Corpus Domini: il Corpo del Signore

Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.
La data del festeggiamento è mobile in dipendenza del giorno in cui cade la Pasqua.

Una delle maggiori feste cattoliche (dopo la Pasqua).
Una di quelle volte in cui rischio di scriverci sopra 3 tonnellate di roba, illeggibile da uno smartphone o da un pc.
Una di quelle volte che rischio di partire per i sentieri del cuore... e quindi di scrivere in termini magari troppo "mistici", risultando incomprensibile a chi cerca informazioni semplici e chiare (che è lo scopo di questo blog).




Grande festa.
Come una... Pasqua triplicata.
Come se...
Non ci bastava la Pasqua,
non ci bastavano le settimane del tempo pasquale,
non ci bastava la Pentecoste,
non ci bastava la Santissima Trinità,
e non ci bastava il mese di Maria (maggio) che solitamente "attraversa" tutte queste feste.
No, non ci bastava. L'Exultet richiedeva ancora festa 😊

Gesù Cristo, il Verbo Incarnato, si fa Pane per noi, donandoci il Sacramento dell'Eucaristia.
Il giorno del Corpus Domini richiama l'inizio del Triduo Pasquale: la Cena del Giovedì Santo e l'istituzione dell'Eucaristia da parte di Gesù.

La porta.
Il ponte tra terra e cielo.
La vita di Dio che s'intreccia alla vita dell'Uomo. Lo svelamento della vera relazione tra l'umanità e la divinità: il progetto di Dio è sempre stato quello di renderci divini, di divinizzare la natura umana. E ce lo ha dimostrato in Cristo, con Cristo, attraverso Cristo - costantemente presente sulla terra nel Sacramento dell'Eucaristia, costantemente accanto a noi.
E ancora di più: realmente nel corpo dei cristiani che lo ricevono nel Pane consacrato (transustanziato).

Come ho scritto in altri post sui fondamentali del cattolicesimo (vedi mie pubblicazioni da agosto a dicembre 2017) l'Anno Liturgico cattolico è un percorso con delle tappe precise. Le tappe sono sempre le stesse annualmente, però si svolgono su un ciclo di letture (bibliche) triennali. Ad ogni anno e ad ogni triennio il cattolico può approfondire la propria Fede: anno dopo anno e triennio dopo triennio.
La Fede cattolica è semplice: si può comprendere forse in pochi giorni, o anche in poche ore... (nel senso che, di per sè, non dipende dalla quantità di "studio"), ma poi ci sono talmente tanti aspetti da scoprire che l'approfondimento dura tutta la vita.

Si tratta allo stesso tempo:
1) di un insegnamento da seguire attraverso le domeniche e le feste
2) di un percorso spirituale e pratico che coinvolge la vita quotidiana
3) del percorso di noi cristiani come popolo guidato da Dio, popolo che entra ed agisce nella Storia dell'umanità

Tutto ciò trova in particolare una sintesi nel periodo che va dalla Quaresima e dalla Pasqua fino alla festa del Corpus Domini.
Altre volte nel mio blog avevo fatto notare una storia nella storia dell'Anno Liturgico.

Stavolta il punto di approdo del Corpus Domini è - di nuovo - sia un arrivo che una partenza. Soprattutto una partenza.





Con un approccio elementare provo a tracciare in poche parole, seguendo il calendario, la struttura liturgica - spirituale - storica - e quotidiana:

Quaresima: preparazione alla Pasqua, al passaggio.

[la Quaresima termina col Giovedì Santo, dalla sera di quel giorno si entra nel Triduo pasquale: Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo]

Pasqua: il Passaggio. Dalla Morte alla Vita. La Rivelazione completa in Cristo che ci dice l'Amore del Padre. Gioia piena in Cielo come in Terra.

Tempo di Pasqua: nelle domeniche e nelle settimane successive alla Pasqua continuiamo a gioire e a contemplare il mistero.
[nota. Mistero = fatto immenso, inesauribile].

Ascensione: dopo 40 giorni (dalla Pasqua) Gesù sale definitivamente al Padre.
[Dal Credo: "è salito al Cielo,
siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il Suo Regno non avrà fine"]

Pentecoste: dopo 50 giorni (dalla Pasqua) lo Spirito Santo, cioè l'Amore di Padre e Figlio, innonda la terra e forma la Chiesa di Cristo.

Santissima Trinità (domenica dopo Pentecoste): celebriamo Dio, Uno e Trino. La TriUnità.

Corpus Domini: Dio è sempre con noi. Come Padre, come Spirito, e - particolarmente tangibile - come Corpo di Cristo.




