Perché San Francesco d’Assisi è stato un cristiano e non Gesù Cristo un francescano

Una questione importante per orientarsi nella fede cristiana.
Articolo di approfondimento di Andrea Lonardo

http://www.gliscritti.it/blog/entry/957

Riporto qui solo la conclusione dell'articolo e rimando al link per la lettura integrale:

"L’esperienza francescana illumina così e specifica anche il ruolo dei nuovi movimenti e delle nuove comunità dopo il Concilio Vaticano II: 
la santità di un fondatore di una determinata realtà ecclesiale ed anche i frutti manifesti che lo Spirito dona alla chiesa tramite quella stessa comunità non implica assolutamente che tutti i credenti debbano assoggettarsi a quella forma poiché nessuna forma concreta di vivere il Vangelo può pretendere lo stesso posto del Vangelo stesso."




È vero. Ciò che scrive don Lonardo è di fondamentale importanza.
Sono una grande estimatrice del movimento francescano (e anche di quello domenicano, e anche di altri che mi fanno comprendere la meravigliosa varietà dei carismi cristiani. I santi fondatori di questi movimenti e tanti altri santi nati negli stessi carismi sono una continua fonte di ispirazione per tutti noi cristiani).
Per andare sul personale: la mia spiritualità probabilmente tende ad essere molto francescana. Il mio stile di vita - anche - può essere definito abbastanza francescano...
Però ritengo sacrosanta e doverosa la conclusione di don Lonardo.

Se leggerai l'intero articolo linkato
http://www.gliscritti.it/blog/entry/957
vedrai che tale conclusione non è una critica verso San Francesco - il quale conosceva perfettamente e viveva appieno tale concezione del suo carisma all'interno della Chiesa.
Ciò che credeva San Francesco è molto evidente dai suoi scritti e ancor più dai suoi comportamenti in relazione alla Chiesa, al Papa, eccetera.

La problematica riguardava invece (e può ancora in parte riguardare) alcune idee devianti di certo sedicente francescanesimo - idee che volevano identificare tout court la spiritualità francescana e/o certe prassi francescane come "il solo vero cristianesimo voluto da Gesù".
In altre parole: "o sei come noi oppure non sei un vero cristiano. Al massimo sarai un cristianuccio di seconda categoria. O, molto più probabilmente, sei un ipocrita".

A onor del vero attualmente non sono tanto i gruppi francescani a soffrire di questo deleterio atteggiamento.
Il problema riguarda oggi (purtroppo) altre varie realtà di "gruppi cristiani" - i quali hanno come obiettivo non quello di insegnare ad agire come cristiani, cioè discepoli all'ascolto di Cristo attraverso la Sua Chiesa, ma... ahinoi si presentano come la "vera nuova Chiesa che nel giro di qualche anno - vedrete, vedrete! - sostituirà la vecchia falsa Chiesa"
(secondo tali presuntuose idee tutto si compirà attraverso un'opera di "nuova evangelizzazione" [leggi proselitismo] mirante a fare seguaci del proprio gruppo/carisma, anziché discepoli di Cristo nella famiglia che si chiama Chiesa).

Spesso tale atteggiamento è implicito in certi gruppi ecclesiali, ed è evidentissimo anche se non è sempre dichiarato a parole.
In certi gruppi, purtroppo, l'idea di fondo che viene trasmessa agli aderenti è:
"quando tutta la Chiesa capirà quello che abbiamo capito noi, solo in quel momento la Chiesa finalmente avrà capito Cristo e il suo vero messaggio".

Cara lettrice, caro lettore, se per caso fai parte di un gruppo simile ti invito a riflettere che l'atteggiamento cristiano da portare avanti è invece quello che dice:
"quando io e il mio gruppo capiremo quello che ci insegna la Chiesa, quella fondata da Cristo con a capo il Papa (e non il fondatore di qualsivoglia movimento), in quel momento finalmente noi capiremo Cristo e il suo vero messaggio".

La grandezza di San Francesco è stata anche quella di capire in profondità quell'atteggiamento cristiano.
Se la Chiesa ha potuto beneficiare così immensamente dello spirito francescano (e anche in parte plasmarsi e anche rinnovarsi e anche correggersi laddove si era sclerotizzata e/o corrotta nella sua umana organizzazione) ciò è avvenuto perché - per primo - San Francesco non ha mai dubitato del fatto che era stato lui un convertito alla Chiesa di Gesù Cristo.
Non viceversa.

Il santo di Assisi si è sentito chiamato (da Cristo) al servizio della Chiesa, secondo la propria (eccezionale) sensibilità e spiritualità.
Non gli è mai passata per l'anticamera del cervello una qualche pretesa di andare a "riformare" la Chiesa.
E, paradossalmente, o meglio secondo la logica operata da Dio attraverso San Francesco, è stato proprio così, attraverso l'umile obbedienza di Francesco, che la Chiesa intera ha potuto beneficiare delle "riforme" e degli "stili" francescani - che ancora oggi fanno scuola all'interno del cattolicesimo, come uno dei tanti doni carismatici che ci aiutano a trovare buone & nuove strade.

Per approfondire la realtà francescana
e per capire bene perché Francesco d'Assisi è un cristiano mentre Gesù Cristo non è un francescano:
http://www.gliscritti.it/blog/entry/957

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