"Non possumus" - Capitolo 1. Sulla lamentela sdegnata con stracciamento di vesti (di alcuni) di fronte alle decisioni dei vescovi a tutela della vita dei fedeli cattolici (e di tutti)

Il "non possumus" dei Martiri di Abitene (frase completa latina: "sine Dominico non possumus" - "senza il Signore Eucaristia non possiamo [vivere]") è il ritornello che la settimana scorsa è stato usato diffusamente - a sproposito -, da una certa quota di cattolici, come una sdegnata e acida critica verso i vescovi italiani, i quali nelle regioni contagiate dal coronavirus hanno deciso di sospendere le Messe pubbliche
(mantenendo quelle senza assemblea, come da cattolico regolamento. Queste Messe senza assemblea, talvolta con una decina di partecipanti a debita precauzionale distanza, peraltro sono state occasione per una notevole quantità di trasmissioni radio, tivù, internet, a beneficio di tutti i fedeli che non potevano essere fisicamente presenti. Nota: non sto affermando che assistere alla Messa in tivù sia la stessa cosa della partecipazione attiva personale; sto affermando che così si deve fare in situazioni di emergenza).

Il problema che si è scatenato furioso in alcuni gruppi cattolici ha lasciato basìti molti altri cattolici (me compresa), in primis perché i "contestatori" non hanno atteso manco una settimana per consentire innanzitutto a sè stessi di valutare bene tutta la situazione, ma si sono scagliati in avanti all'istante, per partito preso.
E, ciliegina sulla torta, si sono subito autoproclamati "Martiri di Abitene".

Nella loro opinione, i vescovi, i parroci obbedienti ai vescovi, e i fedeli cattolici che hanno accettato senza fiatare la decisione (dei vescovi e dei parroci), sono tutti quanti dei "tiepidi", "gente senza Fede", "gente atea", "senza Fede vera", "senza Fede con la F maiuscola", e altre definizioni del genere. (Ometto altre espressioni più colorite e stupi-dotte che ci si trova a leggere perfino su siti di presunti intellettuali).

E quindi, eccomi qua, come tanti altri, classificata: tiepida e senza Fede Maiuscola. Wow!
Ok, vediamo di non arrabbiarci, e di prendere spunto per approfondire la Fede cattolica - sempre quella con la Maiuscola.
Fede e Ragione costituiscono, da sempre, la strada maestra cattolica, e quindi faccio discretamente presente che ci sarebbe da armonizzare anche quella R maiuscola...

Il semplice buonsenso poteva suggerire ai "protestanti" che - sulla base dei dati a disposizione delle autorità sanitarie e degli stessi vescovi responsabili di milioni di cattolici nelle diocesi interessate - l'unica precauzione da prendere immediatamente (a difesa dei più deboli) poteva essere soltanto quella, e anzi bisognerebbe fare mille complimenti all'organizzazione delle nostre diocesi che in un paio di giorni hanno rivoluzionato la loro progettazione per la Quaresima.
Ma a quanto pare il buonsenso non è riuscito a suggerire niente ad un numero elevato di cattolici blogger e ai loro commentatori.
E quindi giù con le accuse!

Grazie a Dio, un sano realismo cristiano l'ho trovato, ad esempio, in blogger come Lucia (vedi articolo)
che ha cominciato a fornire qualche excursus storico sull'argomento - giusto per tentare di inserire un semino di Ragione nella protestante Sola Fide alla quale purtroppo si sono date certe aree "cattoliche".
(Come informazione, ricordo che Lucia di professione è una storica della Chiesa. Gli articoli li scrive sul blog per "hobby"; mentre la conoscenza della materia le proviene dalla sua stessa professione, oltre che passione).

Proprio in un commento di quell'articolo di Lucia ho trovato un'ottima sintesi a confutazione dei presunti martiri-di-abitene di cui sopra.
Perciò ho pensato di proporlo come Capitolo 1 di questo mio breve viaggio tra le nebbie spirituali provocate dal Virus, alla ricerca della...
vera Fede Cattolica Maiuscola.
(ecché!?, Voi sì e io no??).

Ringrazio quindi Sircliges (nickname dell'autore) e metto qui di seguito il copiaincolla del suo commento, a favore dei miei lettori.
Ottimo compendio di Fede Cattolica.
Si tratta di alcuni punti fermi dai quali iniziare a capire dove stanno le maiuscole e le minuscole della fede.

