Oggi 14 settembre Festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Come sappiamo, nel calendario liturgico confluiscono lo storico e l'eterno. Il tempo quotidiano è tempo sacro, e viceversa.

L'anno liturgico si può seguire in modo "soft", molto saltuariamente oppure in modo più quotidiano ...
I cattolici possono avere dei legami più o meno stretti col tempo sacro "calendarizzato".
Si può seguire solo il percorso delle grandi feste di precetto. Oppure si può anche seguirlo tutti i giorni per ricavarne insegnamenti.
La ricchezza dell'anno liturgico è tutta là a nostra disposizione.
In più, dopo 2000 anni di "accumulo" di ricorrenze, se si desidera si può anche costruire un percorso "personalizzato": se infatti seguite qualche sito che vi indica i principali santi del giorno (sono sempre ben più di uno!) potete scegliere di conoscere alcune vie spirituali attraverso il santo che più vi ispira in quel giorno.
https://www.santodelgiorno.it/

Solitamente viene indicato il santo o la festa principale e poi un elenco con altri.
A seconda del Paese del mondo in cui si vive nei calendari (cartacei o web) saranno indicati di preferenza santi o ricorrenze particolari più vicine alla cultura locale (comunque tutti facenti parte della grande famiglia cattolica).

La grande festa di oggi è quella della Croce.
Come dire: non ci sono abbastanza feste cristiane su questo tema?

Vediamo.

L'Esaltazione della Croce riunisce almeno quattro fatti tra loro collegati che comprendono: l'evento principale (storico quanto eterno);  il simbolo; la storia dell'istituzione della festa; il significato quotidiano per i cristiani.

Quindi noi ricordiamo:

- il Sacrificio di Cristo. Il grande Amore di Dio per noi. La nostra forza, la nostra Pasqua.

- il simbolo cristiano per eccellenza: la sconfitta che diventa vittoria.

- la storia della donna che secondo la tradizione trovò il legno della Croce (e anche altre cose) , e quindi la storia di tutti quelli che svilupparono la venerazione per questa sacra reliquia e che avviarono la festa poi confluita ufficialmente nel calendario.
Puoi leggere un breve resoconto storico cliccando qui
Altri dettagli della storia qui

- la croce quotidiana di tutti gli esseri umani (cioè la loro sofferenza) che solo se unita a quella di Cristo assume un significato, una direzione... fino al punto di poter collaborare (per Grazia divina) alla redenzione del mondo.

Qualche tempo fa chiesi ad un bambino del catechismo che era stato ammalato (e abbastanza sofferente) se mentre era stato bloccato dalla malattia, con tanti problemi... se se la fosse presa con Dio per le sue condizioni.
(e gli chiesi anche il permesso di parlarne pubblicamente al gruppo di catechismo).
Gli domandai se mentre soffriva avesse "protestato", se si fosse lamentato... se era mai stato arrabbiato "perché non era giusto!".

Mi rispose semplicemente:
"No, che c'entra?! ... Io alle volte davo un bacio al crocifisso e volevo Gesù vicino".

In poche parole: questa si può definire Esaltazione della Croce vissuta da un bambino che probabilmente non saprà che c'è anche una data sul calendario che la celebra. Ma appunto: non è obbligatorio saperlo. L'importante per i cristiani è viverlo. E... che dire? I bambini spesso lo vivono meglio di noi adulti.

Festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Colore liturgico: rosso

Dalla liturgia di oggi che trovate QUI

Nella lettera di Paolo ai Filippesi, capitolo 2, troviamo uno dei più antichi inni cristologici - appunto "incastonato" da Paolo in una sua lettera ai cristiani di Filippi.
Riporto l'intero capitolo perché è molto bello, molto intenso anche nel resoconto delle vicissitudini quotidiane della comunità cristiana.
L'inno a Cristo l'ho evidenziato in grassetto.

1Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, 2rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. 3Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, 4senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
5Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, 6il quale, 
pur essendo di natura divina, 
non considerò un tesoro geloso 
la sua uguaglianza con Dio; 
7ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; 
apparso in forma umana, 8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. 
9Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; 
10perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; 
11e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

12Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore. 13E' Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni. 14Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, 15perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, 16tenendo alta la parola di vita. Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver corso invano né invano faticato. 17E anche se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi. 18Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
19Ho speranza nel Signore Gesù di potervi presto inviare Timòteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie. 20Infatti, non ho nessuno d'animo uguale al suo e che sappia occuparsi così di cuore delle cose vostre, 21perché tutti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo. 22Ma voi conoscete la buona prova da lui data, poiché ha servito il vangelo con me, come un figlio serve il padre. 23Spero quindi di mandarvelo presto, non appena avrò visto chiaro nella mia situazione. 24Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di persona.
25Per il momento ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, questo nostro fratello che è anche mio compagno di lavoro e di lotta, vostro inviato per sovvenire alle mie necessità; 26lo mando perché aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia. 27E' stato grave, infatti, e vicino alla morte. Ma Dio gli ha usato misericordia, e non a lui solo ma anche a me, perché non avessi dolore su dolore. 28L'ho mandato quindi con tanta premura perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato. 29Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui; 30perché ha rasentato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per sostituirvi nel servizio presso di me.


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Dal sito lachiesa.it

L’esaltazione della santa Croce ci fa conoscere un aspetto del suo cuore che solo Dio stesso poteva rivelarci: la ferita provocata dal peccato e dall’ingratitudine dell’uomo diventa fonte, non solo di una sovrabbondanza d’amore, ma anche di una nuova creazione nella gloria. Attraverso la follia della Croce, lo scandalo della sofferenza può diventare sapienza, e la gloria promessa a Gesù può essere condivisa da tutti coloro che desideravano seguirlo. La morte, la malattia, le molteplici ferite che l’uomo riceve nella carne e nel cuore, tutto questo diventa, per la piccola creatura, un’occasione per lasciarsi prendere più intensamente dalla vita stessa di Dio.
Con questa festa la Chiesa ci invita a ricevere questa sapienza divina, che Maria ha vissuto pienamente presso la Croce: la sofferenza del mondo, follia e scandalo, diventa, nel sangue di Cristo, grido d’amore e seme di gloria per ciascuno di noi.
 


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