Oggi 8 settembre Natività di Maria. "L'aurora che precede la luce della salvezza"

Le Chiese d'Oriente e d'Occidente sono oggi unite nella celebrazione della Natività di Maria, festa liturgica antichissima che dall'Oriente viene poi accolta alcuni secoli più tardi nel calendario della chiesa latina. Le radici della festa sono quindi nelle chiese orientali e si trovano nei luoghi originari di prima evangelizzazione.



La tradizione, rintracciabile storicamente anche in un vangelo apocrifo (Giacomo), pone l'8 settembre come data.
(in relazione all'8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione. Gravidanza = 9 mesi. Fate i calcoli e vedete che le feste sono collegate).

Ovviamente queste datazioni risultano sempre molto difficili da ricondurre in modo "scientifico" ai calendari originari in vigore nella Terra Santa di 2000 anni fa, ma un dato - indicato dall'assegnazione nei calendari cristiani - lo possiamo cogliere: il numero 8.
Per la tradizione ebraica-cristiana questo numero è sicuramente collegato alla Nuova Creazione. L'8 è qualcosa che "va oltre", è la Storia che fa un altro passo. Ed è il passaggio dal tempo all'eternità.
[come ad esempio quando si passa dallo shabbat ebraico allo shabbat cristiano, cioè in termini semplici dal sabato ebraico alla domenica cristiana: anche in tal caso si dice che la domenica è l'ottavo giorno. È l'èra messianica. È l'unione del primo giorno e del settimo giorno in un tempo eterno: numero 8. Inoltre, in matematica il segno grafico che rappresenta l'infinito è l'8 girato in orizzontale]

Visto che ci troviamo all'inizio del nuovo anno pastorale cattolico (mentre il nostro Anno Liturgico comincia un po' più tardi) e che l'anno scorso spiegai così: clicca QUI - collegandolo ed intrecciandolo alle festività ebraiche in corso in questo periodo (ricordo che stavolta il capodanno ebraico inizia proprio domani sera 9 settembre 2018) -

quest'anno lo inquadro in altro modo con le parole di un giovane teologo, Joseph Ratzinger (futuro Papa) che nel 1971 durante una conferenza cattolica a Monaco fece un richiamo alla bellezza dell'organizzazione
"dell'anno liturgico nel quale si fondono insieme l'ieri e l'oggi, il tempo e l'eternità".


Myriam.
Dio stavolta comincia dalla donna.

Per la festività di oggi, trovo interessante sottolineare un passaggio fondamentale della Storia della Salvezza che avviene con Maria.
È un fatto preciso. Sia simbolico che reale. Lo schematizzo qui di seguito:

Creazione.
Adamo. Eva. Dio crea l'uomo a Sua immagine e somiglianza, e la Bibbia ci spiega bene (almeno un paio di volte) che prima viene creato l'uomo. Poi la donna. Seppure la donna fu creata nello stupendo Giardino mentre l'uomo fu creato dalla terra nel Deserto, ok, ma sempre "primo" era.
[lasciate stare le scienze per il momento. Qui dovete concentrarvi sul fatto spirituale e teologico. Su ciò che il racconto trasmette alla nostra anima]

Procediamo.
Nuova Creazione in Cristo.
Gesù è detto anche il "nuovo Adamo". E Maria è detta anche la "nuova Eva". [Non sono più quindi "marito e moglie", ma madre e figlio].

Nella Nuova Creazione, la creatura che è l'aurora del nuovo mondo ha in sè un quid altissimo donato da Dio: proviene da quella che definiamo immacolata concezione. Significa che (per i meriti futuri di Cristo) Maria nasce senza il peccato originale.
Nota: questo, come altri fatti, rimanda al continuo intrecciarsi teologico tra tempo storico e tempo eterno. L'Onnipotente non è sottoposto al Tempo. Egli stesso l'ha creato.

Si può dire che Maria praticamente è la prima "battezzata" in assoluto. È la prima creatura redenta. È la Nuova Eva, e questa nuova creatura, per sua libera scelta di fedeltà al Signore, non andrà contro la volontà di Dio.

Dunque, ricapitolando: stavolta è la Donna ad essere la prima creatura che si differenzia "dal resto del mondo".
[come il primo uomo Adamo fu la creatura superiore rispetto agli altri esseri viventi]

E ... nella nuova storia, rimane soltanto lei ad essere così. La punta di diamante della nuova umanità è una donna.
La rinascita è la dolcezza e la concretezza di una figlia di Israele.
Il capolavoro della Creazione divina è definitivamente una donna.
Giuseppe è virtuoso, nobile, umile e forte: è scelto anche lui da Dio perché umanamente grandissimo - e certamente per dignità non è inferiore a Maria - ma non è come Maria.
Giuseppe è chiamato a proteggerla ed è un altro esempio di ammirabile fedeltà al Signore. Giuseppe risplende della sua devozione a Dio, della devozione alla madre di Gesù e a Gesù stesso, eppure non è "nuova creatura". Potrà diventarlo in un secondo tempo, come lo possono diventare tutti col Battesimo.

[che poi... mi dispiace pure dirlo così... perché ho una devozione particolare per San Giuseppe e perché avverto che certe "classifiche" possono sembrare poco... cristiane. Però in effetti è il cristianesimo stesso che ci invita a continui capovolgimenti di prospettiva e a non vantarci mai di nulla. Maria è la più umile, e nello stesso tempo la più grande delle creature. Il vertice della Creazione, umanamente parlando, è adesso Maria].

