Gesù nel Giordano da Giovanni per essere battezzato da lui". 
Venne il Figlio di Dio per essere battezzato da un uomo, non costretto dalla angosciosa necessità di lavare qualche suo peccato egli che non ha commesso alcun peccato e sulla sua bocca non si è trovato inganno (1 Pt 2, 22), ma con la misericordiosa intenzione di lavare ogni macchia dei nostri peccati, poiché in molte cose tutti abbiamo peccato e se diciamo che non abbiamo peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. È venuto per essere battezzato con acqua il creatore delle acque
(...)
Si è degnato di farsi lavare dalle acque del Giordano egli che era mondo da ogni sozzura, per santificare tutte le acque, al fine di lavare le sozzure dei nostri peccati. Ma dato che dalla lettura del Vangelo abbiamo imparato l’umile disposizione del Signore, consideriamo con attenzione anche l’umile obbedienza del servo. 
Segue: - Giovanni cercava di allontanarlo dicendo: “Io devo essere battezzato da te e tu vieni da me?” - . 
Si spaventò, perché era venuto da lui per essere battezzato con l’acqua colui che non aveva alcun peccato da cancellare col battesimo, anzi colui che con la grazia del suo Spirito avrebbe cancellato i peccati del mondo a tutti i credenti. 
Così comprendiamo perché, là dove Giovanni dice: Io devo essere battezzato da te, nel Vangelo di Giovanni leggiamo a questo proposito che egli disse: Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. 
Dobbiamo infatti essere tutti battezzati da colui che è venuto al mondo per togliere i peccati del mondo. Lo stesso Giovanni avrebbe dovuto essere battezzato da lui, cioè liberato dalla macchia del peccato originale"
[...]

San Beda il Venerabile
Nascita: circa 672 d.C.
Morte: 735 d.C.
Monaco benedettino, grande studioso e storico anglosassone. 
Dottore della Chiesa.




Cromazio di Aquileia

Dal vangelo secondo Luca.          
"Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo"

"Il Signore e Salvatore nostro fu battezzato da Giovanni nel Giordano: ecco l'oggetto della celebrazione odierna e si tratta di una solennità assai grande. Quando infatti nostro Signore si è degnato di ricevere il battesimo, lo Spirito Santo scese su di lui in forma di colomba e si udì la voce del  Padre che diceva:
Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Che grande mistero in questo battesimo celestiale!
Il Padre si fa sentire dal cielo, il Figlio appare sulla terra, lo Spirito Santo si manifesta sotto forma di colomba. 
Non si può parlare di vero battesimo né di vera remissione dei peccati ove non si creda alla Trinità perfetta.
L'unico e vero battesimo è quello della Chiesa, che è dato una sola volta: in esso veniamo immersi un'unica volta e ne usciamo puri e rinnovati. [...]
Questo lavacro del battesimo rende l’uomo più bianco della neve, non nella pelle del suo corpo, ma nello splendore del suo spirito e nel candore della sua anima.
I cieli si aprirono al battesimo del Signore per mostrare che il lavacro della rigenerazione spalanca ai credenti il regno dei cieli. 
Il Signore dice infatti: Se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Vi entra dunque chi rinasce e chi non trascura di custodire la grazia del proprio battesimo; e così, d'altra parte, non vi entra chi non sia rinato.
Nostro Signore era venuto a dare un nuovo battesimo per la salvezza del genere umano e per la remissione di tutti i peccati; perciò si degnò di ricevere egli stesso per primo il battesimo, non per deporre i peccati, lui che non aveva commesso peccato, ma per santificare le acque del battesimo allo scopo di cancellare le colpe di tutti i credenti rinati nel battesimo.  
Egli fu dunque battezzato nelle acque perché noi fossimo lavati da ogni nostro peccato per mezzo del battesimo. Fu immerso nell'acqua perché fossimo purificati dalla laidezza delle nostre colpe. Ricevette il lavacro di rigenerazione, perché potessimo rinascere da acqua e da Spirito.
Il battesimo di Cristo ci lava dalle nostre colpe e ci rinnova per vivere in Cristo. 
Ascolta come lo proclama l'Apostolo:
Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Perciò con il battesimo noi moriamo al peccato e partecipiamo alla vita di Cristo. Moriamo alla nostra antica esistenza e risuscitiamo a vita nuova. Ci spogliamo dei disordini dell'uomo vecchio e indossiamo la veste dell'uomo nuovo.
Il Signore ha compiuto ogni giustizia nel suo battesimo. Volle infatti essere battezzato perché noi ricevessimo questo sacramento. Volle il lavacro della rigenerazione perché noi potessimo rinascere alla vera vita. 
Certo, Giovanni battezzò il nostro Signore e Salvatore; tuttavia fu lui piuttosto a venir battezzato da Cristo. Gesù infatti santificò le acque, mentre Giovanni fu santificato dalle acque. Gesù donò la grazia, Giovanni la ricevette.
Giovanni si spogliò dei suoi peccati, Gesù li rimise. 
Infatti il Battista era un uomo, Gesù era Dio: come tale poteva rimettere i peccati. 
Lo afferma la Scrittura: 
Chi può rimettere i peccati,
se non Dio soltanto?
Ecco perché Giovanni dice a Cristo: 
Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me? 
Il primo aveva bisogno di essere battezzato perché peccatore; non l'altro del tutto innocente.
Nel battesimo che riceve, Gesù lava anzitutto i peccati di Giovanni e poi quelli del mondo intero. Da qui le sue parole: Così adempiamo ogni giustizia.
La grazia del battesimo di Gesù fu misticamente prefigurata quando il popolo eletto, passando il Giordano, fu introdotto nella Terra Promessa. 
Il popolo camminava dietro il Signore e una via gli fu aperta in quel giorno per penetrare nella terra della promessa. Lo stesso, oggi, grazie alle acque di quel medesimo fiume, è aperta per la prima volta una strada che ci introduce nella terra beata del Regno celeste che ci è stato promesso. Gesù figlio di Nave, ossia Giosuè, guidò il popolo eletto attraverso il Giordano. 
Per noi Gesù, il Cristo Signore, è la guida che grazie al suo battesimo ci conduce verso la salvezza eterna.
Egli è il Figlio Unico di Dio, benedetto nei secoli. Amen."

