Meditazioni (pratiche) sull'Incarnazione del Signore

Come e perché il realismo è la caratteristica del cristianesimo.



Facendo seguito al precedente post sulla "nostra Storia in 5 giorni" vedi il link http://credolachiesauna.blogspot.it/2017/12/24-25-26-27-e-28-dicembre-la-nostra.html?m=1
e a tutti quelli pubblicati in dicembre 2017 metto ora qui una piccola collezione di testi, di fatti e di riflessioni sull'evento cristiano.
Parola chiave: realtà e realismo. Quante fedi o religioni o filosofie possono "vantare" lo stesso collegamento con la realtà della fede cristiana?

Questo post è scritto per chi vuole iniziare ad approfondire. Quindi è valido per il periodo natalizio come per ogni altro periodo, mese e giorno dell'anno.

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Nel mondo di oggi sussiste un'indebita equiparazione delle religioni e delle spiritualità.
[Attenzione: non sto affermando che sia sbagliato dare uguale dignità e quindi rispetto a tutte le religioni. Sto affermando che oggi si tende ad equiparare ogni valore ed ogni fatto proposto dalle diverse fedi come se fossero tutti equivalenti e come se partissero tutte dalle stesse basi. In realtà questa visione equivalente è infondata]

I passaggi di tale equiparazione si potrebbero riassumere così:

1) separazione artificiosa nel mondo moderno tra vita "normale" e vita spirituale/religiosa
2) equiparazione di ogni filosofia, religione, fede e spiritualità: qualsiasi Credo è considerato un "pensierino" come un altro, rendendo inoltre ogni pensiero umano una banalità, un fatterello puramente intimistico - che può esserci oppure non esserci. Nessuna vera influenza sulla propria vita, personale e sociale.
3) dopo i passaggi 1 e 2, se una fede pretende di contenere una peculiarità o una novità (che le conferisce maggiore attendibilità) questa viene comunque percepita come "livellata" a tutte le altre.
In altre parole: si da per scontato che qualsiasi fede pretenda di essere 'speciale' per un qualche motivo - e questo motivo è percepito come equivalente per tutti i gruppi religiosi.
Ad esempio: il buddismo è bello perché pensa e predica pacifismo e distanza emozionale, le religioni africane sono belle perché pensano e predicano la bellezza delle forze della natura, e il cristianesimo è bello perché pensa e predica la bontà e il perdono. Semplicemente, qualcuno segue un filosofo mentre qualcun altro segue un altro filosofo. Tutti "carini". Tutti meritevoli (o anche no) di una visita turistica. Fine. Nessuna vera differenza.

Sembra non esserci più la percezione di Lui. Ignoriamo la Sua Presenza.

... Mi colpisce (positivamente) tra i neo-convertiti al cristianesimo provenienti da altre fedi una costante affermazione, un costante consiglio o accusa che recita all'incirca sempre così:
"Voi (cristiani europei) non vi rendete conto, voi non volete rendervi conto del tesoro che possedete! Non volete capire il dono che vi è stato fatto. Ve ne state lì, tiepidi ed indifferenti a ciò che dichiarate (raramente) di credere. Perché fate così??".


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Ok. Ora cambio momentaneamente argomento e poi ci ritorno.

Qui di seguito copio-incollo alcuni passaggi di un libretto di Luigi Giussani, il sacerdote fondatore di CL - Comunione e Liberazione (noto movimento cattolico).
Si tratta di una conversazione /conferenza del 1993 con un gruppo vocazionale. Ho selezionato i passaggi fondamentali. Per il testo completo vedi link in fondo.

Titolo: "È, se opera"

"Immaginiamo di essere seduti in questa sala. Qualcuno chiama: Anna Rigotti. Si crea il silenzio, e si ode una voce rispondere: “Sono presente”. Guardiamo intorno, passiamo in rassegna i volti... Dov'è? Non c'è! Per uno strano fenomeno riecheggia la sua risposta: "Sono presente", ma Anna Rigotti non c'è. Se qualcosa del genere succedesse sarebbe ben grottesco!