Al lettore l'ardua sentenza se la Fede (quella cattolica) si attui secondo i valori elencati da Sircliges oppure secondo quelli degli autocanonizzati martiri-di-abitene-del-virus.
[Non linkerò qui gli autodichiarati martiri perché il cattolico-web ne è invaso ovunque e potrai trovarli facilmente. Linkerò invece nei miei prossimi post alcuni buoni esempi (di vescovi) in cui i Santi Martiri di Abitene sono citati a proposito, nel loro vero valore applicabile ai giorni nostri].

Ecco il commento di Sircliges che corrisponde anche al mio (ma lui l'ha scritto meglio), al quale aggiungo solo qualche piccola specificazione / modifica per facilitare un eventuale approfondimento dei temi citati.

Sircliges scrive:

Disapprovo fortemente gli stracciamenti di vesti di queste ore per la decisione di sospendere il precetto domenicale.

Fatti:

● se la cosa è fatta come deve essere fatta, NON si smette di dire Messa;
si smette di celebrarla in pubblico: i sacerdoti in canonica continuano a celebrare il Sacrificio e lo offrono per la Chiesa;
la Messa è atto del popolo di Dio A PRESCINDERE dalla quantità di persone che vi assistono;
una Messa col prete e 1 accolito è sempre Messa di tutta la Chiesa;

● è regola generale che il precetto domenicale non obbliga in caso di stato di necessità;
la Chiesa ha il potere di definire concretamente quando e come si presenta tale evenienza; [vedi nota*]

il martire offre a Cristo la vita propria, non la vita altrui, e non mette in pericolo gli altri con la propria condotta;
voler andare a tutti i costi a Messa, col rischio di farsi veicolo di un contagio che può uccidere i più deboli (in primis anziani e persone immunodepresse), NON è eroismo: è imprudenza;

l’Eucaristia NON è un diritto del fedele;
noi NON abbiamo il diritto di dire “esigo di fare la comunione”;
se per necessità non si può andare a Messa, la festa può essere santificata in altri modi, con la preghiera a casa, la lettura della Bibbia, la recita del rosario, e anche con opere di misericordia [vedi nota**]

la Comunione è nella sostanza il Corpo e Sangue di Cristo, ma conserva chimicamente gli accidenti del pane e del vino, con tutto quel che ne segue (per esempio, i celiaci devono usare un tipo particolare di ostia);
non si può dire “Gesù non può farci del male”, questo pensiero ingenuo implica una confusione di fondo su cosa veramente sia un Sacramento;

pensare che Dio “debba” proteggerci dalla malattia, perché noi siamo bravi e buoni andando a Messa, non è cattolicesimo, è pensiero magico: l’essenza della magia è proprio il voler comandare i fenomeni soprannaturali,
dire a Dio “tu devi” anziché “io ti chiedo”; [vedi nota***]

Dio è buono eppure permette il male, entrato nel mondo non per Sua volontà, ma per la distorta libertà di Lucifero e dei progenitori;
e ora il male fa parte del disegno più grande, che vedremo solo dopo la nostra morte, e allora vedremo con chiarezza a cosa sono servite tutte queste sofferenze che ci hanno messo alla prova per renderci degni della vita eterna; e Dio, permettendo il male, può anche permettere che noi andando a Messa prendiamo una malattia contagiosa e la passiamo ad altri;

le virtù cristiane sono 7, la prima è la prudenza, virtù cardinale e bussola di tutte le virtù.

[*Nota. Vedi Codice di Diritto Canonico 1248 §2]

[**Nota di approfondimento: la santificazione della festa per i cattolici comprende un vasto ventaglio di possibilità, realizzate con la preghiera e con le opere, attività che solitamente completano la Messa obbligatoria domenicale.
L'Eucaristia del giorno di festa è il precetto (=obbligo) più importante e il bene più prezioso, ma non è l'unico che un cattolico dovrebbe curare in quelle 24 ore.
Per grave necessità, in mancanza di tale bene nella forma della presenza diretta, si parteciperà alla Messa in modo spirituale, e di conseguenza si amplieranno tutte le altre modalità di santificazione. Nei provvedimenti dei vescovi tutto ciò è chiaramente indicato, compresi esempi concreti e sussidi inviati a tutti via internet].

[***Nota. È risaputo che dai riti pagani (greci e romani) il seguace spesso si aspettava, o meglio, pretendeva dei precisi risultati, in cambio delle offerte che aveva portato alla divinità. Se il pagano non otteneva quanto richiesto di solito si metteva ad insultare la divinità pagana, e ne cercava un'altra più "utile" allo scopo. In pratica: il dio doveva "funzionare" come diceva l'uomo]

Link al commento originale di Sircliges
https://unapennaspuntata.com/2020/02/23/diocesi-pavia-norme-epidemia-colera/#comment-64931

Commenti