San Cromazio di Aquileia
Nascita: data incerta tra il 330 e il 340; morte: circa 407~408 d.C.
Arcivescovo e scrittore cristiano.
Testo: dai Discorsi, Sermo XXXIV, 
SC 164, versione italiana contenuta nella preghiera notturna dei monaci certosini per la festa del Battesimo di Gesù.  

 


San Basilio Magno:

"L'economia di salvezza di Dio, nostro salvatore, consiste nel rialzare l'uomo dalle sue cadute e nel farlo ritornare all'intimità divina, liberandolo dall'alienazione a cui l'aveva portato la disobbedienza.
La venuta di Cristo nella carne, gli esempi di vita evangelica, le sofferenze, la croce, la sepoltura, la risurrezione sono per la salvezza dell'uomo perché abbia di nuovo, mediante l'imitazione di Cristo, l'adozione a figlio di cui era dotato all'inizio.
Per l'autenticità della vita cristiana è dunque necessario imitare non solo i suoi esempi di mitezza, di umiltà e di pazienza, manifestati durante la vita, ma anche la sua stessa morte. Lo dice san Paolo, imitatore di Cristo: 
Diventandogli conforme  nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Ma come possiamo renderci conformi alla morte di lui?
Facendoci conseppellire con lui per mezzo del battesimo.
Qual è allora il modo della sepoltura, quale il frutto della sua imitazione?
Anzitutto è necessario interrompere il modo di vivere di prima. Ma nessuno può arrivare a tanto se non rinasce di nuovo, secondo la parola del Signore.   
La rigenerazione, infatti, come emerge dalla parola stessa, è l'inizio di una seconda vita.
Prima di iniziare una seconda vita, bisogna porre fine alla prima.
A coloro che sono arrivati alla fine del giro nello stadio si dà un po' di sosta e di riposo prima di far loro iniziare un altro giro. Così anche nel mutamento di vita appare necessario che la morte si interponga tra la prima e la seconda vita, e che questa morte costituisca la fine della condizione precedente e l'inizio di quella futura.
E come dobbiamo morire, cioè compiere la discesa agli inferi? Imitando la sepoltura di Cristo per mezzo del battesimo. Infatti i corpi di coloro che vengono battezzati, in certo modo sono sepolti nell'acqua. 
Perciò il battesimo significa in maniera arcana la deposizione delle opere della carne, secondo quello che dice l'Apostolo: In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo.
[...]
Per questo motivo noi conosciamo un unico battesimo di salvezza, dal momento che unica è la morte al mondo e unica la risurrezione dai morti, delle quali cose è figura il battesimo.
Così il Signore, che governa la nostra vita, ha istituito per noi il patto del battesimo, espressione sia della morte che della vita.
[...]
L'acqua ci offre l'immagine della morte, accogliendo il corpo come in un sepolcro. Lo Spirito, invece, immette una forza che vivifica, facendo passare le nostre anime dalla morte alla vita piena. Questo è il rinascere dall'acqua e dallo Spirito.
Mediante le tre immersioni e invocazioni si compie il grande mistero del battesimo: da una parte viene espressa l'immagine della morte, e dall'altra l’anima dei battezzati resta illuminata dall'insegnamento della scienza divina.
Però se nell'acqua vi è una grazia, questa non deriva certo dalla natura dell'acqua in quanto tale, ma dalla presenza e dall'azione dello Spirito. Infatti il battesimo non è un'abluzione del corpo, ma 
invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza.
