Bambino laureato a 11 anni vuole cimentarsi nella prova "scientifica" dell'esistenza di Dio

Dolcissimo e intelligentissimo. Non saprei come descriverlo in altro modo. La sua storia è quella dei bambini geniali precocissimi. A circa 7 mesi inizia a parlare, a 2 anni inizia a rivelare il suo genio  per la matematica e via così, a 4 anni capisce l'algebra. Una genialata dietro l'altra. In un lampo fa le scuole, a 9 anni finisce le superiori (ovviamente con programmi speciali) e poi frequenta il College.
Come tutti i geni veraci si pone con un'umiltà disarmante. È simpatico, disponibile con tutti. Una sensibilità e una maturità che lasciano senza parole. È una meraviglia ascoltarlo in lingua originale [vedi i link più sotto] perché si colgono le sfumature del carattere.

Laurea appena conseguita a 11 anni, la sua età attuale.
Tra poco inizierà il dottorato in Fisica che prevede di concludere a 18 anni, diventando un astrofisico.
Ha già una sua idea iniziale per la "prova scientifica" di Dio che, per il momento, nella sua spiegazione che espone a grandi linee mi sembra assomigli alle strade già percorse dai più importanti filosofi.
(Solo che io non sono un genio come questo bimbetto e sicuramente mi sfugge qualche particolare scientifico e conseguente implicazione che lui cita. Rendiamoci conto che William può confrontarsi con professori e scienziati, più che con la gente "normale").

Divertentissimo quando inizia ad introdurre la spiegazione rivolgendosi al prete intervistatore che gliela chiede. Il bimbetto ci pensa un attimo e poi dice: "ok, allora cominciamo con la teoria della relatività... Lei conosce Einstein, vero?" - 😅😅😅

Logica schiacciante in tutto ciò che afferma. Eppure non è "il cervello" che colpisce in questo bambino.
È l'anima, l'umiltà, la tranquillità, e il tempo che si prende per ascoltare le domande dell'intervistatore e del pubblico. Ogni tanto si rivolge a suo padre per capire meglio quello che gli stanno chiedendo. È come se fosse in una continua riflessione e valutazione di ogni dettaglio per poi emettere una sua sintesi in base alle sue conoscenze. Geniale.
Guardatelo.
L'intervista integrale QUI

Quello che vedete accanto al bimbo è il suo papà, un prete greco-ortodosso [come sapete i preti ortodossi, se ordinati dopo il matrimonio, possono essere preti sposati. Se invece sono ordinati da celibi devono rimanere celibi come i preti cattolici]

Un paio di domande ve le traduco qui per rendere l'idea della simpatia e della maturità:

- domanda: si può dire che tu sei più intelligente dei tuoi genitori?
- (ridendo risponde) : dipende da che cosa intende con "più intelligente"

- domanda: quand'è che hai capito di avere delle capacità superiori a quelle dei bambini della tua età?
- risposta: non è che uno lo capisce. È come avere il braccio: non è che uno capisce improvvisamente di avere un braccio. Ce l'ha e basta.

Cliccando il link potete leggere la notizia riportata da Aleteia e lo spezzone del video in cui William spiega uno dei motivi deducibili dalla Scienza per i quali è più logico pensare che Dio esista. Come dice il bimbo: "ci vuole molta più fede per credere alla non esistenza di Dio".

Da tenere presente. Quando noi parliamo con una persona ritardata mentale dobbiamo fare molta attenzione a quello che sta tentando di dirci per poi rispondere nel modo più giusto e più semplificato possibile. Praticamente questo è ciò che deve fare William ogni volta che una persona di normale intelligenza gli fa una domanda. Di fronte a quel bimbetto dovete pensare che i ritardati mentali siamo noi! Gulp!

Se vuoi continuare ad approfondire l'argomento esistenza di Dio con altri video e altre informazioni per le tue ricerche puoi dare un'occhiata qui: "Dio esiste?"

Nota per principianti: quando si parla di esistenza di Dio non ci si riferisce ad una religione o fede in particolare, ma solo all'esistenza di un Creatore.
Questo è il primo passo.
Il secondo passo è stabilire quale fede o religione possa dar conto al meglio delle "caratteristiche" di Dio e di quali relazioni abbia con gli uomini, e quindi quale religione disponga effettivamente e ragionevolmente di "garanzie" più sicure sulle verità affermate.
Il terzo passo è capire se Dio ha stabilito oppure no un segno concreto sulla terra come una Chiesa a cui far riferimento.
A 'sto punto della storia umana si evidenzia anche la necessità di un quarto passo: distinguere quale era effettivamente la vera ed unica Chiesa da Lui fondata a Gerusalemme, e dove si trovi oggi nella sua completezza.

(come la penso io si capisce dal mio blog. Senza nulla togliere a tutte le immense ricchezze di fede e di conoscenza presenti nelle altre confessioni cristiane - che spero convergano presto nell'unità cattolica, come indicataci nel Vangelo)

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