Natale: la nostra casa
"Laggiù una madre senza posa camminava,
fuori da una locanda ancora a vagare;
nel paese in cui lei si trovò senza tetto,
tutti gli uomini sono a casa.
Quella stalla malconcia a due passi,
fatta di travi instabili e sabbia scivolosa,
divenne qualcosa di così solido da resistere e reggere
più delle pietre squadrate dell'impero di Roma.
Perché tutti gli uomini hanno nostalgia
anche quando sono a casa,
e si sentono forestieri sotto il sole,
come stranieri appoggiano la testa sul cuscino
alla fine di ogni giornata.
Qui combattiamo e ardiamo d'ira,
abbiamo occasioni, onori e grandi sorprese,
ma casa nostra è là sotto quel cielo di miracoli
in cui cominciò la storia di Natale.
Un bambino in una misera stalla,
con le bestie a scaldarlo ruminando;
solo là, dove Lui fu senza un tetto,
tu ed io siamo a casa.
Abbiamo mani all'opera e teste capaci,
ma i nostri cuori si sono persi – molto tempo fa!…
Di notte presso una capanna all'aperto
giungeranno infine tutti gli uomini,
in un luogo che è più antico dell'Eden
e che alto si leva oltre la grandezza di Roma.
Giungeranno fino alla fine del viaggio di una stella cometa,
fino a scorgere cose impossibili che tuttavia ci sono,
fino al luogo dove Dio fu senza un tetto
e dove tutti gli uomini sono a casa".
G. K. Chesterton, Poesia di Natale
Grazie al blog L'UomoVivo della Società Chestertoniana Italiana
--------------------------
Originale inglese:
Christmas Poem
There fared a mother driven forth
Out of an inn to roam;
In the place where she was homeless
All men are at home.
The crazy stable close at hand,
With shaking timber and shifting sand,
Grew a stronger thing to abide and stand
Than the square stones of Rome.
For men are homesick in their homes,
And strangers under the sun,
And they lay their heads in a foreign land
Whenever the day is done.
Here we have battle and blazing eyes,
And chance and honour and high surprise,
But our homes are under miraculous skies
Where the yule tale was begun.
A child in a foul stable,
Where the beasts feed and foam;
Only where He was homeless
Are you and I at home;
We have hands that fashion and heads that know,
But our hearts we lost---how long ago!
In a place no chart nor ship can show
Under the sky's dome.
This world is wild as an old wife's tale,
And strange the plain things are,
The earth is enough and the air is enough
For our wonder and our war;
But our rest is as far as the fire-drake swings
And our peace is put in impossible things
Where clashed and thundered unthinkable wings
Round an incredible star.
To an open house in the evening
Home shall all men come,
To an older place than Eden
And a taller town than Rome.
To the end of the way of the wandering star,
To the things that cannot be and that are,
To the place where God was homeless
And all men are at home.
Gilbert Keith Chesterton
fuori da una locanda ancora a vagare;
nel paese in cui lei si trovò senza tetto,
tutti gli uomini sono a casa.
Quella stalla malconcia a due passi,
fatta di travi instabili e sabbia scivolosa,
divenne qualcosa di così solido da resistere e reggere
più delle pietre squadrate dell'impero di Roma.
Perché tutti gli uomini hanno nostalgia
anche quando sono a casa,
e si sentono forestieri sotto il sole,
come stranieri appoggiano la testa sul cuscino
alla fine di ogni giornata.
Qui combattiamo e ardiamo d'ira,
abbiamo occasioni, onori e grandi sorprese,
ma casa nostra è là sotto quel cielo di miracoli
in cui cominciò la storia di Natale.
Un bambino in una misera stalla,
con le bestie a scaldarlo ruminando;
solo là, dove Lui fu senza un tetto,
tu ed io siamo a casa.
Abbiamo mani all'opera e teste capaci,
ma i nostri cuori si sono persi – molto tempo fa!…
Di notte presso una capanna all'aperto
giungeranno infine tutti gli uomini,
in un luogo che è più antico dell'Eden
e che alto si leva oltre la grandezza di Roma.
Giungeranno fino alla fine del viaggio di una stella cometa,
fino a scorgere cose impossibili che tuttavia ci sono,
fino al luogo dove Dio fu senza un tetto
e dove tutti gli uomini sono a casa".
G. K. Chesterton, Poesia di Natale
Grazie al blog L'UomoVivo della Società Chestertoniana Italiana
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Originale inglese:
Christmas Poem
There fared a mother driven forth
Out of an inn to roam;
In the place where she was homeless
All men are at home.
The crazy stable close at hand,
With shaking timber and shifting sand,
Grew a stronger thing to abide and stand
Than the square stones of Rome.
For men are homesick in their homes,
And strangers under the sun,
And they lay their heads in a foreign land
Whenever the day is done.
Here we have battle and blazing eyes,
And chance and honour and high surprise,
But our homes are under miraculous skies
Where the yule tale was begun.
A child in a foul stable,
Where the beasts feed and foam;
Only where He was homeless
Are you and I at home;
We have hands that fashion and heads that know,
But our hearts we lost---how long ago!
In a place no chart nor ship can show
Under the sky's dome.
This world is wild as an old wife's tale,
And strange the plain things are,
The earth is enough and the air is enough
For our wonder and our war;
But our rest is as far as the fire-drake swings
And our peace is put in impossible things
Where clashed and thundered unthinkable wings
Round an incredible star.
To an open house in the evening
Home shall all men come,
To an older place than Eden
And a taller town than Rome.
To the end of the way of the wandering star,
To the things that cannot be and that are,
To the place where God was homeless
And all men are at home.
Gilbert Keith Chesterton
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