Perciò il Signore, nel prepararci a quella vita che viene dalla risurrezione, ci propone tutto un modo di vivere secondo il Vangelo. Vuole che non ci adiriamo, che siamo pazienti nelle avversità e puri dall'attaccamento ai piaceri, che i nostri costumi siano liberi dall'amore al denaro.
In tal modo ciò che nella vita futura si possiede per condizione connaturale alla nuova esistenza, lo anticipiamo già qui con le disposizioni della nostra anima.
Non mi sembra allontanarsi dal giusto definire l'evangelo una prefigurazione della vita di risuscitato.
Già qui per mezzo dello Spirito Santo veniamo riammessi in paradiso, possiamo salire nel regno dei cieli, ritorniamo allo stato di adozione filiale; ci viene dato il coraggio di chiamare Dio nostro Padre, di compartecipare alle grazie di Cristo, di venire chiamati figli della luce, di essere partecipi della gloria eterna e, in breve, di vivere nella pienezza della benedizione. Tutto questo già ora come poi nel tempo futuro. Contemplando come in uno specchio la grazia di quelle ricchezze messe da parte per noi nelle promesse della fede, viviamo nell'attesa di poterle godere.
Se tale è il pegno, quale sarà il tesoro da possedere? E se le primizie sono già così abbondanti, quale sarà la misura completa quando tutto avrà raggiunto il traguardo finale?
Anche da qui si comprende la differenza tra la grazia che viene dallo Spirito e il battesimo d'acqua: perché Giovanni ha battezzato in acqua e il Signore nostro Gesù Cristo nello Spirito Santo. 
Io vi battezzo con acqua - dice Giovanni - per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Il Battista chiama qui battesimo di fuoco la prova del giudizio, secondo quello che dice l'Apostolo: 
Il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno.
E anche:
La farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco.
Già alcuni, nel combattimento per la vera fede, hanno realmente, non nell'imitazione soltanto, affrontato la morte per Cristo e non hanno avuto bisogno dei simboli dell'acqua per ottenere la salvezza, poiché sono stati battezzati nel proprio sangue."

San Basilio Magno (= San Basilio di Cesarea)
Nascita: 329 d.C.
Morte: 379 d.C.
Padre della Chiesa, vescovo, Confessore* e Dottore della Chiesa.
Considerato il primo dei Padri cappadoci.
Allievo e amico di molti grandi Padri dei primi secoli del cristianesimo. Fratello e parente di altri santi, sante e teologi altrettanto grandi. Diede tutte le sue forze, intellettuali e fisiche, alla Chiesa, fino alla morte, sfinito dalla malattia e stremato da tutti i problemi di cui si era occupato e che contribuì a risolvere. 
Una figura grandissima del cristianesimo; ecco perché il titolo di Magno (oltre a quelli di Dottore e di Confessore. *Nota: nella Chiesa il titolo di "confessore" designa un santo che ha professato la Fede cristiana con virtù eroiche, anche nelle avversità e/o nelle persecuzioni fino al martirio. Il termine non corrisponde a quello oggi più comune di confessore nel senso di sacerdote autorizzato dalla Chiesa ad amministrare ai fedeli il sacramento della confessione / riconciliazione. Basilio era di sicuro confessore in entrambi i sensi, ma quando leggiamo quel titolo cattolico ufficiale accanto al nome di un santo il significato è sempre "confessore della fede").
Testo: vari estratti dal Trattato De Spiritu Sancto, XV, PG 32; dalla versione italiana contenuta nella preghiera notturna dei monaci certosini per la festa del Battesimo di Gesù.  



