XXXI Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei

Il tema della Giornata 2020 - per tutte le iniziative e i convegni italiani - è il Cantico dei Cantici
(libro biblico che nella definizione ebraica fa parte delle cosiddette 5 Meghillòt o 5 rotoli. A loro volta le meghillòt sono comprese negli Scritti o Agiografi, secondo la suddivisione ebraica della Bibbia in tre parti: Torà - Profeti - Scritti.
Nella suddivisione cattolica il Cantico dei Cantici fa parte dei Libri Sapienziali, a loro volta compresi nell'Antico Testamento o Scritture dell'Antico Patto/Alleanza. Per noi cattolici l'Antica Alleanza è pienamente confermata da Gesù Cristo e si compie definitivamente nella Nuova. Al di là delle classificazioni che ricordano le Scritture prima del Messia e dopo il Messia, noi crediamo ad un Eterno Patto/Alleanza tra Dio e l'Uomo. Perciò non pensiamo che una parte di Sacra Scrittura vada a scalzare l'altra.
Esiste però una gerarchia: per i cattolici il vertice è costituito dal Vangelo; per gli ebrei il vertice è costituito dalla Torà. Il Cantico non fa parte di nessuno dei due. Per entrambe le Tradizioni il testo viene illuminato secondo la luce proveniente o dal Vangelo o dalla Torà, oppure dalle rispettive tradizioni orali che accompagnano i significati del libro/rotolo).

L'appuntamento - che rimane sempre fissato il 17 gennaio - quest'anno è anticipato al 16 perché il giorno 17 cade di venerdì.
[quando, all'interno del Sussidio 2020, sono arrivata a leggere questa lapidaria spiegazione sullo spostamento della data, senza ulteriori dettagli per il lettore, ho subito pensato che molte persone potrebbero dedurne: "eh già, giustamente i cattolici e gli ebrei preferiscono evitare il famigerato venerdì 17, per scaramanzia. Però! Non pensavo che i religiosi fossero così legati a queste leggende popolari".
Grata al Cielo che un post sul mio blog non determina scandali mediatici, muovo la mia (umile) critica alla frase che si trova nell'introduzione senza alcun chiarimento. Se c'era un ottimo contesto per esporre la spiegazione, era proprio questo! Considerato che il documento è concepito come una guida di base per le diocesi e per le parrocchie, per gente colta e per gente meno colta, per gente vicina all'ebraismo e per altra poco informata, forse era il caso di spendere qualche parolina in più... Ok, questa è la mia modesta critica, in carità e verità. Chiudo la parentesi e passiamo al succo del discorso].

Il Sussidio è scaricabile gratuitamente da QUI (Ufficio Nazionale per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso. Non servono iscrizioni o registrazioni al sito).
L'auspicio dei compilatori è che sia utilizzato per incontri ed iniziative durante tutto il 2020, non solo per una giornata.
La copertina è questa


Come ogni anno - per il libro biblico scelto o per il tema affrontato - si troverà una lezione col punto di vista di due studiosi: un esponente dell'ebraismo e un esponente del cattolicesimo.
Riporto alcuni passaggi dalle pagine introduttive che ci informano anche di alcune utili iniziative sul territorio italiano, in particolare nelle scuole.
[neretto mio per facilitare la lettura online]

Dal Sussidio 2020:

In questi ultimi anni per la Giornata di approfondimento del dialogo tra ebrei e cristiani cattolici sul tavolo dell’amicizia e della fraternità sono stati aperti alcuni alcuni rotoli delle Meghillot: nel 2017 è stata la volta del rotolo di Rut, nel 2018 quello delle Lamentazioni, nel 2019 il rotolo di Ester, nel 2020 verrà aperto quello del Cantico dei Cantici.

Questi sussidi hanno e stanno arricchendo gli incontri a diversi livelli: da quello parrocchiale a quello diocesano, coinvolgendo associazioni e circoli culturali, non ultimi gli accademici. Insomma, veri tavoli di approfondimento del dialogo che permettono a chi vi partecipa di conoscere e di essere, così, indirizzati su percorsi importanti. 
Ci auguriamo che attorno a questi tavoli possano sedersi donne e uomini di generazioni diverse. Infatti, ci sta a cuore consegnare/trasmettere alle nuove generazioni i testi sacri dai quali e grazie ai quali conosciamo le nostre radici, e senza i quali la nostra civiltà non solo si impoverisce, ma rischia di essere in balia dei profeti di sventura che sono sempre pronti ad alzare la cresta (san Giovanni XXIII, Papa - Discorso di apertura del Concilio Vaticano II). 
I fatti di antisemitismo e di antigiudaismo di questi ultimi giorni ci fanno conoscere la drammatica realtà. L’INDIFFERENZA e l’IGNORANZA va combattuta con tutte le nostre forze, a partire dalla corretta conoscenza dei testi delle Scritture.
Come lo scorso anno, anche nelle meditazioni di questo sussidio viene preso in considerazione il libro intero e non soltanto una sua parte. 
Le voci di questa edizione sono quelle di Rav Giuseppe Momigliano rabbino capo della Comunità ebraica di Genova, e di Mons. Gianantonio Borgonovo, biblista e Arciprete del Duomo di Milano.

