Avvento... Cioè adesso ci facciamo dare lezioni da un ateo?
Mah. Talvolta sì, anche.
Se può servire ad iniziare una riflessione.
Da un sacco di punti di vista.
E neanche uno banale.
Riporto brevi stralci da un articolo-intervista del giornalista Stefano Zurlo, a sua volta riportato nel sito cattolico Gli Scritti.
Specifico anch'io, come fa il suddetto sito, che se la pubblicazione sul mio blog in qualche modo non fosse gradita a Il Giornale (che ha pubblicato l'intervista originale) e agli aventi diritto sono pronta a rimuovere questo post.
L'intervista è stata pubblicata il 30 novembre 2017. Giusto pochi giorni prima dell'entrata ufficiale del popolo cattolico in Avvento.
Stefano Zurlo colloquia col filosofo Massimo Cacciari.
clicca qui per leggere l'intervista completa
Qui di seguito, le frasi in grassetto virgolettate sono di Cacciari.
Le osservazioni tra parentesi quadre sono mie (Francesca).
"Sono i cristiani i primi ad aver abolito il Natale"
"La nostra società è anestetizzata, il Natale è diventato una favoletta, una specie di raccontino edificante che spegne le inquietudini"
[sì, è vero, a volte ci sono dei cartoni hollywoodiani che riescono ad essere più "mistici" delle riunioni religiose cristiane]
"Capisce? Non Dio che stabilisce una relazione con gli uomini, ma Dio che viene sulla terra attraverso Cristo. Vertiginoso."
"Se posso generalizzare, e so che da qualche parte ci sono le eccezioni, il laico non si lascia scalfire da questo scandalo; l'insegnante di religione non trasmette più la forza di questa storia, ma se la cava con una spruzzata di educazione civica e il prete, spesso e volentieri, declama prediche, comode comode e rassicuranti, che sono un invito all'ateismo".
[se lo dice lui... Praticamente il prof. Cacciari si lamenta che rimpolpiamo il partito degli atei. Interessante...]
"Il filosofo non può accettare la lezione cristiana, però è inquieto e riflette".
[Non ho mica capito perché non può accettarla visto che di filosofi cattolici eccellenti ce ne sono un bel po'...]
"però è inquieto e riflette"
[è già qualcosa. Almeno non ha optato per l'eutanasia intellettuale]
"Però resta stupefatto davanti al mistero. (...) Pensi, una ragazzetta che è madre di Dio.
Da non credere, anche per chi ci crede"
[Eh già, anche perché la "favoletta" se la sarebbero inventata in un'epoca in cui le ragazze o donne valevano meno di zero socialmente... Ci sono state qua e là anche storielle pagane di "vergini pagane" madri di dèi fantasiosi pagani - fantasiosi nel senso che nessuno ha mai pensato che esistessero in carne ed ossa, né la presunta mamma né il figlioletto prodigio, nato già splendente pronto-istantaneo e operante prodigi senza manco passare per i dentini da latte... Ma nel caso cristiano parliamo di un "eventuale" Dio Onnipotente, Signore dell'Universo, così poco pagano quanto il Dio d'Israele il quale, in piena società maschilista, propone un ruolo di primo piano ad una umile giovane donna e poi la lascia esposta a vari sospetti nella società in cui vive - come riportato dagli stessi vangeli. Della serie: non è che poi la ragazzetta "eletta" abbia girato con l'aureola in testa, le ancelle per vestirla e i servi con la palma a farle frescura e ad accendere il caminetto la notte del parto... Macché. Eppure lei è la "piena di Grazia". E vede crescere questo ragazzo nella normale vita familiare israelitica. Effettivamente, se se la sono inventata, si tratta dei migliori romanzieri della storia umana. Proprio perché convincono con una semplicità disarmante. Sia quelli che raccontavano tale evento di persona a rischio della propria vita, sia quelli che l'hanno trasmesso per iscritto. E nessuno oggi, per quanto ateo o agnostico, può negare la verità di fondo che avverte in quella storia... a differenza di altre varie ed eventuali "mitologie" umane]
Fine della riflessione di e con Cacciari che ringraziamo per il contributo. Impietoso ma onesto e veritiero.
G.K. Chesterton, Il soprannaturale è naturale. Scritti per l’Italia, Marietti 2012
Se può servire ad iniziare una riflessione.
Da un sacco di punti di vista.
E neanche uno banale.
Riporto brevi stralci da un articolo-intervista del giornalista Stefano Zurlo, a sua volta riportato nel sito cattolico Gli Scritti.
Specifico anch'io, come fa il suddetto sito, che se la pubblicazione sul mio blog in qualche modo non fosse gradita a Il Giornale (che ha pubblicato l'intervista originale) e agli aventi diritto sono pronta a rimuovere questo post.