Infatti, dopo Maria, non c'è una corrispondente nuova creatura maschile. L' Uomo Nuovo è direttamente Dio: cioè Gesù, vero Dio e vero Uomo, "generato e non creato" - come diciamo nel Credo.
Gesù NON è una creatura. Perché Lui è della stessa sostanza di Dio. Gesù è la seconda Persona della Santa Trinità.
L'umanità di Cristo è perfetta in quanto essere divino.
L'umanità di Maria è perfetta in quanto essere umano.
(nel cattolicesimo non esiste un uomo-maschio perfetto in quanto essere umano).

Quindi, in soldoni: Dio inizia tutto di nuovo. E comincia da una donna.
Solo da una donna. Non da una coppia umana, e non da un uomo.

Quella donna va onorata perché è seconda soltanto a Dio. E Dio la ascolta, come ci dimostra nell'episodio evangelico delle nozze di Cana.

Dalla costola dell'uomo viene formata la donna?
Ok.
Ora dal grembo di Maria nasce il Figlio di Dio. Colui che esisteva prima del Tempo arriva nel mondo attraverso il contatto fisico col corpo umano di Maria.

Questo fatto, oltre che teologico, diventa poi filosofico e sta alla base di una diversa dignità della donna che inizia col giudeo-cristianesimo.
Niente a che fare col cosiddetto femminismo.
Tutto a che fare con la cultura e l'antropologia cristiana. Ancora da realizzarsi pienamente in tutti i suoi aspetti, e troppo spesso ideale tradito dagli stessi cristiani, ma... si sa... Per parafrasare un pensiero di Chesterton: "dove il cristianesimo fallisce non è perché sia inadeguato, ma perché non viene applicato".




La frase che ho usato nel titolo: Maria, "l'Aurora che precede la Luce della Salvezza" non è mia ma di Paolo VI che la utilizzò in un'omelia del 1964 ad un incontro con le Religiose (=suore). Testo molto interessante. Per chi vuole è QUI
In quella stessa omelia il Papa comunica che per la prima volta nella storia della Chiesa delle donne verranno ammesse ad un sessione del Concilio Vaticano II. Paolo VI nel suo discorso auspica una partecipazione più visibile e più riconoscibile (e riconosciuta) nella vita della Chiesa - tema che ancora oggi viene dibattuto (a volte con esagerazioni e conflitti inutili, ma a quanto pare nella Chiesa ci piace un sacco litigare).
[Nota: non sto parlando di donne-prete perché trovo questa "rivendicazione" del tutto insensata. Oltre che impossibile per la legge ecclesiastica, è una questione che denota una mente limitata - in molti sensi che ora non posso sviluppare qui].





Oggi, 8 settembre. 
Natività di Maria.

"Venite tutti con letizia 
a celebrare la nascita della Letizia del mondo intero. Oggi è il cielo creato, 
oggi è l’inizio della salvezza"

Citazione di San Giovanni Damasceno
(676 d.C., Damasco, 749 d.C.)


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Approfondimento

Piccola annotazione "polemica" per chi ha voglia di leggere ancora. Non per fare davvero polemica ma per facilitare una riflessione sul tema delle antropologie e delle culture che derivano dalle religioni.
Notoriamente i Protestanti rifiutano tutti questi fatti riguardanti Maria (e conseguentemente qualsiasi festeggiamento o anche minimo onore a Maria). Più volte ho dialogato con cristiani protestanti e ciò che mi ha sempre colpita non è la scelta di credere/non credere a questo o a quello. La fede è libera scelta, e non discuto.
Ciò che mi ha colpita è un costante atteggiamento che sfiora il disprezzo nei confronti della Vergine. Non ripeterò le cose peggiori, ma solo due tipiche affermazioni.
Una frequente frase protestante di obiezione ai cattolici dice: "se Dio non trovava lei ne avrebbe presa un'altra" - e l'altra tipica frase è: "Maria è una peccatrice come tutti noi, e non le va tributato un particolare onore. Se lo fai stai idolatrando una donna"...  (e tralascio la spiegazione che molti protestanti fanno del destino degli "idolatri" di Maria).

Ecco. Questo atteggiamento mi fa pensare soltanto ad una cosa: se il tipico credente protestante (da 500 anni a questa parte) ha sempre pensato questo della madre del Signore risulta oggi particolarmente paradigmatico il fatto che proprio da quel mondo "cristiano" è arrivata la turpe idea dell'utero in affitto. Se la madre stessa di Gesù è considerata dai protestanti praticamente il primo utero in affitto della storia (una donna valeva l'altra!), è normale che quel tipo di cristianesimo promuova oggi gli uteri in affitto e il commercio di neonati. Se nemmeno la madre di Cristo è considerata degna di rispetto, quale rispetto meritano tutte le altre donne?
A fronte di questo, le congregazioni protestanti che "concedono" ad una donna di fare la "pretessa" o la "vescova" mi sembra solo tanto fumo negli occhi.

Comunque, il contrasto tra cattolicesimo e protestantesimo mostra il fulcro del tema che a tanti sfugge: 
Dio poteva scegliere di far venire al mondo Suo Figlio attraverso un normale rapporto di coppia (un marito e una moglie israeliti. La Nuova Creazione, e l'Incarnazione di Cristo è infatti sostanziale, reale, e poteva in teoria realizzarsi anche così. Non è una mia idea, lo dice anche Ratzinger, tranquilli).
Niente lo impediva e anzi sarebbe stato anche più facile raccontare al mondo questo fatto naturale, invece che presentare la parola di una donna (in tempi in cui non valeva niente) che era incinta per opera dello Spirito Santo. 
I nostri concetti sul cristianesimo sono così "abitudinari" che perlopiù anche ai cattolici sfugge il dato fondamentale: 
Dio ha voluto di proposito mettere Myriam all'apice della Creazione. 
Il momento più importante della Storia della Salvezza si basa su una donna. La più perfetta creatura umana è donna. