Da dove cominciare la lettura della Bibbia (nel caso di principianti assoluti)

Premettendo che - in generale - un cattolico (battezzato da neonato) non dovrebbe essere un "principiante assoluto" in quanto - in teoria - dovrebbe aver partecipato alla Messa domenicale con una certa regolarità (o irregolarità), e perciò dovrebbe aver udito tre letture bibliche e un pezzo di un Salmo ad ogni Santa Messa...
Ma è anche vero che se un cristiano non ha mai affrontato la Sacra Scrittura con una modalità "attiva" di lettura, di meditazione e studio personale, potrebbe avere qualche problema nel decidere da dove cominciare.

Proposte di schemi/programmi per leggere tutta la Bibbia (in 1 anno, in 2 anni, in 3 anni, ecc.) ce ne sono un po' ovunque. Ce ne sono tante. Per tutti i gusti. 

Con il presente post suggerisco un possibile inizio, molto facile, adatto per "principianti assoluti" o per "quasi-principianti".
Nel gruppo dei quasi-principianti sono compresi anche coloro che - magari da sempre - partecipano saltuariamente (o regolarmente) a conferenze o a riunioni parrocchiali nelle quali si prende un passo biblico (di solito non più lungo di mezza paginetta) e poi ci si parla sopra, magari con la tipica domanda rivolta ai presenti: "che cosa sta dicendo a te questa lettura"? 
A onor del vero, in genere, la domanda viene fatta dopo che qualcuno (prete o laico) ha introdotto il brano biblico con un discorso monotematico, più o meno lungo.

[Nota: con la suddetta descrizione sto forse avanzando una critica ad una qualche "insana" abitudine? Beh, sì. 
Nel senso che, di solito, purtroppo, a dispetto di quello che si afferma nei programmi (che possono denominarsi lectio divina, catechesi, incontro con la Parola, e quant'altro) ...troppo spesso in tali contesti sono solo le persone a parlare, mentre la Bibbia viene "zittita" dai sentimenti personali di chiunque voglia "dire la sua" e/o dalle "creative" opinioni teologiche del conduttore - il quale di frequente si permette di saltare a piè pari tutta la ricca interpretazione della Chiesa e tutto il prezioso materiale fornito dai biblisti e dagli esegeti più autorevoli, per avventurarsi invece - ahinoi! - in personalissime teorie, infliggendole senza pietà ai poveri astanti, magari in maggioranza carenti delle basi più elementari di Sacra Scrittura. 
Si badi: io non sono contraria alle teorie personali, se sono ben fondate. Ma lo divento (contraria) nel momento in cui l'abitudine di propalare le proprie fantasie tenda a degenerare al punto che il povero ascoltatore/ricercatore incontra sul suo cammino le più varie (e strampalate) idee sulla Bibbia, al solo spostarsi da parrocchia a parrocchia, da riunione a riunione, da gruppo a gruppo... Che manco le congregazioni protestanti offrono una tale varietà (e confusione) di personalissime idee 😭😱
😊 A parte gli scherzi, il problema è tristemente noto: senza tema di smentita si può affermare che oggi nelle interpretazioni bibliche abbiamo raggiunto (e oltrepassato abbondantemente) il celeberrimo tutto & contrario di tutto - senza che ormai nessuno (o quasi nessuno) si preoccupi più se ha qualche base per dire quello che dice.  
(Di solito la giustificazione nonché autoesaltazione, implicita o esplicita, è: "io sono guidato dallo Spirito Santo").
Quindi a 'sto punto della storia, credo sul serio che la semplice lettura della Bibbia da parte di un quasi-principiante, a casetta propria in beata solitudine, non tolga niente alle suddette riunioni, ma al contrario diventi una lettura molto più utile e proficua. 
Poi, sul problema di "cosa significhi davvero" qualche versetto più difficile, il quasi-principiante lo risolverà da sè in una fase successiva, e questo procedimento fai-da-te certamente non sortirà più danni delle già citate "conferenze". 
Ecco il mio outing: sono tra le persone convinte che, tra le tante terribili tragedie e disastri provocati dal Covid 19, la sospensione di certe riunioni non sia un disastro né una tragedia. 
Soltanto in alcuni rari casi si tratta di una dolorosa sospensione che provoca una mancanza di istruzione cristiana (in tema di fede e di cultura) cioè si può parlare effettivamente di "allievi" rimasti "senza maestro". 
Giusto per fare un esempio: la forte limitazione, causa pandemia, delle attività di conferenziere di padre Giuseppe Barzaghi OP: ecco, questo sì è un vero disastro. In parte recuperabile seguendo delle registrazioni di qualche sua omelia e di piccole conferenze caricate online da provvidenziali volontari. Vedi ad esempio: il canale youtube di Carlo Moro dove tra diversi video troverai anche quelli di padre Barzaghi - oppure il nuovo canale aperto in questi giorni Accademia del Redentore con lo scopo di raccogliere le sue conferenze ed omelie].
Fine della Nota.

