Perché è importante informarsi sul genocidio degli Armeni in relazione alla Shoah

Negli ultimi decenni stanno emergendo dati, testimonianze e studi storici che ne evidenziano le relazioni. Non si tratta di un parallelo astratto o teorico tra genocidi del Novecento.
C'è (purtroppo) molto di più.
Ma la questione è complicata... Non è storiografia mainstream (per "mainstream" intendo quella banale, superficiale, stereotipata).

Per un primo approccio all'argomento.
Si trova a disposizione online la conferenza di una studiosa statunitense, prof. Siobhan Nash-Marshall, che se ne occupa da tanti anni, quasi da una vita. Per nostra fortuna parla un ottimo italiano, data la sua pluriennale frequentazione di Padova e l'amicizia e collaborazione con Antonia Arslan - celebre scrittrice italiana di origini armene.
Durata della conferenza: 51 minuti.
Per il video clicca qui
[Info: Siobhan Nash-Marshall insegna filosofia al Manhattanville College di New York, dove è anche presidente del Dipartimento di filosofia. Ha conseguito dottorati alla Fordham University e all’Università cattolica di Milano; ha conseguito specializzazioni all'Università di Padova e alla New York University.
È autrice di numerosi libri e saggi, risultati delle sue ricerche. Attualmente si sta occupando del tema del male e tra i suoi interessi scientifici figurano anche il genocidio armeno e il negazionismo, sui quali ha tenuto numerose conferenze internazionali]

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Inoltre, una delle letture possibili per affrontare la questione attraverso alcuni testimoni diretti, non sospettabili di essere "di parte", è un libro della Giuntina - nota casa editrice italiana nata per la diffusione della cultura ebraica.
Quindi gli Armeni che c'entrano?
In questo caso si tratta di autori ebrei, di cultura ebraica, che sono stati testimoni oculari del genocidio degli armeni.
Per info libro QUI

Infine, un piccolo estratto dall'intervista rilasciata nel 2018 dalla prof. Arslan al Corriere della Sera QUI
Anche se davvero "telegrafici" riporto dei passaggi che possono servire da introduzione alle relazioni tra i due genocidi (generalmente poco note).
Ce ne sono molte altre e, come sempre, invito chi mi legge a continuare da sè gli approfondimenti del caso. Più avanti ho indicato altri link utili.

Intervistatore Stefano Lorenzetto: 
Che motivi avevano i Giovani Turchi per annientare gli armeni?

Antonia Arslan:
«Venivano dalle steppe. Avevano bisogno di una patria. La trovarono in Anatolia, sbarazzandosi della popolazione autoctona. Molti di loro avevano studiato in Germania. Fu la prova generale della Shoah. I giornali tedeschi a fine Ottocento scrivevano: “Gli armeni sono gli ebrei del Medio Oriente”».

L’Occidente sapeva, ma tacque.

Arslan: «Il rapporto di Leslie Davis, console americano a Kharpert dal 1914 al 1917, corredato di foto agghiaccianti, è rimasto sepolto per 70 anni al Dipartimento di Stato Usa. Mio nonno mi raccontò come fecero i seguaci di Mustafa Kemal Atatürk ad abolire il fez».

Come?

Arslan: «A chi usciva di casa con quel copricapo, glielo inchiodavano in testa. Cambiarono persino i nomi delle città, dei monti, dei fiumi. Neppure i nazisti arrivarono a tanto. Subito dopo, la persecuzione colpì l’ultima minoranza: i curdi».

Quanti armeni furono uccisi?

Arslan: «Tra 1,2 e 1,5 milioni, forse 2 milioni».

Liliana Segre, uscita viva da Auschwitz, mi disse che il tempo della dimenticanza dura meno di un secolo. Poi i genocidi spariscono dai libri di storia.

Arslan: «Il nostro sparì subito, tanto da far dire ad Adolf Hitler: “Chi si ricorda il massacro degli armeni?”».

Fine citazione dal Corriere della Sera -----  Nota sul Copyright: sono pronta alla immediata rimozione del breve estratto che ho copiaincollato se gli aventi diritto ritengono inopportuna la pubblicazione sul mio blog.