“Eterno Dio immutabile, la fonte è in Te dell'essere, nella Tua pace immobile Tu segni ai tempi il volgere”, dice un Inno della liturgia. 
Ora, se cantassimo queste parole (Eterno Dio immutabile...) e non ci fosse niente?
Se udissimo le parole ma non esistesse niente?
Sarebbe grottesco come nell'immagine usata.
“Eterno Dio immutabile” risuonerebbe come quel “Sono presente” di Anna Rigotti che non c'è: nient'altro che una forma di suono, un'eco di parole.

Per la maggior parte della gente Dio vige così, è così. Per la maggior parte della gente (anche per chi va in chiesa) il rapporto con Dio, col divino, vale a dire con ciò che dovrebbe essere percepito come origine e destino di tutto, è così: “sono parole”.

Dio ha sfondato questa separazione, questo vuoto tra Sé e l'esperienza dell'uomo

L'esperienza implica un complesso di fattori misurabile, determinato da tempo e spazio, che viene raccolto dai sensi che è cioè visibile con gli occhi, tangibile con le dita, udibile con le orecchie (...).
Dio, il Mistero che fa tutte le cose, ha sfondato la lontananza, il vuoto che l'uomo inevitabilmente porrebbe tra il tempo e lo spazio, cioè la realtà in quanto sensibile, visibile, tangibile, udibile, e Dio. 
Il problema è quello di un divino sentito come astratto, di un “quid” che non è nominabile in modo sperimentale perché con la vita non c'entra, non è cioè percepito aver a che fare con niente.
(...)
Il Mistero ha sfondato l'astrazione e la lontananza in cui sarebbe inevitabilmente tenuto dall'uomo, poiché, non essendo né visibile, né toccabile, né udibile, il pensiero non lo può afferrare come afferra il significato di un viso e
l'affezione non vi si può dirigere come si dirige su un viso.
(...)

Ciò che non è sensibile (tangibile, visibile, udibile), ciò che non è sperimentabile, non può essere vero oggetto di intelligenza e di affezione: intelligenza e affezione restano astratte. Ciò che non è esperienza nel senso detto non può essere contenuto di un pensiero e di una affezione reali, ma di un pensiero e di una affezione astratti, che non hanno valore e tenuta, che non hanno cioè nessuna incidenza sul tempo e sullo spazio, su quel che si vede, si tocca e si sente.

Dio, noi lo viviamo così!
Ma Dio ha sventrato, ha sfondato la distanza in cui noi lo sentiremmo e lo terremmo.
Come Dio ha sfondato questa lontananza? Incarnandosi e uscendo dal seno di una donna come bambino. Il Mistero che fa tutte le cose è stato concepito nel seno di una donna: è nato come un bambino, è cresciuto come un bambino. Mangiava, beveva, parlava. Piuttosto presto ha incominciato a discutere e i dottori della Legge ne restavano meravigliati: Come può questo ragazzo dire e conoscere queste cose?
Poi ha incominciato ad uscir di casa (immaginiamo con che apprensione sua madre seguiva ormai gli avvenimenti); parlava per le strade a tre, quattro, cinque persone oppure a gruppi di trenta o quaranta, secondo i paesi e agiva in modo tale che la gente si stupiva: Ma come fa a fare queste cose? Come fa a parlare così? Nessuno ha mai parlato come quest'uomo! Nessuno ha mai fatto cose simili ! 
(...)

Dio, l'origine e il destino di tutto, ciò di cui tutte le cose, ultimamente, sono fatte (è questa la frase che nessuno capisce e da cui nessuno resta colpito, mentre è la più inconcepibile, la più tremenda e più grande, perché ristabilisce la distanza infinita e al tempo stesso afferma la concretezza di questo ultimo): 
Dio, per aiutare l'uomo, si è reso compagnia all'uomo, è diventato compagnia umana: è entrato nella vita stessa dell'uomo con forma umana.
Questo è Gesù Cristo: Dio fatto carne, Dio fatto uomo.
(...)

Quell'uomo in cui Dio si è reso carne per diventare compagnia all'uomo ha detto: “lo sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.” 
Solo se è presenza ora, infatti, Egli può influire su di me e cambiare la mia ora può cambiarmi e rendermi quello che Lui vuole. 
Solo ciò che agisce nel presente “è”.

Ciò che non agisce nel presente non è, non c'è. Perché noi non possiamo uscire dal presente: partiamo dal presente, agiamo nel presente, finiamo nel presente. Il presente è la grande caratteristica dell'essere. “Sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.” 

Ma se è con noi tutti i giorni, deve essere visibile, tangibile, udibile, misurabile in tempo e spazio, oggi, adesso. Altrimenti non è, c'è solo un vuoto. 
Se Gesù non fosse hic et nunc, qui ed ora con una espressione che, soprattutto nei primi anni, il Papa ha amato dire tante volte ci sarebbe un vuoto sterminato. Il Suo nome Gesù Cristo non sarebbe che una pura parola (esattamente come quella eco che dice: “Sono presente”, e non c'è nessuno). “Sarò con voi tutti i giorni”: Egli è presente. Ma dove è? Come è?
(...)

Lo sappiamo bene, Cristo è presente tutti i giorni in quanto afferra talune persone che il Padre gli dà in mano
(...)
Cristo è presente secondo la modalità che Lui ha creato: la compagnia delle persone che afferra e immedesima con Sé. Con queste persone immedesimate con Sé e quindi legate fra loro, Egli è presente nel mondo con una faccia.
In che modo Gesù, Dio fatto uomo, il padrone del tempo e dello spazio, afferra queste persone e le porta dentro di Sé? Come Gesù ha afferrato e portato dentro di Sé noi?

È il Battesimo il gesto con cui Egli afferra l'uomo e lo porta dentro di Sé. Non c'entriamo nulla noi. È Lui che nel corso della storia, fra tanta gente, nella folla che cammina per il mondo, prende ora l'uno ora l'altro, senza domandare il permesso a nessuno!

Il Battesimo è un gesto di possesso che è realmente possesso, è un segno che contiene ciò di cui è segno.

Gesù Cristo è il padrone di tutto, ma in talune persone questa signoria Egli la vuole esprimere nel mondo, nella storia, perché tutti vedano perché tutti possano vedere.


A ognuno di coloro che afferra, Cristo assegna un compito. Della vita di tutti coloro che sceglie e rende parte di Sé, Egli ha un disegno, che è una collaborazione al grande disegno per cui è diventato uomo, è morto ed è risorto: il disegno della salvezza del mondo. Come fa parte di Sé l'uomo che nel Battesimo afferra, così lo fa parte del grande disegno per cui è venuto. Tua madre e tuo padre hanno avuto un certo compito. A te è stato dato un altro compito.
(...)

Qual è il compito concreto nella vita? Come tu aiuti il mondo ad essere più libero, più umano, più felice quaggiù e più convogliato al suo destino tutto? Ricordandoti, qualsiasi cosa tu faccia: “È il Signore”. 
È quello che disse Giovanni a Pietro, quando insieme intravidero quella figura approssimarsi sulla spiaggia, ma da lontano non capivano bene chi fosse, se un uomo reale o un fantasma.

E, a un certo punto, Giovanni esclamò: “E il Signore”. Così, mangiare e bere, vegliare e dormire, studiare e lavorare, penare e gioire, sopportare, perdonare e correggere, affaticarsi e riposarsi, tutto: “È il Signore”.

La vera questione è che Dio si è fatto uomo, perciò tutto è ultimamente fatto di Dio fatto uomo, cui posso dire “Tu”: “Ti riconosco, o Cristo”. 
Oppure, che è lo stesso: “Ti offro”, che vuol dire: “Quello che sto facendo è, ultimamente, fatto di Te. Mostrati in quello che sto facendo!”

Dire: “Tutto è, ultimamente, fatto di Cristo” sembra astratto, invece questa è l'unica realtà, che niente vale ad eliminare, la cui concretezza è tale che fa reggere la vita e la morte, fa accettare il peso e godere della gioia, non lascia scappare al proprio sguardo neanche l'uccellino che cade per terra o il fiore che nasce nel campo, come per Gesù".

Testo completo di Giussani al seguente link
http://www.gliscritti.it/blog/entry/4118





Dal blog di Berlicche che in occasione del Natale 2017 ha scritto:

"la realtà vera sta ancora più a fondo, in una stanzetta odorosa di letame e calda di animali nella cenciosa periferia di un impero di venti secoli fa. Dove la verità del mondo, la spiegazione del mondo, delle nostre corse affannose con il telefono in mano e degli  Hallelujah! di Haendel è diventata la carne e il sangue di un bambino nato per questo.

Per regnare in eterno.

Senza di lui saremmo ancora qui, a cercare di conoscere cosa è importante davvero. Adesso invece lo sappiamo. Tutto quello che ci resta è capirlo".

Il testo completo al seguente link
https://berlicche.wordpress.com/2017/12/22/il-cuore-della-faccenda/

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Buonissima anche la meditazione di Alèudin in una "preghiera corta" del 2015 al link:
https://preghierecorte.wordpress.com/2015/03/03/e-perche-mai-la-vostra-religione-sarebbe-quella-giusta/

– …e perchè mai la vostra religione sarebbe quella giusta !!??

– Perchè devo continuare a usare il telefono se chi chiamavo è venuto a trovarmi di persona?






Sempre della serie che potremmo chiamare "è, se opera"... Forse viene poco narrato e pubblicizzato un modo in cui Lui oggi opera. Storie come la seguente che vi linko non sono affatto rare ma... come dire... noi (cristiani) rimaniamo come in un silenzio meravigliato e non vogliamo disturbare troppo i protagonisti. Perciò non se ne parla molto in giro, ma anzi vige una certa riservatezza. (A volte può essere pure indifferenza)

Siamo con queste persone ogni giorno e... non ci è affatto nuovo ciò che si sperimenta direttamente in questi casi... perché da 2000 anni accade qui, tra noi.
Forse però, sì: oggi dovremmo far conoscere di più tali accadimenti - allo scopo di illuminare un mondo troppo spento.

Ecco ad esempio un uomo che letteralmente costruisce la Chiesa (e le chiese) con le mani e con tutta l'anima:
Il muratore che entrò in chiesa ateo e uscì cristiano
Articolo del 26 dicembre 2017 di Andrea Zambrano
http://www.lanuovabq.it/it/il-muratore-che-entro-in-chiesa-ateo-e-usci-cristiano



Riprendiamo una frase da una famosa enciclica di Papa Benedetto:
«La vera novità del Nuovo Testamento non sta in nuove idee, ma nella figura stessa di Cristo, che dà carne e sangue ai concetti — un realismo inaudito.
Già nell'Antico Testamento la novità biblica non consiste semplicemente in nozioni astratte, ma nell'agire imprevedibile e in certo senso inaudito di Dio. Questo agire di Dio acquista ora la sua forma drammatica nel fatto che, in Gesù Cristo, Dio stesso insegue la "pecorella smarrita", l'umanità sofferente e perduta. Quando Gesù nelle sue parabole parla del pastore che va dietro alla pecorella smarrita, della donna che cerca la dracma, del padre che va incontro al figliol prodigo e lo abbraccia, queste non sono soltanto parole, ma costituiscono la spiegazione del suo stesso essere ed operare. Nella sua morte in croce si compie quel volgersi di Dio contro se stesso nel quale Egli si dona per rialzare l'uomo e salvarlo — amore, questo, nella sua forma più radicale».
Benedetto XVI -
enciclica Deus Caritas est





Oltre ogni dubbio si tratta di... Un realismo inaudito.
Solo un mondo che costantemente nega la realtà in favore di "idee" può non rendersene conto. E può passarci sopra come se non fosse mai accaduto niente.