L'intervista è stata pubblicata il 30 novembre 2017. Giusto pochi giorni prima dell'entrata ufficiale del popolo cattolico in Avvento.
Stefano Zurlo colloquia col filosofo Massimo Cacciari.
clicca qui per leggere l'intervista completa
Qui di seguito, le frasi in grassetto virgolettate sono di Cacciari.
Le osservazioni tra parentesi quadre sono mie (Francesca).
"Sono i cristiani i primi ad aver abolito il Natale"
"La nostra società è anestetizzata, il Natale è diventato una favoletta, una specie di raccontino edificante che spegne le inquietudini"
[sì, è vero, a volte ci sono dei cartoni hollywoodiani che riescono ad essere più "mistici" delle riunioni religiose cristiane]
"Capisce? Non Dio che stabilisce una relazione con gli uomini, ma Dio che viene sulla terra attraverso Cristo. Vertiginoso."
"Se posso generalizzare, e so che da qualche parte ci sono le eccezioni, il laico non si lascia scalfire da questo scandalo; l'insegnante di religione non trasmette più la forza di questa storia, ma se la cava con una spruzzata di educazione civica e il prete, spesso e volentieri, declama prediche, comode comode e rassicuranti, che sono un invito all'ateismo".
[se lo dice lui... Praticamente il prof. Cacciari si lamenta che rimpolpiamo il partito degli atei. Interessante...]
"Il filosofo non può accettare la lezione cristiana, però è inquieto e riflette".
[Non ho mica capito perché non può accettarla visto che di filosofi cattolici eccellenti ce ne sono un bel po'...]
"però è inquieto e riflette"
[è già qualcosa. Almeno non ha optato per l'eutanasia intellettuale]
"Però resta stupefatto davanti al mistero. (...) Pensi, una ragazzetta che è madre di Dio.
Da non credere, anche per chi ci crede"
[Eh già, anche perché la "favoletta" se la sarebbero inventata in un'epoca in cui le ragazze o donne valevano meno di zero socialmente... Ci sono state qua e là anche storielle pagane di "vergini pagane" madri di dèi fantasiosi pagani - fantasiosi nel senso che nessuno ha mai pensato che esistessero in carne ed ossa, né la presunta mamma né il figlioletto prodigio, nato già splendente pronto-istantaneo e operante prodigi senza manco passare per i dentini da latte... Ma nel caso cristiano parliamo di un "eventuale" Dio Onnipotente, Signore dell'Universo, così poco pagano quanto il Dio d'Israele il quale, in piena società maschilista, propone un ruolo di primo piano ad una umile giovane donna e poi la lascia esposta a vari sospetti nella società in cui vive - come riportato dagli stessi vangeli. Della serie: non è che poi la ragazzetta "eletta" abbia girato con l'aureola in testa, le ancelle per vestirla e i servi con la palma a farle frescura e ad accendere il caminetto la notte del parto... Macché. Eppure lei è la "piena di Grazia". E vede crescere questo ragazzo nella normale vita familiare israelitica. Effettivamente, se se la sono inventata, si tratta dei migliori romanzieri della storia umana. Proprio perché convincono con una semplicità disarmante. Sia quelli che raccontavano tale evento di persona a rischio della propria vita, sia quelli che l'hanno trasmesso per iscritto. E nessuno oggi, per quanto ateo o agnostico, può negare la verità di fondo che avverte in quella storia... a differenza di altre varie ed eventuali "mitologie" umane]
Fine della riflessione di e con Cacciari che ringraziamo per il contributo. Impietoso ma onesto e veritiero.
*************
... Che cosa direbbe Mr. Chesterton (riferendosi ai cristiani autentici, quelli che fanno venire la nostalgia perfino agli atei) ?
"Ciò che disorienta il mondo, e i suoi sapienti filosofi e immaginosi poeti pagani, intorno ai sacerdoti e al popolo della Chiesa Cattolica, è che essi ancora si comportano come fossero messaggeri.
Un messaggero non fantastica su quel che il messaggio possa essere e non discute su quello che dovrebbe essere; egli lo consegna qual è. Non una teoria o una fantasia, ma un fatto.
Tutto quello che si condanna nella tradizione cattolica, - l’autorità, il dogmatismo e il rifiuto di ritrarre o modificare - non sono che i naturali attributi di un uomo che porta un messaggio relativo a un fatto"Un messaggero non fantastica su quel che il messaggio possa essere e non discute su quello che dovrebbe essere; egli lo consegna qual è. Non una teoria o una fantasia, ma un fatto.
G.K. Chesterton, Il soprannaturale è naturale. Scritti per l’Italia, Marietti 2012
Commenti