Agostino: gioite, siamo diventati Cristo!
"Rallegriamoci, dunque, e rendiamo grazie a Dio: non soltanto siamo diventati cristiani, ma siamo diventati Cristo stesso. Capite, fratelli? vi rendete conto della grazia che Dio ha profuso su di noi? Stupite, gioite: siamo diventati Cristo! Se Cristo è il capo e noi le membra, l'uomo totale è lui e noi. È questo che dice l'Apostolo: Così non saremo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina. Prima aveva detto: Finché perveniamo tutti all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, a formare l'uomo maturo, al livello di statura che attua la pienezza del Cristo (Ef 4, 14 13). Pienezza di Cristo sono dunque il capo e le membra. Cosa vuol dire il capo e le membra? Il Cristo e la Chiesa. Arrogarci tale prerogativa sarebbe da parte nostra folle orgoglio, se Cristo medesimo non si fosse degnato farci questa promessa tramite lo stesso Apostolo: Voi siete il corpo di Cristo e, ciascuno per la sua parte, membra di lui (1 Cor 12, 27).
Quando dunque il Padre insegna qualcosa alle membra di Cristo, è a Cristo che insegna. È meraviglioso e perfino incredibile, ma è così: a Cristo viene mostrato ciò che Cristo sapeva, e per mezzo di Cristo stesso. Cosa meravigliosa e grande! Ma è la Scrittura che lo dice. Oseremo smentire la parola di Dio, o non cercheremo piuttosto di penetrarne il senso e rendere grazie all'autore di tanto dono? Che cosa voglio dire affermando che viene insegnato a Cristo per mezzo di Cristo? Che viene insegnato alle membra per mezzo del Capo. Ecco, puoi vederlo in te stesso: mettiamo che vuoi afferrare qualcosa con gli occhi chiusi; la mano non sa dove dirigersi, eppure la mano è un tuo membro, perché non è separata dal tuo corpo. Apri gli occhi, e la mano vedrà dove dirigersi, il membro potrà seguire la direzione indicatagli dalla testa. Ora se questo si verifica in te: che il tuo corpo guida il tuo corpo, e per mezzo del tuo corpo viene mostrato qualcosa al tuo corpo, perché ti meravigli se dico che viene mostrato al Cristo per mezzo di Cristo? Il capo mostra perché le membra vedano; il capo insegna e le membra imparano; tuttavia il Capo e le membra sono un sol uomo. Egli non ha voluto separarsi da noi, ma si è degnato amalgamarsi a noi fino a fondersi con noi. Era molto lontano da noi. Ci può essere, infatti, una distanza maggiore di quella che esiste fra la creatura e il Creatore, fra Dio e l'uomo, fra la giustizia e l'iniquità, fra l'eternità e la creatura mortale? Ecco come era lontano il Verbo, che era in principio Dio presso Dio, per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose. In che modo, dunque, si è avvicinato al punto da essere ciò che noi siamo, e da essere noi in lui? Il Verbo si è fatto carne e abitò fra noi (Gv 1, 14)."
Sant'Agostino (Tagaste 354 - Ippona 430), Commento al Vangelo di San Giovanni, estratto da Omelia 21 - sito www.augustinus.it
Quando dunque il Padre insegna qualcosa alle membra di Cristo, è a Cristo che insegna. È meraviglioso e perfino incredibile, ma è così: a Cristo viene mostrato ciò che Cristo sapeva, e per mezzo di Cristo stesso. Cosa meravigliosa e grande! Ma è la Scrittura che lo dice. Oseremo smentire la parola di Dio, o non cercheremo piuttosto di penetrarne il senso e rendere grazie all'autore di tanto dono? Che cosa voglio dire affermando che viene insegnato a Cristo per mezzo di Cristo? Che viene insegnato alle membra per mezzo del Capo. Ecco, puoi vederlo in te stesso: mettiamo che vuoi afferrare qualcosa con gli occhi chiusi; la mano non sa dove dirigersi, eppure la mano è un tuo membro, perché non è separata dal tuo corpo. Apri gli occhi, e la mano vedrà dove dirigersi, il membro potrà seguire la direzione indicatagli dalla testa. Ora se questo si verifica in te: che il tuo corpo guida il tuo corpo, e per mezzo del tuo corpo viene mostrato qualcosa al tuo corpo, perché ti meravigli se dico che viene mostrato al Cristo per mezzo di Cristo? Il capo mostra perché le membra vedano; il capo insegna e le membra imparano; tuttavia il Capo e le membra sono un sol uomo. Egli non ha voluto separarsi da noi, ma si è degnato amalgamarsi a noi fino a fondersi con noi. Era molto lontano da noi. Ci può essere, infatti, una distanza maggiore di quella che esiste fra la creatura e il Creatore, fra Dio e l'uomo, fra la giustizia e l'iniquità, fra l'eternità e la creatura mortale? Ecco come era lontano il Verbo, che era in principio Dio presso Dio, per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose. In che modo, dunque, si è avvicinato al punto da essere ciò che noi siamo, e da essere noi in lui? Il Verbo si è fatto carne e abitò fra noi (Gv 1, 14)."
Sant'Agostino (Tagaste 354 - Ippona 430), Commento al Vangelo di San Giovanni, estratto da Omelia 21 - sito www.augustinus.it
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