Il tutto si potrebbe anche riassumere nelle seguenti fasi storiche:

# Il Signore dell'Universo, dopo aver scelto il primo Popolo Eletto (Israele), si rivela completamente con la vita di Gesù, col Suo Sacrificio, con la Sua Morte e Resurrezione.
Gesù, il Cristo, non solo abbatte il muro di separazione tra la Vita e la Morte ma anche quello tra ebrei e non-ebrei: a tutta l'umanità si rivela la possibilità di accedere alla Salvezza, grazie al Figlio di Dio - che è anche figlio di Israele (nella carne).
Questo è il punto di contatto tra Israele e la Chiesa.
Dio - Israele - Cristo - Chiesa - Umanità.
Queste relazioni ci saranno per sempre. 
[per un piccolo approfondimento di questo tema vedi la Nota1, da un discorso di Benedetto XVI, alla fine di questo articolo].

## la Chiesa nasce a Pentecoste. Si prepara il gruppo (Apostoli e discepoli) che avrà la missione di "dirlo a tutti".

### Corpus Domini. La Chiesa "esce" e va nel mondo come Corpo di Cristo ad annunciare la Buona Novella.
L'annuncio non è solo un "parlare". Anzi, il parlare è secondario nel cattolicesimo. Nella Chiesa puoi incontrare Cristo. Oggi.

Oggi Gesù Cristo è allo stesso tempo:

- in Cielo, alla destra del Padre, in una dimensione spazio temporale per noi incomprensibile dalla nostra dimensione. Lo possiamo intuire, più che capire completamente. Ecco una spiegazione semplificata di Padre Angelo Bellon appena pubblicata sul sito Amici Domenicani.

- nel Pane Eucaristico, ad ogni Messa celebrata sulla terra, come pure in ogni Tabernacolo dove sono conservate le ostie consacrate che sono avanzate dalla Santa Messa

[per essere precisi-pignoli al 100%, l'espressione esattissima non è che "Gesù è presente nel Pane", anche se è un modo di dire comune tra noi cattolici.
È più corretto dire che Gesù è il Pane Eucaristico: Corpo, Sangue, Anima e Divinità].

Rispetto al Gesù-in-Cielo questa realtà di Gesù-Eucaristia è più vicina a noi, alla nostra intellegibilità, ma pure questa non facilissima da definire coi normali parametri. Ciò che maggiormente può permettere di "capire" è... l'esperienza diretta.
Per alcune persone è una realtà sperimentabile in modo immediato anche attraverso i sensi (e si tratta di sensazioni tangibili, fisiche, inequivocabilmente diverse da autosuggestioni psicologiche).
Per altri si tratta di una trasformazione personale lungo i fatti che avvengono nella vita, ed è quindi una consapevolezza a livello più mentale, più razionale, più meditata sul lungo periodo.
Per altri ancora, l'incontro diretto in una chiesa durante l'Adorazione Eucaristica è stato proprio il motivo della conversione alla fede cattolica.
Come dicevo: si fa prima a sperimentare che a fornire una spiegazione in via teorica.
In effetti, penso che un non-cattolico stenti a considerare questa realtà come ... realtà. (Mentre i cattolici praticanti conoscono bene la potenza del Sacramento, senza bisogno di troppe teorie).
Dunque non mi dilungherò qui in esposizioni teologiche.






Informazioni storiche.
La festa del Corpus Domini non fa parte della tradizione liturgica del primo millennio. Si va formando nella Chiesa e poi nasce (per vari motivi storici) all'inizio del secondo millennio.
Tuttavia è parte integrante della Fede Cattolica perché il suo significato profondo c'è sempre stato nel Popolo di Dio, sfociando poi in una Solennità sul calendario.
Puoi leggere la storia per sommi capi su Cathopedia




Ecco le parole di Papa Francesco, semplici ed efficaci, all'Angelus di ieri Domenica 3 giugno 2018 :
[neretto mio per facilitare la lettura]

"Oggi in molti Paesi, tra i quali l’Italia, si celebra la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, o, secondo la più nota espressione latina, la solennità del Corpus Domini. 
Il Vangelo ci riporta le parole di Gesù, pronunciate nell’Ultima Cena con i suoi discepoli: «Prendete, questo è il mio corpo». E poi: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti» (Mc 14,22.24). 
Proprio in forza di quel testamento d’amore, la comunità cristiana si raduna ogni domenica, e ogni giorno, intorno all’Eucaristia, sacramento del Sacrificio redentore di Cristo. 
E attratti dalla sua presenza reale, i cristiani lo adorano e lo contemplano attraverso l’umile segno del pane diventato il Suo Corpo.

Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, mediante questo Sacramento così sobrio e insieme così solenne, noi facciamo esperienza della Nuova Alleanza, che realizza in pienezza la comunione tra Dio e noi. E in quanto partecipi di questa Alleanza, noi, pur piccoli e poveri, collaboriamo a edificare la storia come vuole Dio. 
Per questo, ogni celebrazione eucaristica, mentre costituisce un atto di culto pubblico a Dio, rimanda alla vita e alle vicende concrete della nostra esistenza. 
Mentre ci nutriamo del Corpo e Sangue di Cristo, siamo assimilati a Lui, riceviamo in noi il suo amore, non per trattenerlo gelosamente, bensì per condividerlo con gli altri. 
Questa logica è inscritta nella Eucaristia: riceviamo in noi il suo amore e lo condividiamo con gli altri. Questa è la logica eucaristica. In essa infatti contempliamo Gesù pane spezzato e donato, sangue versato per la nostra salvezza. E’ una presenza che come fuoco brucia in noi gli atteggiamenti egoistici, ci purifica dalla tendenza a dare solo quando abbiamo ricevuto, e accende il desiderio di farci anche noi, in unione con Gesù, pane spezzato e sangue versato per i fratelli.

