Come si riconosce la vera religione?




Due indizi da due grandi e umili autori cattolici...

"Non amo la serietà. Penso che sia antireligiosa. 
O, se preferite l'espressione, è un vezzo di tutte le false religioni"

G. K. Chesterton









"La vera e la falsa religione si distinguono in questo: che nella prima l’uomo si sente giudicato mentre nella seconda si sente giustificato dal suo Dio"

Gustave Thibon









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Nota di Francesca: le classificazioni (vero/falso) che fanno Thibon e Chesterton non riguardano necessariamente un discrimine tra fedi diverse, ma soprattutto la modalità con cui le persone intendono la propria fede - qualunque essa sia.
Anche la fede cattolica, se male intesa, può trasformarsi in una falsa religione.
Questo aspetto, a partire dalla spiritualità personale, si ripercuote nella società e nelle relazioni.

Nota2: Chesterton non sta affermando che la religione o la fede siano cose banali su cui scherzare. Ciò che trova falsa è la serietà autoreferenziale di taluni esponenti della religione.
Nel cattolicesimo l'autoreferenzialità è falsa alla radice, così come è falso alla radice l'atteggiamento triste/serio/lugubre.
La fede cattolica di per sè è gioiosa alla radice. La celebre Buona Novella cristiana: il Vangelo, dal greco euanghelion = buona notizia.
Lezione linguistica:
 in origine il termine τὸ εὐαγγέλιον(tò euanghélion) non indica né il genere letterario né il libro, ma unicamente il messaggio contenuto nella «buona notizia»

La gioia del cristiano si esprime allora - appena può e come può - con l'allegria, la serenità del quotidiano e anche col buon umorismo.
Il cristiano, a meno che non abbia a che fare con gravi traumi e con tragedie (in cui è impossibile essere allegri), solitamente tende all'espressione della sua gioia, non al muso lungo o alle solennità che mettono in soggezione.
D'altra parte: solo il messaggio cristiano dà motivi reali per essere contenti. È un messaggio serio che ispira gioia.
Altri messaggi, altre filosofie, ci ispirano motivi per essere "seriosi" più che per essere "gioiosi" in base al messaggio stesso.
Ecco perché non possiamo mettere un vestito angosciante sopra all'unica Fede che ha il suo centro nella Buona Notizia.

Nota3: Thibon esprime l'atteggiamento del vero religioso.
Chi veramente riconosce Dio aspetta da Lui di essere giudicato e guidato nella vita. Giudicato da Chi sta sopra l'essere umano.
Il vero religioso non si aspetta di essere "giustificato" da Dio, cioè non fa dell'essere umano il piccolo dio al quale il grande Dio debba dar ragione. Questo atteggiamento sbagliato si riscontra in chiunque si aspetti di essere "giusto" per il solo fatto di appartenere a questa o a quella religione.
Come dire ad esempio: "Dio mi dà ragione perché io sono cattolico".
Eh no. Tu devi metterti ogni giorno umilmente in ascolto di Dio e dopo averlo fatto devi capire come oggi puoi migliorare e così piacere di più a Dio, secondo la Sua volontà.
Questa è la vera religione secondo Gustave Thibon, il filosofo contadino.

Nota4: l'umiltà di Thibon non è il rimanere sotto tono, come paurosi, oppure il tacere di fronte alle ingiustizie del mondo. O stare inerti ad attendere giudizi divini.
Si può e si deve essere decisi nella vita quanto umili di fronte a Dio, allo stesso tempo.










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