Sempre sul realismo.
Piccola riflessione a latere... Quasi una divagazione.
Il sangue è sangue e ha un gruppo (sanguigno).
Non sono mai stata una fanatica di miracoli, sia perché non sono costitutivi della fede sia perché considero miracolosi molti eventi (o coincidenze o meraviglie) della vita quotidiana.
Ma negli ultimi anni, talvolta, mi sono imbattuta 'casualmente' e sono stata attratta da alcune caratteristiche di alcuni miracoli eucaristici.
[per chi non sapesse cosa sono: si tratta di episodi in cui il pane consacrato per la Messa subisce visibilmente una mutazione e diventa carne o sangue - effettivamente si tratta di eventi impressionanti. Di solito avvengono in circostanze particolari, cioè hanno un significato importante o messaggio per qualcuno. In genere oggi si tende poi ad affidare le analisi a scienziati laici e/o atei i quali però non rimangono tali a lungo. Non che l'ateismo sia un titolo preferenziale. Si scelgono i maggiori esperti nell'ambito richiesto per specifiche analisi e molte volte questi grandi esperti sono atei o agnostici. O almeno lo erano finché non hanno avuto in laboratorio il materiale da analizzare].

I miracoli eucaristici sono accaduti lungo i secoli, fin dall'antichità, e non sono moltissimi, e non siamo neanche obbligati a crederci (nemmeno come cattolici) - tuttavia sono avvenuti, ne abbiamo ancora tutti i reperti accuratamente conservati e con l'avvento della medicina moderna possiamo procedere anche con delle nuove analisi. Ebbene, un fatto che colpisce la nostra ragione è indubbiamente quello del gruppo sanguigno in quanto la scoperta dell'esistenza dei gruppi è abbastanza recente nella storia della scienza.
[In breve: Prof. Landsteiner, scoperta scientifica con esperimenti del 1901 -Nobel per la Medicina 1930]
Di certo nel passato nessuno poteva immaginare che gli esseri umani fossero 'suddivisi' in quattro gruppi sanguigni (presumo che nei tempi antichi si pensasse ad una divisione "razziale" tra sangue nobile e sangue comune. O forse anche ad una divisione, sempre razziale, tra neri e bianchi. Veramente non lo so che cosa credessero prima del 1900 - dovrei googlare per saperlo - ma di certo non conoscevano i gruppi sanguigni).

Ok, arrivo al punto. Tutti i miracoli eucaristici della storia sottoposti oggi alle analisi presentano il sangue di un uomo di gruppo AB.
Visto che si tratta del gruppo più raro sul pianeta... è un po' difficile pensare ad una coincidenza (che sarebbe stata molto più probabile col gruppo sanguigno 0 o con il gruppo A - cioè quelli più diffusi che comprendono all'incirca l'80% della popolazione mondiale. Il gruppo AB, come tutti gli altri, varia certamente in base alla zona del pianeta che consideriamo ma comunque si aggira sempre circa da un 2% ad un 7% della popolazione. Molto raramente si arriva al 10%. È più facile incontrare zone con incidenza 0% cioè inesistente. E teniamo presente che i miracoli eucaristici sono accaduti un po' dappertutto).
Di certo però la nostra libertà di credere o non credere rimane salva in quanto
1) potrebbero essere delle coincidenze
2) si può sempre ipotizzare una falsificazione delle analisi di laboratorio
3) la Chiesa Cattolica stessa ci dice che anche se il miracolo (inteso come evento anomalo fuori dalle leggi fisiche/biologiche) è certificato da enti indipendenti non deve mai essere posto a fondamento della vera Fede.
Infatti ho scritto qui di questi eventi principalmente come di alcuni segni concreti, tra i tanti, che si possono valutare qui sulla terra e che ad alcuni dicono molto, mentre ad altri dicono poco o niente.
[Tralascio altri importanti dettagli che richiederebbero un'ampia trattazione medica/biologica. Suggerisco agli interessati di informarsi obiettivamente sugli ultimi due accadimenti scientificamente certificati di Polonia e Argentina]



