Terza domenica di Avvento (16 dicembre). La Domenica "in rosa" (Gaudete) e l'Avvento con i cristiani perseguitati di tutto il mondo. Le due dimensioni dell'attesa cristiana come convivono?

2018. Quest'anno è un Avvento veloce per questioni di calendario, ... e anche poco tempo per me per scrivere.
(E ancora meno per rifinire i post, per cercare foto e immagini di qualità...).

Traccio comunque alcune delle mie riflessioni per meditazioni da smartphone e da pc.
Poi, continuerò, nel periodo natalizio e nel nuovo anno, con gli approfondimenti sull'Incarnazione secondo la nostra teologia bimillenaria.

Domenica scorsa, 16 dicembre 2018, terza di Avvento, era la domenica Gaudete. Significa: gioite, siate contenti, rallegratevi, fate festa.
Colore liturgico: ROSA.
Il colore rosa viene usato solo due volte nell'anno liturgico: una in Avvento e una in Quaresima
(avevo trattato a fondo l'argomento del rosa liturgico la scorsa Quaresima. Se vuoi leggerlo clicca qui)

Clicca qui se vuoi rivedere la liturgia della domenica Gaudete

16 dicembre
Angelus di Papa Francesco:
visionabile integralmente CLICCANDO QUI
Estratto:
"Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa terza domenica di Avvento la liturgia ci invita alla gioia. Sentite bene: alla gioia. Il profeta Sofonia si rivolge con queste parole alla piccola porzione del popolo di Israele: «Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!» (3,14). Gridare di gioia, esultare, rallegrarsi: questo è l’invito di questa domenica. 
(...)
E oggi lo stesso annuncio è rivolto alla Chiesa, chiamata ad accogliere il Vangelo perché diventi carne, vita concreta. Dice alla Chiesa, a tutti noi: “Rallegrati, piccola comunità cristiana, povera e umile ma bella ai miei occhi perché desideri ardentemente il mio Regno, hai fame e sete di giustizia, tessi con pazienza trame di pace, non insegui i potenti di turno ma rimani fedelmente accanto ai poveri. E così non hai paura di nulla ma il tuo cuore è nella gioia”. 
Se noi viviamo così, alla presenza del Signore, il nostro cuore sempre sarà nella gioia. La gioia “di alto livello”, quando c’è, piena, e la gioia umile di tutti i giorni, cioè la pace. La pace è la gioia più piccola, ma è gioia.
(...)
Ma per accogliere l’invito del Signore alla gioia, occorre essere persone disposte a mettersi in discussione. Cosa significa questo? Proprio come coloro che, dopo aver ascoltato la predicazione di Giovanni il Battista, gli chiedono: tu predichi così, e noi, «che cosa dobbiamo fare?» (Lc 3,10. Io cosa devo fare? Questa domanda è il primo passo per la conversione che siamo invitati a compiere in questo tempo di Avvento. Ognuno di noi si domandi: cosa devo fare? "
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Ritorniamo per un attimo alla prima domenica di Avvento, 2 dicembre 2018,  e alle parole di Papa Francesco, dopo l'Angelus:

"Cari fratelli e sorelle,
l’Avvento è tempo di speranza. In questo momento vorrei fare mia la speranza di pace dei bambini della Siria, dell’amata Siria, martoriata da una guerra che dura ormai da otto anni. Per questo, aderendo all’iniziativa di “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, accenderò ora un cero, insieme a tanti bambini che faranno lo stesso, bambini siriani e tanti fedeli nel mondo che oggi accendono le loro candele 
[accende il cero].

Questa fiamma di speranza e tante fiammelle di speranza disperdano le tenebre della guerra! Preghiamo e aiutiamo i cristiani a rimanere in Siria e in Medio Oriente come testimoni di misericordia, di perdono e di riconciliazione. La fiamma della speranza raggiunga anche tutti coloro che subiscono in questi giorni conflitti e tensioni in diverse altre parti del mondo, vicine e lontane. La preghiera della Chiesa li aiuti a sentire la prossimità del Dio fedele e tocchi ogni coscienza per un impegno sincero a favore della pace. E che Dio, nostro Signore, perdoni coloro che fanno la  guerra, coloro che fanno le armi per distruggersi e converta il loro cuore. Preghiamo per la pace nell’amata Siria.
[“Ave Maria…”] "

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Eccoci al punto della mia meditazione di oggi:
come conciliare il "Gaudete" con la persecuzione di tanti fratelli e sorelle cristiani... ? (ma anche con la realtà di qualsiasi essere umano perseguitato e maltrattato nel mondo di oggi).