Dopo la premessa, ecco la mia proposta: se sei un principiante o un semi-principiante potresti cominciare con la lettura (integrale) di Qohelet e del Vangelo di Marco
Solo questi "due libretti" 📖📝

Tra le tante motivazioni che rendono consigliabili Marco e Qohelet come testi dai quali cominciare, quest'anno avrai anche il vantaggio di trovarti in buona compagnia perché Qohelet è il libro scelto per il dialogo ebraico-cattolico 2021 (per info di base vedi QUI ), mentre Marco è il Vangelo proposto dalla Chiesa per la Domenica della Parola 2021 (domenica scorsa), anche perché ci troviamo attualmente nell'Anno Liturgico B (cioè quello dell'evangelista Marco). 
Grazie a tali concomitanze potrai trovare in questo periodo (gennaio 2021) del materiale "fresco" online se tu volessi fare qualche ricerca dopo la tua lettura personale.
Domanda: quale libro leggere per primo e quale per secondo? A te la scelta. 
E poi li rileggerai invertendo l'ordine... E ancora, e ancora. All'infinito, praticamente. Lettura e rilettura da diverse prospettive.
(Che si tratti di Fede o che si tratti di studio laico-culturale: con la Bibbia si fa così. Non si legge una volta sola o "una volta per tutte". Quando senti qualcuno che, come per vantarsi, dice "ho letto tutta la bibbia per ben 2 volte!" oppure "ho letto il Vangelo per 4 volte!", sappi che quello è il segnale che ti trovi davanti un ignorante in materia biblica).

Alcune informazioni generali per i principianti assoluti.
Il Qohelet è compreso nel cosiddetto Antico Testamento (quindi le cose scritte prima di Cristo).
Il Vangelo di Marco è compreso nel cosiddetto Nuovo Testamento (quindi le cose scritte dopo Cristo).
Però, dal punto di vista della Sacra Scrittura, tieni presente che Dio comunica la Sua Parola in tutta la Bibbia.
(Le problematiche dei versetti biblici difficili e/o delle eventuali apparenti contraddizioni del testo biblico: tutto ciò lo affronterai con calma e con altri studi successivi. In caso di difficoltà, un aiuto "al volo" via web potrebbe venire dal sito Amici Domenicani . Sezione Sacra Scrittura. Oppure usa la funzione Cerca nello stesso sito. Consultando le domande dei lettori potrai trovare almeno un inizio di traccia per la risposta che stai cercando).

