"Siamo vivi, siamo qui": un ebreo, un convento e un "nazista"

Oggi molte storie s'incontrano tra loro nella Giornata della Memoria...
Tante ne ho lette, tante ne ho sentite narrare, più nobili e meno nobili. Perché durante le tragedie c'è chi si comporta bene e chi si comporta male; chi segue l'andazzo e chi vede che l'andazzo porta a sfracellarsi nel burrone.

Nei mesi scorsi avevo pubblicato la storia accaduta ad Assisi (vedi link) e quella di Gino Bartali collegata ad essa clicca qui per la storia di Bartali anche con video

Oggi ne segnalo un'altra che ripropone una vicenda similare a quella umbra. Dal libro "Siamo qui, siamo vivi". Molto belle le foto all'interno dell'articolo di Cristina Uguccioni:
clicca qui per leggere la storia dell'ebreo Alfredo Sarano e di chi salvò la sua famiglia

Vi suggerisco anche una lettura sulla baracca dei preti nel campo di concentramento di Dachau

E anche Giovanni Palatucci, il questore di Fiume italiana, morto di stenti e sevizie nel campo di sterminio di Dachau nel febbraio 1945, dove era stato internato per aver salvato oltre cinquemila ebrei

E anche l'ostetrica che ad Auschwitz ha salvato tremila bambini. Leggetela!!!

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Credo che oltre alla semplice "memoria" sia necessario riflettere sulla genesi di malvagità umane come la Shoah...

Alcuni uomini ed alcune donne, anche associati in gruppi, prima degli eventi, cercavano di lanciare allarmi, di avvertire...
La Shoah non è accaduta di colpo. Non è stata un fulmine a ciel sereno.

Sono certa, sono certissima che solo di pochi di questi eroi ci è giunta notizia...
Ne sono certa perché conosco delle altre storie, oggi ben documentate, ma un po' insabbiate, messe in secondo piano dalla storiografia ufficiale e dal giornalismo (perché non permettono la solita propaganda maistream tutta-sinistra o tutta-destra);
e poi ne sono certa perché io stessa potrei raccontare la storia particolarissima e sconosciuta di mio nonno nel periodo della guerra, storia non legata direttamente alla Shoah ma ad altre questioni... E come me, migliaia di persone conoscono storie nobili (sul limitare dell'eroismo o indubbiamente eroiche) che mai saranno registrate nei libri... ma nel nostro spirito sì. Sono storie cresciute con noi, abbiamo vissuto anni con i protagonisti accanto (padri, madri, nonni, bisnonni) che ci raccontavano dettagli, sentimenti, emozioni, fatti; abbiamo visto foto, scritti personali, oggetti... che nessun storico probabilmente mai conoscerà.

Di quelle giunte a noi in qualche modo, eccone degli esempi:

La Rosa Bianca

La lettera a Hitler

Tra tutte, secondo me, le storie che ci insegnano di più sono quelle meno "etichettabili" - quelle in cui la scelta dei protagonisti non è tra bianco e nero (molto facile!) ma è l'individuazione di alcune luci sul sentiero avvolto nella nebbia, tra voci che dicono tutto e il contrario di tutto. Sono storie in cui si deve per forza navigare a vista, e a cuore.
La scelta è credere fermamente che attraverso quelle luci ci sia la via d'uscita. La scelta è mantenere il cuore puro, guardare costantemente al Cielo, poi guardare in faccia le persone, e riconoscere chi, come te, sta seguendo le stesse luci di verità.

Allora nessuna propaganda avrà presa su di noi, nessun travestitismo di parole potrà ingannarci.
Anche se la nebbia densa rende estenuante ogni singola decisione e ogni azione.

Perciò dico che non è sufficiente una semplice "memoria" dei fatti come avviene in un museo. Uno sguardo vero sull'umanità richiede molto più impegno, con sè stessi e verso gli altri. Molta più capacità di mettersi in relazione col prossimo.
Dovrebbe entrare in campo l'empatia che, a mio avviso, può essere realizzata pienamente (ed equilibratamente) solo nella concezione cristiana della vita. 
[come sempre con "cristiana" io intendo concezione giudeo-cristiana, senza nascondere il fatto che per me è evidente che il giudaismo sia incompleto senza il cristianesimo].

È questo l'unico vero antidoto di tanti olocausti, passati e presenti: l'applicazione concreta della Via cristiana alla persona e alla società.
L'educazione civica non basta se poggia su una base secolarizzata.

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Ricordiamo oggi anche gli innumerevoli Perlasca che se - decenni dopo i fatti - nessuno fosse andato a cercarli e a rintracciarli... avrebbero continuato a condurre la loro vita normale senza reclamare monumenti.
Ricordiamo magari anche quelle storie che chi ha la puzzetta sotto il naso evita perfino di accennare? Io direi che è il momento di ricordarle per avere sempre a mente che dividere il mondo in buoni e cattivi è abbastanza infantile, la realtà è diversa e tra i Giusti delle Nazioni insieme all'eccezionale Perlasca c'è anche Vittorio Pavoncello che ha fatto la scelta giusta al momento giusto

Molti di loro stanno venendo alla luce solo negli ultimi anni (perfino dopo il 2000!) e questo mi fa pensare quanto bene spirituale nutra silenziosamente le nostre radici... e anche quanta informazione mediocre voglia vedere in quel bene solo delle "eccezioni".
No. L'eccezione sono stati degli idioti che credevano in Walhalla. Con ciò non intendo negare a nessuno la "libertà" di fantasticare idiozie nella propria testa ma quando si crede veramente nel "paradiso Walhalla" e ci si basa la propria vita... poco importa se ti chiami "destra" o "sinistra" o vattelapesca: se hai in mano un qualche potere farai danni.
http://www.sapere.it/enciclopedia/Walhalla.html