Mons. Ambrogio Spreafico, Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ci offre una 
introduzione, che ha lo scopo di fare il punto sullo stato attuale del dialogo tra ebrei e cattolici.

La prof.ssa Natascia Danieli, docente di dialogo ebraico-cristiano presso l’Istituto di Studi Ecumenici san Bernardino in Venezia, ha predisposto una bibliografia aggiornata, in italiano: dalle indicazioni per la documentazione ufficiale al suggerimento di testi per l’approfondimento personale.

A tutti loro un grazie sincero per la loro preziosa e generosa disponibilità.

A tutti l’augurio che anche questo sussidio, spendibile chiaramente non soltanto nel contesto della Giornata del 17 gennaio 2020 - che quest’anno, ricorre di venerdì e viene perciò anticipata al 16 Gennaio - possa contribuire alla crescita e alla diffusione di un pensiero di conoscenza più approfondita e di collaborazione ancora più concreta tra le comunità ebraiche e le comunità cattoliche nel nostro Paese.

(...)
Nel 2019 il cammino comune tra ebrei e cristiani si è arricchito. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro presso la CEI dove esponenti della nostra Chiesa e del mondo ebraico italiano – dal Rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma, Rav Riccardo di Segni, alla presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, alla presidente dell’UCEI, Noemi di Segni - hanno ragionato insieme su due temi importanti: 

1. Come aiutare a far crescere la nostra reciproca conoscenza; 
2. Come comunicare meglio nei libri scolastici, ad esempio quelli utilizzati dagli insegnanti di religione cattolica, la realtà dell’ebraismo e il suo valore per la nostra vita cristiana. Ciò si dovrà pensare anche da parte ebraica. In questa prospettiva, come si è fatto con l’islam, saranno messi sul sito dell’ufficio CEI per l’ecumenismo e il dialogo delle schede esplicative dell’ebraismo. 
Alcuni convegni su tematiche relative ai nostri due patrimoni di vita e di fede arricchiranno questo impegno. 

Un primo appuntamento, in realtà, si è già svolto a Roma il 24 giugno 2019 quando è stata dedicata una giornata di approfondimento per insegnanti e formatori sul tema “Ebraismo e cristianesimo a scuola”, aperto dal saluto di Ruth Dureghello e dagli interventi di Rav Riccardo Di Segni, e di mons. Ambrogio Spreafico, Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. 
L’incontro è stato promosso dall’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità Ebraica di Roma, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e il Servizio Nazionale per l’insegnamento della religione cattolica.
Il percorso di approfondimento è iniziato da temi quali la Tradizione orale e scritta e la lettura cristiana delle Scritture ebraiche, per proseguire in alcuni laboratori interattivi dedicati alla nascita del cristianesimo, al rapporto tra amore e giustizia nella Bibbia ebraica, alla realtà dell’ebraismo oggi in Italia.

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Da una NOTA (1992) DEL SEGRETARIATO PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO della Conferenza Episcopale Italiana, al terzo anno dell'esperienza, leggiamo alcune indicazioni ancora utilissime a distanza di quasi trent'anni
(neretto mio):

In applicazione delle indicazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, la Conferenza Episcopale Italiana, nel settembre 1989, ha stabilito che il 17 gennaio di ogni anno si celebri nelle comunità ecclesiali una "Giornata di dialogo religioso ebraico-cristiano".
La data scelta per celebrare tale giornata è il giorno prima dell'inizio della "Settimana di preghiere per l'unità dei cristiani", per esprimere che è necessario ritrovare le nostre comuni radici prima di cominciare a cercare l'unità.
Scopo della Giornata è quello di sensibilizzare i cristiani verso
il rispetto, il dialogo e la conoscenza della tradizione ebraica.
(...)
Il significato di questa iniziativa, che si tiene alla vigilia della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, non sembra essere da tutti ancora adeguatamente compreso. 
Ciò accade soprattutto perché si pensa, erroneamente, che essa abbia senso solo in quei luoghi in cui vive una comunità ebraica.
Occorre prendere coscienza che l'iniziativa ha valore in se stessa e che è importante anche là dove manca una comunità ebraica o questa è di scarsa rilevanza numerica.
La giornata del dialogo ebraico-cristiano è infatti segno di una Chiesa che sa di essere inviata in una storia che essa riconosce come storia di salvezza dell'unico Dio. Per questo - nulla togliendo alla propria coscienza di verità - dialoga e lavora con tutti gli uomini, senza considerare come barriere invalicabili le diversità di culture, di radici storiche, di fedi religiose. In tal modo, la giornata
diviene anche un fatto culturale, l'espressione di uno stile di vita.

