Selfie col Papa? Suore New Age? "Docce di vita"? Ecco che cosa ne pensa Francesco

Come sappiamo il Papa conduce la Chiesa Universale e, nel contempo, è il Vescovo di Roma (o viceversa).

Quindi, nella sua veste di Vescovo segue le attività diocesane ... Tuttavia quando parla al suo gregge "locale" ha sempre quello sguardo papale che ben conosciamo e che va "al di là" di tempi e luoghi.

Oltre alle encicliche, alle esortazioni apostoliche e alle omelie delle celebrazioni in Casa Santa Marta noi cattolici possiamo seguire degli importanti insegnamenti (validi per tutti) anche quando il pontefice si rivolge a gruppi particolari o a territori particolari - proprio perché il suo sguardo di pastore della Chiesa tende ad un orizzonte più vasto.
(a onor del vero, questo vale per ogni vescovo e per ogni sacerdote cattolico, anche se nel vescovo di Roma ciò è parte integrante del suo ruolo).
Nel recente incontro con la Diocesi di Roma - che si sta occupando di "malattie spirituali" - Papa Francesco non usa mezzi termini nell'evidenziare alcuni problemi.

Può essere che deluda qualcuno?
Può essere.

Però dice delle cose importanti, validissime, che centrano in pieno le questioni.
Il linguaggio "semplificato" e quotidiano dovuto allo stile suo personale e anche (probabilmente) a qualche difficoltà con l'italiano crea sempre dei messaggi "per direttissima".
In questo senso io non condivido coloro che dicono che Francesco non è chiaro e che dovrebbe chiarire di più.

Trovo piuttosto che sia un certo giornalismo a rendere confuse le sue parole a forza di taglia-copia-incolla e a forza di estrapolare significati fantasiosi laddove non ce ne sono.
(questo vale sia per i "sostenitori" che per i "detrattori" del pontefice).

Io da quale parte sto?
Beh, a me piacciono tutti i papi e tutti i loro contributi come successori di Pietro, cioè come guide della Chiesa.
Attualmente non ci troviamo in strane epoche con strani papi di nomina corrotta da compravendita politica-economica (cosa che talvolta, in 2000 anni di storia, è avvenuta. E che comunque non è riuscita a far crollare la Chiesa).

Mi è capitato di ricevere delle critiche perché dico (scusate il linguaggio fb) che "mi piace" Papa Francesco allo stesso modo in cui mi piace Padre Benedetto.
Mi si dice che se apprezzo uno non posso apprezzare l'altro, e viceversa.

Eppure, è così: io non riuscirei a pensare ad una Chiesa senza i libri di teologia di Papa Ratzinger (o senza le encicliche di Giovanni Paolo II, o senza i discorsi del breve pontificato di Giovanni Paolo I), o senza le omelie di Papa Francesco.
Lo stesso vale per i cambiamenti "organizzativi" (meno conosciuti) che i papi hanno avviato durante i loro pontificati.

Ritornando al motivo per cui ho iniziato a scrivere questo post, mi interessava proporre ai lettori le osservazioni (valide per tutti) che il Papa ha rivolto in questi giorni alla Diocesi di Roma. Non ha usato mezzi termini, appunto. È andato al sodo esprimendosi senza peli sulla lingua.

Francesco parla di selfie che i giovani gli chiedono, parla di esercizi spirituali "creativi" per le suore (yoga? New Age? Di tutto un po'? "Docce di vita?").

E parla di santi che non hanno frequentato il catechismo.

Al seguente link i punti salienti del suo intervento:

http://www.lastampa.it/2018/05/14/vaticaninsider/mi-preoccupano-i-giovani-virtualizzati-guardano-il-telefonino-e-non-stringono-la-mano-BNY04Gj03Qrcboo4rH8NwK/pagina.html

Ciò che apprezzo in questi discorsi molto semplici?
Oltre al fatto del buon senso in generale, della visione d'insieme sulla Chiesa e sulla società attuale, apprezzo ad esempio un'indicazione pratica fornita con l'episodio occorso ad una suora spagnola (e alla sua congregazione) ...
Che cosa fare nel caso ci si trovi davanti a determinate situazioni di Chiesa catto-sincretistica New Age... ?
Papa Francesco è chiarissimo: si dice "grazie e arrivederci!". Ci si alza e si va via.

Insomma: come la vera buona Chiesa cresce per attrazione (citazione di Francesco che cita Benedetto), così certa "chiesa" diminuisce per... diserzione.


 😊

P.s. non sono contraria alla libertà di religione né agli incontri interreligiosi. Sono contraria agli annacquamenti. Sono contraria alle distruzioni delle identità.
Se vado a comprare le mele non mi va che mi diano le cipolle. E se invece voglio le cipolle mi irrito un pochino se mi viene dato un misto per soffritto con aglio e carote, come se fossero la stessa cosa o come per impormi una "evoluzione" verso qualcosa che non m'interessa affatto. Tanto più che oggi le persone hanno la possibilità di fare esperienze diverse, di riflettere, di studiare, di fare la propria ricerca spirituale. E se una persona desidera aderire ad un fede invece che ad un'altra lo fa direttamente: non aspetta un ritiro spirituale cattolico per sorbirsi una minestrina New Age.

Papa Francesco, nell'intervento che potete leggere nel link più sopra, dice NO alla Chiesa gnostica: NO ad un Dio senza Cristo, ad un Cristo senza Chiesa, ad una Chiesa senza popolo.

Quel popolo formato anche da tanti santi (in maggioranza anonimi) che non hanno frequentato nessun catechismo (figuriamoci i corsi biblici o teologici) ma che sono e continuano ad essere pietre vive della Chiesa al pari dei nomi più conosciuti.
Non ci sarebbe Chiesa di Cristo senza di loro, come non ci sarebbe senza i Dottori della Chiesa.
E qui mi viene in mente un nome che riassume in sè un'ampia gamma di "ruoli" nel nostro popolo: Santa Teresina di Lisieux - bambina umilissima, poi ragazza e consacrata. Morta in giovane età. Mai spostata dal monastero per problemi di salute, e diventata patrona delle missioni. Ragazzina timida che arriva a dirigere altre suore. Radicata in Cristo.
Partita da "ignorante" e arrivata ad essere proclamata Dottore della Chiesa (tra le rare donne con questo titolo). Povera di mezzi, ricchissima di spiritualità. Chiamata "la santa delle piccole cose" - che ha fatto grandi cose.
Quando avete bisogno di nutrimento spirituale: oltre alla Bibbia, leggete Teresa di Lisieux, un esempio di quei "santi senza catechismo" che solitamente passano nell'anonimato e che sostengono le nostre fondamenta. Dottori o contadini, conosciuti o sconosciuti, questi sono le nostre radici viventi.

(altro che "docce di vita" immaginarie!)


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