Riassumendo.
Oltre al fatto che la fede cristiana è basata su un uomo e non sulla teoria di un uomo;
e oltre al fatto che quell'uomo sarebbe sostanza di Dio incarnata (alla quale diamo il nome di Figlio di Dio);
e oltre al fatto incontestabile che da 2000 anni esiste ininterrottamente la Chiesa da Lui fondata sulla radice di un Popolo tri-quadrimillenario che affermava di portare il messaggio dell'Unico Dio;
è innegabile comunque che nel cristianesimo abbiamo un'abbondanza di elementi reali di vario tipo da prendere in considerazione.
Quando diciamo che il cristianesimo non è come le altre fedi del pianeta, e quando diciamo che è un fatto unico nella storia umana... lo è davvero in senso reale e realistico.

Se Salvezza c'è, se questa parola ha un qualche senso per l'essere umano:
o questa salvezza può avvenire su una base reale alla quale si può credere perché proveniente realmente da Qualcuno superiore a noi, dalla Fonte della Vita, dal Signore dell'Universo... oppure davvero non so su quali altre basi si potrebbe credere ad una qualsiasi "teoria spirituale" riguardante il genere umano.
È per questo che apprezzo tutte le religioni in quanto contenenti anche dei buoni frammenti di verità... Ma se non c'è Cristo non c'è niente su cui basare La Verità.

Altra domanda chiave:
Dio poteva comunicare in altro modo quello che doveva-voleva comunicarci?
Risposta: certamente sì, avendo Lui tutto l'universo e tutti gli elementi a Sua disposizione. Quindi un punto importante è anche meditare sul perché ha voluto parlarci così.
L'evento cristiano è effettivamente tutto quello che non ci si aspetterebbe da un Dio Onnipotente, Creatore del cielo e della terra, Signore dell'Universo.
[Nel senso che la nostra mente umana, facendo ipotesi su un'azione dell'Essere Assoluto, concepirebbe idealmente il potere e la forza divini in modo un po' diverso da come si sono verificati nei fatti cristiani. In altre parole il cristianesimo è di per sè un paradosso sia nei suoi fatti originari / originanti sia nel suo sviluppo storico]

Prendiamo ad esempio un personaggio importante di altra fede/filosofia: il Buddha. Secondo la tradizione egli era un principe nato nel lusso, con tutti i privilegi del caso, e ce lo fanno sapere prima di procedere al suo percorso di rinuncia e di povertà. Ovvero il Buddha ci dice: seguitemi perché io detengo l'autorità di un re e vi posso insegnare la Via.
Certo la "via povera" ha delle similitudini col cristianesimo ma si tratta di tutt'altra faccenda. Infatti noi sappiamo che Buddha era un principe, e il principe ci insegnerà che le ricchezze materiali non contano di fronte alla ricerca spirituale. Era ricco, sapiente, regale, nobile, e anche se i buddisti non lo considerano divino, è molto simile a tutti gli dèi antichi di diverse popolazioni e tradizioni: alla nascita è chiaramente un tizio importante che viene riconosciuto immediatamente come tale. È ricco o potente o entrambe le cose. Un marchio D.O.C. fin dall'inizio. Una garanzia, qualunque cosa faccia.