Infine, tieni presente ciò che dice Papa Francesco, il quale - parlando a grandi esperti di Bibbia - ricorda il perenne insegnamento della Chiesa:
La Parola di Dio precede ed eccede la Bibbia.
"La Parola di Dio, dunque, precede ed eccede la Bibbia. È per questo che la nostra fede non ha al centro soltanto un libro, ma una storia di salvezza e soprattutto una Persona, Gesù Cristo, Parola di Dio fatta carne. Proprio perché l'orizzonte della Parola divina abbraccia e si estende oltre la Scrittura, per comprenderla adeguatamente è necessaria la costante presenza dello Spirito Santo che «guida a tutta la verità» (Gv 16,13). Occorre collocarsi nella corrente della grande Tradizione che, sotto l'assistenza dello Spirito Santo e la guida del Magistero, ha riconosciuto gli scritti canonici come Parola rivolta da Dio al suo popolo e non ha mai cessato di meditarli e di scoprirne le inesauribili ricchezze. Il Concilio Vaticano II lo ha ribadito con grande chiarezza nella Costituzione dogmatica Dei Verbum : «Tutto quanto concerne il modo di interpretare la Scrittura è sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il divino mandato e ministero di conservare e interpretare la parola di Dio» (n. 12).
Come ci ricorda ancora la menzionata Costituzione conciliare, esiste un’inscindibile unità tra Sacra Scrittura e Tradizione, poiché entrambe provengono da una stessa fonte: «La sacra Tradizione e la Sacra Scrittura sono strettamente congiunte e comunicanti tra loro. Ambedue infatti, scaturendo dalla stessa divina sorgente, formano, in un certo qual modo, una cosa sola e tendono allo stesso fine. Infatti, la Sacra Scrittura è Parola di Dio in quanto è messa per iscritto sotto l'ispirazione dello Spirito Santo; invece la sacra Tradizione trasmette integralmente la Parola di Dio, affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli Apostoli, ai loro successori, affinché questi, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano. In questo modo la Chiesa attinge la sua certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Sacra Scrittura. Perciò l'una e l'altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e di riverenza» (ibid., 9).
Ne consegue pertanto che l'esegeta dev’essere attento a percepire la Parola di Dio presente nei testi biblici collocandoli all'interno della stessa fede della Chiesa. L'interpretazione delle Sacre Scritture non può essere soltanto uno sforzo scientifico individuale, ma dev’essere sempre confrontata, inserita e autenticata dalla tradizione vivente della Chiesa. Questa norma è decisiva per precisare il corretto e reciproco rapporto tra l'esegesi e il Magistero della Chiesa. I testi ispirati da Dio sono stati affidati alla Comunità dei credenti, alla Chiesa di Cristo, per alimentare la fede e guidare la vita di carità. Il rispetto di questa natura profonda delle Scritture condiziona la stessa validità e l’efficacia dell'ermeneutica biblica. Ciò comporta l'insufficienza di ogni interpretazione soggettiva o semplicemente limitata ad un’analisi incapace di accogliere in sé quel senso globale che nel corso dei secoli ha costituito la Tradizione dell'intero Popolo di Dio, che «in credendo falli nequit» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost dogm. Lumen gentium, 12)."
Papa Francesco
Fonte: QUI

In altre parole:
la Scrittura è uno dei veicoli della Parola di Dio. Un veicolo importante, sacro, ma (nella fede cattolica) non l'unico.
Un "veicolo" peraltro molto comodo ai giorni nostri, vista la quantità, la qualità e il basso costo dei supporti oggi disponibili, cartacei o digitali.

Dunque, per tornare ad un possibile schema di lettura per iniziare... 

1) Molto facile
Qohelet + Vangelo di Marco.

2) Abbastanza facile
I 4 vangeli (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) + Atti degli Apostoli + Salmi

3) più impegnativo
Ai punti 1) e 2) aggiungere la Torah cioè il Pentateuco: i primi 5 libri della Bibbia.
Genesi - Esodo - Levitico - Numeri - Deuteronomio.
Nota: una prima lettura di questi 5 libri, oltre che preceduta dalle introduzioni riassuntive che solitamente si trovano nelle principali edizioni delle bibbie cattoliche italiane, può essere fatta inizialmente leggendo "soltanto" i capitoli con le storie più "famose" 
(ad esempio: Adamo ed Eva, Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe-Israele, Mosè).

4) abbastanza impegnativo.
Ai primi 3 punti aggiungere le Lettere di San Paolo (Nuovo Testamento) e il Profeta Isaia (Antico Testamento).
Eventualmente anche altri Profeti + libro della Sapienza.

Nota Bene:
Per un principiante (specialmente per un principiante!) che volesse iniziare "contemporaneamente" con tutti i 4 punti elencati: potrebbe essere più facile operare una scelta (di puro interesse personale) di alcuni capitoli da tutti i libri suddetti - anziché procedere subito con la lettura integrale di ogni singolo libro. 




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