Interessante anche notare oggi l'inganno linguistico del termine "illuminismo" - visto che evidentemente non "illuminò" granché la mente dei suoi sostenitori del Novecento, sostenitori le cui abitazioni abbondavano di testi di autori "illuminati" (oltre che di mitologia Walhalla) nel momento in cui furono perquisite mentre loro finirono imputati al processo di Norimberga.
Potete iniziare a prendere atto di una realtà storica, poco narrata nei libri di scuola, leggendo il seguente articolo ben documentato
https://www.tempi.it/shoah-filosofi-illuminati-antisemiti-maestri-di-hitler#.Wm0tC9_cnqA

Se poi qualcuno se la sente di apprendere la notizia che alcuni anni dopo i campi di sterminio nazisti (che avevano come obiettivo la morte dei prigionieri) furono organizzati altri campi in altre zone d'Europa (campi che impedivano ai prigionieri di giungere alla morte, mantenendoli in vita per torturarli all'infinito) allora potete cliccare il seguente video che vi introduce l'argomento
CLICCA QUI PER APRIRE SU YOUTUBE
Non c'è molto materiale in italiano. I documenti si trovano oggi perlopiù in inglese e in rumeno. E poi... chi ne è a conoscenza, come me, tende a parlarne il meno possibile perché la sola descrizione dei fatti risulta insopportabile. Personalmente, dopo aver letto una sola volta la documentazione storica io non ho mai più voluto rileggerla.

... certa gente (di mia conoscenza) mi dice che tutte le anime andranno a finire nella "coscienza universale" e nella "beatitudine eterna" "perché l'entità superiore non prevede condanne" , "tutti ci tufferemo nell'amore", ed "è impossibile che un Padre eterno amorevole, se esiste, non perdoni TUTTI i suoi figli"...
Beh allora io sono contenta di appartenere al Credo cattolico, con un Dio che è Misericordia per chi si ravvede, ed è Giustizia (con conseguenze di condanna eterna) per chi non gliene frega un tubo del male che fa.
Noi cristiani non dobbiamo giudicare gli altri né predire in anticipo come finirà questo o quello. Ma ci asteniamo dal Giudizio solo perché il Giudizio lo farà Lui alla fine. Non perché non esista un Giudizio.
A me viene in mente questo ogni volta che sento i racconti terribili della Shoah, delle Foibe, di Pitesti, e altri.
Non sono affatto felice che la gente finisca male (eternamente) ma risulta evidente che certi esseri malvagi rifiutino esplicitamente il Bene.
Gesù ce lo conferma chiaramente nel Vangelo. Una Giustizia, secondo noi cattolici, c'è. E abbiamo molti motivi - anzi chiamiamole pure "prove" - per credere che la realtà sia questa.

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AGGIORNAMENTO DEL 29 GENNAIO 2018
Incontro di PAPA FRANCESCO coi partecipanti alla CONFERENZA INTERNAZIONALE sulla responsabilità nella lotta all'ANTISEMITISMO e ai crimini connessi all'odio antisemitico
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Letture bibliche per una meditazione sulla sofferenza e sul confidare in Dio.

Il salmo 22 è quello che con cui pregò Gesù sulla Croce. Pronunciò, gridando al Padre, tra dolori atroci, per la nostra salvezza, l'inizio della preghiera...
Elì Elì lamà sabactanì?

Dal Salmo 22

2Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Lontane dalla mia salvezza le parole del mio grido!
3Mio Dio, grido di giorno e non rispondi;
di notte, e non c'è tregua per me.
4Eppure tu sei il Santo,
tu siedi in trono fra le lodi d'Israele.
5In te confidarono i nostri padri,
confidarono e tu li liberasti;
6a te gridarono e furono salvati,
in te confidarono e non rimasero delusi.
7Ma io sono un verme e non un uomo,
rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente.
8Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
9«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
10Sei proprio tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai affidato al seno di mia madre.
11Al mio nascere, a te fui consegnato;
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
12Non stare lontano da me,
perché l'angoscia è vicina e non c'è chi mi aiuti.
13Mi circondano tori numerosi,
mi accerchiano grossi tori di Basan.
14Spalancano contro di me le loro fauci:
un leone che sbrana e ruggisce.
15Io sono come acqua versata,
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera,
si scioglie in mezzo alle mie viscere.
16Arido come un coccio è il mio vigore,
la mia lingua si è incollata al palato,
mi deponi su polvere di morte.
17Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
18Posso contare tutte le mie ossa.
Essi stanno a guardare e mi osservano:
19si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
20Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
21Libera dalla spada la mia vita,
dalle zampe del cane l'unico mio bene.
22Salvami dalle fauci del leone
e dalle corna dei bufali.
Tu mi hai risposto!
23Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
24Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele;
25perché egli non ha disprezzato
né disdegnato l'afflizione del povero,
il proprio volto non gli ha nascosto
ma ha ascoltato il suo grido di aiuto.
26Da te la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
27I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
28Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
29Perché del Signore è il regno:
è lui che domina sui popoli!


Dal Libro del Profeta Isaia, cap. 11

1Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
2Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d'intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
3Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
4ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
5La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
6Il lupo dimorerà insieme con l'agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
7La mucca e l'orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
8Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
9Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.
10In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.


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