Pertanto, la festa del Corpus Domini è un mistero di attrazione a Cristo e di trasformazione in Lui. Ed è scuola di amore concreto, paziente e sacrificato, come Gesù sulla croce. Ci insegna a diventare più accoglienti e disponibili verso quanti sono in cerca di comprensione, di aiuto, di incoraggiamento, e sono emarginati e soli. La presenza di Gesù vivo nell’Eucaristia è come una porta, una porta aperta tra il tempio e la strada, tra la fede e la storia, tra la città di Dio e la città dell’uomo.

Espressione della pietà eucaristica popolare sono le processioni con il Santissimo Sacramento, che nell’odierna solennità si svolgono in tanti paesi. Anch’io questa sera, a Ostia – come fece il Beato Paolo VI 50 anni fa – celebrerò la Messa, a cui seguirà la processione con il Santissimo Sacramento. Invito tutti a partecipare, anche spiritualmente, mediante la radio e la televisione. Che la Madonna ci accompagni in questo giorno."

© foto del blog Verderameblu
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Concludo allegando alcuni canti per chi volesse entrare nello spirito del Corpus Domini con qualche ispirazione musicale. Le parole del canto del precedente post e quelle dei seguenti, insieme alla musica, rendono bene molti concetti della spiritualità cattolica:

Pane di vita nuova

Anima Christi

Cliccando qui puoi sentire di nuovo il canto Verbum Caro Factum Est caricato su un video diverso con immagini molto belle




Nota1. Per un approfondimento.
Nel febbraio 2013 Benedetto XVI, all'indomani della sua rinuncia al pontificato, tenne un discorso (ai parroci di Roma) nel quale tracciava a grandi linee la storia del Concilio Vaticano II, soffermandosi su alcuni temi teologici ed ecclesiologici. Fu un discorso molto "familiare", ma come al solito la competenza teologica di Benedetto è talmente profonda che da tale profondità non sono esenti nemmeno i suoi interventi più "a braccio".

Alcuni brevi passaggi riguardano il valore dell'Eucaristia (neretto mio):

"E il Concilio, giustamente, ha accettato questo elemento, che nei Padri è considerato come espressione della continuità tra Antico e Nuovo Testamento. Nel testo del Nuovo Testamento, la parola “Laos tou Theou”, corrispondente ai testi dell’Antico Testamento, significa – mi sembra con solo due eccezioni – l’antico Popolo di Dio, gli ebrei che, tra i popoli, “goim”, del mondo, sono “il” Popolo di Dio. E gli altri, noi pagani, non siamo di per sé il Popolo di Dio, diventiamo figli di Abramo, e quindi Popolo di Dio entrando in comunione con il Cristo, che è l’unico seme di Abramo. Ed entrando in comunione con Lui, essendo uno con Lui, siamo anche noi Popolo di Dio. 
Cioè: il concetto “Popolo di Dio” implica continuità dei Testamenti, continuità della storia di Dio con il mondo, con gli uomini, ma implica anche l’elemento cristologico. Solo tramite la cristologia diveniamo Popolo di Dio e così si combinano i due concetti. Ed il Concilio ha deciso di creare una costruzione trinitaria dell’ecclesiologia: Popolo di Dio Padre, Corpo di Cristo, Tempio dello Spirito Santo.
Ma solo dopo il Concilio è stato messo in luce un elemento che si trova un po’ nascosto, anche nel Concilio stesso, e cioè: il nesso tra Popolo di Dio e Corpo di Cristo, è proprio la comunione con Cristo nell’unione eucaristica. Qui diventiamo Corpo di Cristo; cioè la relazione tra Popolo di Dio e Corpo di Cristo crea una nuova realtà: la comunione. 
E dopo il Concilio è stato scoperto, direi, come il Concilio, in realtà, abbia trovato, abbia guidato a questo concetto: la comunione come concetto centrale. 
Direi che, filologicamente, nel Concilio esso non è ancora totalmente maturo, ma è frutto del Concilio che il concetto di comunione sia diventato sempre più l’espressione dell’essenza della Chiesa, comunione nelle diverse dimensioni: comunione con il Dio Trinitario - che è Egli stesso comunione tra Padre, Figlio e Spirito Santo -, comunione sacramentale, comunione concreta nell’episcopato e nella vita della Chiesa".

Discorso completo di Benedetto XVI consultabile cliccando qui




Dal Credo: 
"per mezzo di Lui 
tutte le cose sono state create. 
Per noi uomini 
e per la nostra Salvezza 
discese dal Cielo"


© foto del blog Interris






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