Cirillo d’Alessandria:

[...]
"Stabilisce dunque Dio il tempo della discesa in noi dello Spirito, ed è il tempo della venuta del Cristo, che egli ci annunzia dicendo: In quei giorni, cioè nel tempo del Salvatore nostro, io effonderò il mio Spirito su ogni creatura (cfr. Gioele 3, 1).
[...]
Il Figlio di Dio, che fu generato dal Padre rimanendo a lui 
consostanziale e che esiste prima della sua nascita umana, anzi assolutamente prima del tempo, non
si ritiene offeso che il Padre, dopo la sua nascita nella natura umana, gli dica: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato» (Sal 2, 7).
Il Padre afferma che colui che è Dio prima del tempo e da lui generato, viene generato oggi, volendo significare che nel Cristo accoglieva noi come suoi figli adottivi. 
Il Cristo infatti, poiché si è fatto uomo, ha assunto in sé tutta la natura umana. 
[...]
L’Unigenito Figlio non accoglie dunque per se stesso lo Spirito; infatti lo Spirito è lo Spirito del Figlio, ed è in lui, e viene dato per lui, come abbiamo già detto: 
ma poiché, fattosi uomo, il Figlio ebbe in sé tutta la natura umana, ha ricevuto lo Spirito per rinnovare l’uomo completamente e riportarlo alla sua prima grandezza.
Usando dunque la saggezza della ragione e appoggiandoci alle parole della Sacra Scrittura, comprendiamo che Cristo ebbe lo Spirito non per se stesso, ma per noi; ogni bene, infatti, viene a noi per mezzo di lui."

San Cirillo di Alessandria
Nascita: data incerta circa tra il 370 e il 380; morte: 444 d.C.
Vescovo, teologo, Dottore della Chiesa
(chiamato anche doctor Incarnationis per la chiarezza e la grande precisione espositiva della dottrina dell'Incarnazione)
Testo: estratti dal «Commento su san Giovanni»; Liturgia delle ore - Ufficio delle Letture




Ringraziamenti e... come promesso, una conclusione speciale.

Sentiti ringraziamenti a:

Il Monastero Virtuale by Francesco Criscione che offre gratuitamente ai visitatori una buona biblioteca di testi patristici (e molto altro).
Grazie!
https://www.monasterovirtuale.it/la-biblioteca.html

Il sito italiano dei monaci certosini dal quale provengono alcuni dei testi (e/o degli estratti scelti da me) a partire dalle Letture della preghiera notturna dei monaci per la festa del Battesimo del Signore.
https://www.certosini.info/
Nota: l'ordine certosino ha una liturgia propria all'interno della Chiesa Cattolica. In questo caso ho trovato che la traduzione italiana di alcuni scritti (o di alcuni passi particolari) risultava molto più accurata e semplice rispetto ad altre versioni. 
(il detto popolare: "è un lavoro certosino" non nasce per caso). 
Grazie!
Per info: il sito linkato rappresenta le tre certose italiane, due maschili e una femminile. E l'unica cosa che potete visitare è il loro sito internet perché i monaci e le monache non ricevono ospiti (da molte centinaia di anni prima dell'epidemia di Covid). A meno che non pensiate - molto seriamente - di avere la vocazione certosina: in tal caso sarete ammessi/e ad entrare per un ritiro spirituale. Si tratta di una vocazione cristiana cattolica molto particolare, diciamo "per pochi": attualmente sono circa 400 persone nel mondo. (non perché ci sia il "numero chiuso" ma perché la regola e lo stile di vita certosino di clausura non sono certo "per tutti").


Ringrazio anche tutti i siti che mettono a disposizione online la versione attuale della Liturgia delle Ore. Da quella ho copiaincollato alcuni testi dell'Ufficio delle Letture.

Sono numerosi, infine, - difficile citarli e ricordarli tutti - anche i siti amatoriali, quelli parrocchiali, i siti monografici, agiografici e storiografici (che parole difficili! 🤔🤓) grazie ai quali ho potuto fare confronti e verifiche sulle traduzioni e sulle sicure attribuzioni dei testi ai loro autori, nonché sulle biografie degli stessi - biografie che ho voluto riportare nel modo più stringato (e più preciso) possibile, giusto per dare la possibilità anche ad eventuali lettori inesperti di orientarsi a livello storico.