L'intera Nota del 1992 (che riassume i punti fondamentali del legame tra la Chiesa e il Popolo Ebraico) puoi scaricarla da questa pagina - sito CEI

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Utile da sapere.
Chiesa Cattolica: Commissione per i rapporti con l'Ebraismo. 
Lavori e documenti a link
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/sub-index/index_relations-jews_it.htm
Segnalo in particolare il documento del 2015, considerato il più rilevante degli ultimi anni/decenni nello sviluppo della riflessione teologica cattolica sui rapporti ebraismo-cristianesimo, e che trova dei corrispondenti in analoghi documenti da parte ebraica nello stesso anno e nei successivi. Lo scambio reciproco continua.

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Per comprendere meglio, in generale, come "funziona" nella Chiesa il dialogo interreligioso con tutte le fedi e culture, puoi consultare il seguente articolo.
In occasione di una nuova nomina del 2019 Vatican News offre una sintesi delle modalità pratiche della Chiesa Cattolica a partire dal Concilio Vaticano II
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-07/francesco-nomina-segretario-consiglio-dialogo-interreligioso.html

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Papa Francesco è tornato diverse volte sul tema ebraismo-cristianesimo.
Le sue parole nella Evangelii Gaudium:

«Dio continua ad operare nel popolo dell'Antica Alleanza e fa nascere tesori di saggezza che scaturiscono dal suo incontro con la Parola divina. Per questo anche la Chiesa si arricchisce quando raccoglie i valori dell'Ebraismo. Sebbene alcune convinzioni cristiane siano inaccettabili per l'Ebraismo, e la Chiesa non possa rinunciare ad annunciare Gesù come Signore e Messia, esiste una ricca complementarietà che ci permette di leggere insieme i testi della Bibbia ebraica e di aiutarci vicendevolmente a sviscerare le ricchezze della Parola, come pure di condividere molte convinzioni etiche e la comune preoccupazione per la giustizia e lo sviluppo dei popoli»
Papa Francesco, esortazione apostolica Evangelii Gaudium, 2013

Inoltre, durante un incontro dello scorso anno (febbraio 2019), davanti ai rappresentanti del Centro Bea,
riferendosi alla relazione tra ebraismo e cattolicesimo come "intra-familiare" più che "inter-religiosa", il Papa ha invitato i rabbini e i parroci a collaborare, perché le buone relazioni e le preziose conoscenze non rimangano confinate al lavoro accademico o soltanto ai grandi eventi di alcuni intellettuali:

Ringrazio anche i docenti, che con generosa dedizione mettono a disposizione tempo e competenza. In modo speciale desidero rivolgermi ai docenti ebrei, a quelli dell’Università Ebraica di Gerusalemme e agli altri coinvolti nel Centro. Voi insegnate in un ambiente dove la vostra presenza rappresenta una novità ed è già di per sè un messaggio. Come, infatti, introdurre a un dialogo autentico senza una conoscenza dal di dentro? 
Il dialogo va portato avanti a due voci, e la testimonianza di docenti ebrei e cattolici che insegnano insieme vale più di tanti discorsi.
Come proseguire il cammino? Finora il dialogo ebraico-cristiano si è spesso svolto in un ambito riservato piuttosto agli specialisti. L’approfondimento e la conoscenza specifici sono essenziali, ma non bastano. Accanto a questo sentiero occorre imboccarne un altro, più ampio, quello della diffusione dei frutti, perché il dialogo non rimanga appannaggio di pochi, ma diventi opportunità feconda per molti. L’amicizia e il dialogo fra ebrei e cristiani sono infatti chiamati a oltrepassare le frontiere della comunità scientifica. Sarebbe bello, ad esempio, che nella stessa città rabbini e parroci lavorassero insieme, con le rispettive comunità, al servizio dell’umanità sofferente e promuovendo vie di pace e di dialogo con tutti. Spero che il vostro impegno, la vostra ricerca e i legami personali fra cristiani ed ebrei producano il terreno fecondo per mettere radici di ulteriore comunione.
Papa Francesco, 28 febbraio 2019

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Articolo di oggi 16 gennaio 2020 su Vatican News con intervista a Mons. Spreafico e a Rav Momigliano
Clicca QUI

Buona Giornata  💚

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