In effetti, le due cose non sono umanamente conciliabili se non diventando in qualche modo schizofrenici.
L'unica via di conciliazione praticabile mantenendo un buon grado di sanità mentale è in Cristo. Intendo: nel significato cristiano della sofferenza si trova un "componimento" della contraddizione che ha un senso. Il ché NON significa in nessun modo una forma di masochismo, né l'ignorare la sofferenza affogandoci in festeggiamenti sfrenati.

La speranza (cioè certezza) cristiana consiste nel rivolgere il sacrificio e la sofferenza ad una gioia maggiore, ad un futuro migliore, ad un cambiamento dei cuori. Non è un sacrificio da dimenticare o da nascondere quando addentiamo il panettone natalizio... Ma è la piena consapevolezza che la nostra pace è stata conquistata a caro prezzo.
Il sacrificio cristiano porta sempre più frutti (di pace) rispetto al dolore straziante che comporta in sè quando accade.
Ed è così perché è un sacrificio unito a quello di Cristo. In virtù di Lui, il nostro sacrificio assume un valore che umanamente non avrebbe. Umanamente porterebbe soltanto disperazione.

L'esempio concreto che mi viene in mente in questo momento è quello dei cristiani copti egiziani: subiscono attentati e stragi, persecuzioni di vario tipo, maltrattamenti, morti e feriti, con cadenza regolare quasi quotidiana (talmente regolare che non lo dicono neanche più sui nostri tg).
Eppure... Ecco il loro canto alla Messa della notte di Natale.
Vi consiglio caldamente qui di seguito, tra qualche riga, un video (4 minuti) soprattutto se... finora avete partecipato alle Messe natalizie sonnecchiando e in preda alle conseguenze dei pranzi abbondanti...

Come dire... a fronte, ad esempio, di un'Italia spesso intasata da insulse polemiche sui presepi e/o simili... diamo un'occhiata ai cristiani che non si fanno fermare neanche dalle stragi.
E come fanno? Sono inferociti ed incattiviti? Macché. Guardate. Guardate i loro volti.
(video qui di seguito)
Quella è la faccia del cristiano.

Se non ce l'avete così, se non ce l'abbiamo così, se i nostri piccoli problemi ci impediscono di avere di avere quei volti (almeno qualche volta), dobbiamo cominciare ad interrogarci seriamente sulla nostra fede.

Facciamo memoria: è così che noi cristiani abbiamo conquistato il mondo.
Con quella faccia. Con quella forza. Con quella Fede.

Quello che ascolterete è un Inno a Cristo alla fine della Messa notturna di Natale. Comincia all'incirca così: "Che sia esaltato il Nome di Cristo, portalo in alto coi tuoi canti, chiama i Suoi eroi, che i suoi eroi camminino innanzi a noi portando la Croce" ...

CLICCA QUI PER VEDERE L'INNO DI NATALE DEI CRISTIANI COPTI EGIZIANI


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Breve giro in alcune aree del mondo dove i cristiani sono pesantemente perseguitati. 
Non posso riportare qui la lista completa delle persecuzioni con tutte le aree del pianeta oggi interessate. Mi limito ad alcune zone e ad alcuni fatti più conosciuti...

Attacchi violenti ai familiari di Asia Bibi in Pakistan

Ultimi aggiornamenti Asia Bibi: dopo circa 10 anni di carcere è libera ma ancora in grande pericolo di vita

Papa Francesco ai cristiani pakistani perseguitati

Chi è (era) Shahbaz Bhatti

Iran: vietato parlare del Natale. Arrestati oltre 250 cristiani

Siria: candele per la pace. Campagna di preghiera e sensibilizzazione per supporto ai perseguitati

Papa Francesco per la Siria

VIDEO 1 minuto bambini siriani - campagna candele per la pace

Rompere il silenzio sulla Siria devastata

Madre Fortezza: immagini dalla Siria che non scappa di fronte ai persecutori islamici

Nigeria: le continue violenze contro i cristiani

Filippine: i missionari del Pime, fedeltà e martirio

Filippine: il presidente invita ad uccidere i vescovi e i preti cattolici. Poi ritratta e dice che era "uno scherzo"

Brasile: le 4 vittime del 11 dicembre 2018 - sparatoria nella cattedrale. Le preghiere dei cattolici perseguitati

Pakistan: i cristiani muoiono a causa di un bicchere d'acqua (sbagliato)

Le ultime parole di Akash: "io morirò ma tu non ti farai esplodere nella mia chiesa"

Il perdono dei cristiani verso i persecutori: maestri della pace

Haiti: aiutateci, hanno attaccato l'orfanotrofio

Migliaia di soldati per proteggere le chiese a Natale




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