Ringrazio ancora Umberta Mesina che con l'articolo sul Tempo  di Natale
https://initaliano.wordpress.com/2016/01/14/quando-termina-il-tempo-di-natale/ - nel quale cita anche il libro Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger - mi ha fatto ricordare l'ottima trattazione sul Battesimo di Gesù a firma del Papa emerito, padre Benedetto.

Sono andata quindi a ripassare l'intero capitolo del libro, del quale propongo alcuni passaggi fondamentali per un'interpretazione abbastanza articolata - storica, biblica, esegetica e teologica.

Nota: come ha affermato l'autore stesso, il libro non costituisce Magistero della Chiesa - cioè lo studio presentato non intende impegnare i cattolici ad interpretare ogni singolo passaggio per forza così piuttosto che colà, come se si trattasse di materia dottrinale alla quale prestare assenso in ogni suo concetto.
Ma chi ha letto il libro (o lo leggerà) sa bene che vi si trovano delle preziose vie di studio biblico-teologico e di contesto storico, senza contrasti di sorta con la dottrina cattolica.
Di certo è - come minimo - una proposta interpretativa che poggia su ottime fondamenta.

Ecco alcuni estratti, a conclusione di questo mini-percorso sul significato del Battesimo di Gesù.


Dal libro di Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, primo volume

[...] Il battesimo a cui egli [Giovanni Battista] invita si distingue dalle solite abluzioni religiose. Non è ripetibile e deve essere attuazione concreta di una svolta che determina in modo nuovo e per sempre la vita intera.
[...]
Del battesimo faceva parte la confessione dei peccati (l’abbiamo appena udito). Esso stesso era una confessione delle proprie colpe e il tentativo di deporre una vecchia vita mal spesa per riceverne una nuova. 
Gesù poteva farlo?
Come poteva confessare dei peccati?
[...]
La disputa tra il Battista e Gesù, di cui ci parla Matteo, dava voce anche a una loro domanda a Gesù: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?» (Mt 3,14). 
Matteo ci racconta: «Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì» (Mt 3,15).
Il senso di questa risposta, che suona enigmatica, non è facile da decifrare. 
In ogni caso nella parola artiper ora – c’è una certa riserva: in una determinata situazione provvisoria vale un determinato modo di agire.

Per interpretare la risposta di Gesù è decisivo il significato che si attribuisce alla parola «giustizia»: si deve adempiere ogni «giustizia». 
Nel mondo in cui vive Gesù, «giustizia» è la risposta dell’uomo alla Torah, l’accettazione della piena volontà divina, è prendere su di sé «il giogo del regno di Dio», secondo la formulazione giudaica. 
Il battesimo di Giovanni non è previsto dalla Torah, ma con la sua risposta Gesù lo riconosce come espressione del sì incondizionato alla volontà di Dio, come obbediente assunzione del suo giogo.
[...]
Solo a partire dalla croce e dalla risurrezione l’intero significato di questo avvenimento è divenuto chiaro. 
Scendendo nell’acqua, i battezzandi riconoscono i propri peccati e cercano di liberarsi dal peso di essere sottomessi alla colpa. 
Che cosa ha fatto Gesù?
Luca, che in tutto il suo Vangelo presta una viva attenzione alla preghiera di Gesù, e lo presenta costantemente come Colui che prega – in dialogo con il Padre -, ci dice che Gesù ha ricevuto il battesimo stando in preghiera (cfr. 3,21). 
A partire dalla croce e dalla risurrezione divenne chiaro per i cristiani che cosa era accaduto: Gesù si era preso sulle spalle il peso della colpa dell’intera umanità: lo portò con sé nel Giordano. 
Dà inizio alla sua attività prendendo il posto dei peccatori. La inizia con l’anticipazione della croce.
[...]
Il significato pieno del battesimo di Gesù, il suo portare «ogni giustizia» si rivela solo nella croce: il battesimo è l’accettazione della morte per i peccati dell’umanità, e la voce dal cielo «Questi è il Figlio mio prediletto» (Mc 3,17) è il rimando anticipato alla risurrezione. 
Così si comprende il motivo per cui nei discorsi propri di Gesù la parola «battesimo» designa la sua morte (cfr. Mc 10,38; Lc 12,50).