Di Gesù noi sappiamo oggi per Fede che è Figlio di Dio ma la sua partenza storica rimane la povera stalla. Certo ha anche Lui il marchio D.O.C. (e che marchio!) ma nessuno lo sa, anche perché i suoi testimoni iniziali sono tutt'altro che griffati. A parte la breve parentesi della (bizzarra e temporanea) visita dei Re Magi, Gesù attenderà circa 30 anni prima di iniziare a predicare e a chiamare dei "fedeli" al suo seguito. Saranno loro a riconoscerlo come Figlio di Dio, e praticamente a valutare ciò che farà e dirà. Molti non lo riconosceranno affatto.
Il riconoscimento di Dio nel cristianesimo è appunto... un riconoscimento che spetta a noi.
Tutt'altro che scontato.

La decisione di riconosceLo e di inginocchiarci davanti a quel Bambino è nostra.
Lo era ieri, perché un re non nasce in una stalla o in un riparo di fortuna. E neanche nella casa di un carpentiere della Galilea.
(Ma non si potevano inventare una storiella migliore per "bucare lo schermo"??!)

La decisione è nostra anche oggi. Perché la più splendida delle chiese non può convincerci che un pezzetto di pane è Lui (anzi sembrerebbe a prima vista, e magari pure alla seconda vista, una credenza parecchio strana).
E ancora: la più bella delle chiese, più che Tempio di Dio, dalla maggioranza della gente non viene oggi riconosciuta molto oltre il suo valore di "arredo urbano".
Dunque, anche nei tempi attuali, siamo liberi di riconoscerLo oppure no.
Il Signore degli Eserciti può permettersi questo.
Tutto il Potere è Suo, sarà sempre Suo... ed è per questo che può anche decidere di darne una parte a noi.
Beh, se Lui vuole. E l'ha voluto.

Noi, che non siamo davvero niente e un'alluvione ci può eliminare in pochi minuti, a noi è concesso il potere di riconoscere Dio oppure no. Possiamo dire Sì oppure No all'Onnipotente, mentre Lui ce lo chiede dolcemente, offrendoci i segreti dell'universo.
Si fa piccolo: è un pezzetto di pane ... oppure ci parla attraverso l'incontro con una persona debole bisognosa di assistenza spirituale o materiale...
E noi possiamo dire: Sì/No. Non abbiamo costrizioni.
Lui ci ha dato il potere di decidere.
Ci ha dato il Potere di rifiutare l'OnniPotente e i suoi inviati nella nostra vita - cioè coloro che testimoniano la fede cristiana. Non ci conviene di certo rifiutare il Signore e/o i suoi "messaggeri", ma possiamo farlo e purtroppo lo vediamo fare tutti i giorni.
Lui corre il rischio di perderci.
Avrebbe il potere di obbligarci, e invece corre il rischio dandoci in mano ogni decisione.

Questo si permette il Signore degli Eserciti. Questo vuole fare nei confronti del genere umano. Ci consegna la Vita. È nelle nostre mani, qui e ora. Ci abbraccia, ci sostiene in ogni istante, ma ci vuole liberi di ricambiare quell'abbraccio. Liberi di farci piccoli, liberi di farci in ginocchio. O liberi di andarcene.

Non so con quale altro nome chiamarlo se non Amore.

Un Amore folle. Tutto in quel piccolo bambino ebreo.
Tutto nella Croce.
Niente palazzi, niente residenze principesche.
Non gli servono.
Tutto l'Universo gli appartiene.
È Risorto. È il Signore.
E ancora torna a Betlemme ogni anno, per noi.




Giovanni 1, 12-13
"A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati"


Amen.


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Per ascoltare Ma yedidot 
CLICCA QUI
(canto ebraico messianico/cristiano dal Salmo 84 quanto sono amabili le tue dimore Signore degli eserciti)



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