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Uno dei dati che sono emersi in questi anni - vedi prof. Siobhan Nash Marshall, primo link del video che ho messo - è infatti anche questo:
ci sono evidenze dell'analisi compiuta dai nazisti sul genocidio degli Armeni allo scopo di replicarlo sul popolo ebraico e di far passare sotto silenzio anche le loro azioni di sterminio degli Ebrei, proprio come era già accaduto circa 25 anni prima della Shoah.
In effetti, la propaganda che fa passare per "campi di lavoro" i campi di sterminio è già negazionismo nazista, prima ancora del negazionismo post-Shoah. Lo stesso negazionismo (in forme diverse), prima, durante e dopo, riguarda gli Armeni.
(Nota. I conteggi degli anni che passano tra i due genocidi dipendono da quali azioni violente si considerano: si tratta di circa 20 o 25 anni, o al massimo 30 anni di distanza tra i due accadimenti. Cioè pochissimo).

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Altri articoli molto utili:

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Intervista alla prof. Siobhan Nash-Marshall QUI

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Articolo del Bet Magazine Mosaico, sito ufficiale della Comunità Ebraica di Milano, che presenta a grandi linee i risultati di convegni organizzati da Ebrei e Armeni. Si mettono in evidenza similitudini e differenze tra i due genocidi, come pure le collaborazioni e le relazioni storiche tra i due popoli che pochi conoscono... e che forse colpiranno qualcuno. Non perché siano relazioni strane o insolite, ma perché riportano la realtà storica... invece del solito raccontino mainstream a compartimenti stagni.
https://www.mosaico-cem.it/cultura-e-societa/eventi/genocidio-armeno-al-via-al-memoriale-della-shoah-ciclo-eventi-mostre-2

Commenti

UmbertaMesina ha detto…
Non penso che finirò mai di ringraziarti per le cose che pubblichi.
Io ho scoperto solo tre o quattro anni fa quanto sia "deviata" la storia che ci hanno raccontato a scuola, ma intendo deviata proprio a livello generale, ché rispetto al cristinesimo già ne ero consapevole.
L'ho scoperto leggendo articoli di Chesterton anteriori alla Prima guerra mondiale: ci si trovava già tutto ciò che ci hanno fatto passare come invenzioni di Hitler, incluse l'eugenetica e la teoria della razza.
Queste cose, se uno è fortunato, si possono vedere anche nei documentari di Rai Storia, ma valli a beccare... Benemerita Rai Storia! Un po' più di pubblicità, però, non guasterebbe.
Francesca ha detto…
Grazie della dritta su Rai Storia, canale che avevo sempre accuratamente evitato per un motivo preciso: in tante (troppe) occasioni ho udito in trasmissioni Rai certe narrazioni storiche "deviate"... Da quelle avevo dedotto - mio pregiudizio - che il "metodo storico" non fosse tra le doti coltivate dalla nostra tivù nazionale.
Ora rivaluterò il canale, o meglio: lo cercherò e lo vedrò per la prima volta. Grazie!

En passant... Proprio in questi giorni sto approfondendo una vicenda delle mie terre che ho iniziato a scoprire da poco più di un anno, fatti accaduti vicinissimi a dove sono nata e cresciuta: personaggi che meno di un secolo fa hanno avuto risonanza italiana e a volte internazionale (figuriamoci locale!) ... e oggi il 99% delle persone non ne sa nulla. E infatti non lo sapevo nemmeno io. È incredibile. In rete c'è pochissimo ma di studiosi che hanno scritto libri qui ce ne sono in abbondanza, le biblioteche li hanno, e sono ancora vivi gli autori... perciò mi sarà facile condurre una mini ricerca, anche sul filone specifico che interessa a me.
Per dire: esistono molte cose che letteralmente "hanno fatto la storia", anzi, che indubbiamente hanno fatto la Storia, lasciando impronte profonde sul territorio e sulla vita delle persone... E poi? Poi magari ti arriva il libercolo dell'opinionista di turno (il quale sarà incluso perfino nei libri di scuola di tutta Italia) o del giornalista da "scoop" che racconta la sua piccola fantasia... E ciao, la cultura va "a farsi benedire".
Si vede che ce la dobbiamo sudare... O anche no: sono abbastanza sicura che troverò quei pozzi di cultura (gli studiosi di cui sopra) abbastanza liberi, senza folle che li pressano. Buon per me :)