Solo a partire da qui si può capire il battesimo cristiano. L'anticipazione della morte sulla croce, che era avvenuta nel battesimo di Gesù, e l'anticipazione della risurrezione, annunciata dalla voce dal cielo, ora sono diventate realtà.
Così il battesimo con acqua di Giovanni riceve pienezza di significato dal battesimo di vita e di morte di Gesù.
Accettare l’invito al battesimo significa ora portarsi al luogo del battesimo di Gesù e così nella sua identificazione con noi ricevere la nostra identificazione con Lui. 
Il punto della sua anticipazione della morte è ora diventato per noi il punto della nostra anticipazione della risurrezione insieme con Lui. 
[...]
Nella sua liturgia e teologia dell’icona la Chiesa orientale ha ulteriormente spiegato e approfondito questa interpretazione del battesimo di Gesù. Essa vede un legame profondo tra il contenuto della festa dell’Epifania (proclamazione della filiazione divina per mezzo della voce dal cielo: per l’Oriente l’Epifania è la festa del battesimo) e la Pasqua. 
[...]

Con questa interpretazione e assimilazione ecclesiale dell’avvenimento del battesimo di Gesù ci siamo allontanati troppo dalla Bibbia? 
In questo contesto conviene ascoltare il quarto Vangelo, secondo il quale Giovanni il Battista, nel vedere Gesù, pronunciò le seguenti parole: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!» (Gv 1,29).
[...]
Che cosa significa «agnello di Dio»? Perché Gesù viene chiamato «agnello» e perché questo «agnello» porta via i peccati del mondo, li vince fino a togliere loro sostanza e realtà?

Joachim Jeremias ha messo a disposizione i mezzi decisivi per comprendere in modo corretto questa parola e poterla considerare – anche dal punto di vista storico – come vera parola del Battista. Anzitutto sono riconoscibili in essa due allusioni veterotestamentarie. 
Il canto del servo di Dio in Isaia 53,7 paragona il servo sofferente a un agnello che viene condotto al macello: «Come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, [egli] non aprì la sua bocca». 
Ancora più importante è il fatto che Gesù fu crocifisso durante una festa di Pasqua ebraica e dovette dunque sembrare proprio il vero agnello pasquale, in cui si compiva quello che era stato il significato dell’agnello pasquale nell’uscita dall’Egitto: liberazione dalla mortale tirannia egizia e via libera all’esodo, al cammino verso la libertà della promessa. 
A partire dalla Pasqua la simbologia dell’agnello è divenuta fondamentale per la comprensione di Cristo. 
La troviamo in Paolo (cfr. 1 Cor 5,7), in Giovanni (cfr. 19,36), nella Prima Lettera di Pietro (1,19) e nell’Apocalisse (per esempio 5,6).

Jeremias sottolinea inoltre che l’unica parola aramaica talja’ significa sia «agnello» sia «giovanetto», «servitore» (GLNT I 919). 
Così le parole del Battista possono aver indicato anzitutto il servo di Dio, che con le sue penitenze vicarie «porta» i peccati del mondo; ma nello stesso tempo esse lo facevano riconoscere come il vero agnello pasquale, che espiando cancella i peccati del mondo. 
[...]
Se nell’angustia dell’oppressione egizia il sangue dell’agnello pasquale era divenuto decisivo per la liberazione di Israele, Egli, il Figlio che è divenuto servo – il pastore che è diventato agnello – si fa garante non più soltanto per Israele, ma per la liberazione del «mondo», per l’intera umanità.

Con ciò ho toccato il tema dell’universalità della missione di Gesù. Israele non esiste solo per se stesso: la sua elezione è la via attraverso la quale Dio vuole arrivare a tutti. 
Incontreremo ripetutamente il tema dell’universalità quale centro autentico della missione di Gesù. Con la frase dell’agnello di Dio che porta i peccati del mondo, nel quarto Vangelo tale tema è presente subito all’inizio del cammino di Gesù.
[...]
La sua comunione di volontà con il Padre, l’«intera giustizia» che adempie, apre il cielo, che per natura è il luogo in cui si adempie perfettamente la volontà di Dio. 
A ciò si aggiunge poi la proclamazione da parte di Dio, il Padre, della missione di Cristo, che però non annuncia un fare, ma il suo essere: Egli è il Figlio prediletto, su cui sta il beneplacito di Dio. 
Infine vorrei far notare che qui, insieme con il Figlio, incontriamo anche il Padre e lo Spirito Santo: si preannuncia il mistero di Dio Trinità, che naturalmente può svelare se stesso nella sua profondità solo nel corso dell’intero cammino di Gesù.
 
In questo senso, tuttavia, si delinea un arco che unisce quest’inizio del cammino di Gesù alle parole con le quali il Risorto invierà i suoi discepoli nel «mondo»: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19).
Il Battesimo che i discepoli di Gesù amministrano da quel momento in poi è l’ingresso nel battesimo di Gesù, l’ingresso nella realtà che Egli con esso ha anticipato. Così si diventa cristiani.
[...]

Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, primo volume (Dal Battesimo alla Trasfigurazione)
Estratti scelti dal Capitolo 1.

Consiglio la lettura dell'intero capitolo - e dell'intero libro! - per capire meglio e approfondire.

Nota e "dritta" per chi vuole leggere e studiare su carta ma deve anche risparmiare: il primo volume del Gesù di Nazaret si trova facilmente in edizione molto economica, e di più: in alcune librerie online (e presumo anche in qualche edicola e libreria fisica) si può trovare pure la versione economica molto scontata, direi quasi regalata, su volumi nuovi che hanno qualche vistoso difetto di copertina. (Diversi anni fa io lo comprai così, e di recente ho visto che esiste ancora questa possibilità. Di solito amo - parecchio - i libri nuovi letteralmente intonsi, ma quando il risparmio offerto è enorme, quando le finanze scarseggiano, quando si ha in testa una lista di titoli ma la spesa è insostenibile, e considerato che per la lettura personale è sufficiente l'integrità delle pagine all'interno del libro... la copertina rovinata poi si sistema in qualche modo anzi si personalizza con creatività: si può ricoprire in modo classico o si incolla della carta particolare solo sopra la parte danneggiata, anche ritagli di carta adesiva per cassetti possono essere adatti, oppure ci si può inventare una soluzione "artistica" con i famosi lavori di découpage, o fare semplici decorazioni a mano libera con pennarelli indelebili atossici, eccetera). 




Commenti

UmbertaMesina ha detto…
Grazie a te, Francesca, per tutta questa raccolta. Conoscevo solo il testo di san Massimo e quello di Benedetto XVI, di cui avevo usato un pezzetto per un libriccino con i misteri del rosario. Per i misteri "antichi" avevo un libretto di commento scritto da don Giussani, ma per i misteri "nuovi" avevo cominciato a raccogliere qualcosa io. (Mai terminato.)
Francesca ha detto…
Ciao :)
E grazie ancora!
Anche questa raccolta, come si può immaginare, rimane (molto) parziale rispetto a tutti gli altri Padri e Dottori della Chiesa che non ho menzionato, nonché ai tanti teologi e scrittori cristiani di 2000 anni di storia. Manca pure qualche citazione di Papa Francesco...
Però il lavoro è già di lunghezza chilometrica e il materiale su cui meditare è abbastanza abbondante. Spero che sia almeno un buon inizio per chi vuole "rifletterci su", andando un po' oltre le solite cose.
UmbertaMesina ha detto…
Scusa, comunicazione di servizio. Il link dei certosini non funziona. C'è scitto Contact Support e (nel link stesso) suspended page... Forse lo hanno cambiato?
Francesca ha detto…
Adesso ho provato e ho visto anch'io. Mi dà lo stesso messaggio che vedi tu... Fino a due giorni fa funzionava. Spero che sia qualcosa di temporaneo.
Ho anche appena controllato sul sito della Grande Chartreuse (quartier generale di tutte le certose) e anche lì indicano lo stesso link per le certose italiane... Perciò al momento non l'hanno cambiato.
Grazie della segnalazione. Starò a vedere cosa succede nei prossimi giorni.

Intanto ti lascio il link del sito multilingue della Grande Chartreuse dal quale si possono avere tante info sull'ordine certosino. C'è anche una pagina "testi" ma ancora non l'ho consultata... (e non so se quelli sono tradotti in tutte le lingue del sito... O se si limitano al francese).

Ciao :)
Francesca ha detto…
Eccolo:

https://chartreux.org/wordpress/it/

(scusa ma devi fare copiaincolla perché la sezione commenti non dà il link diretto)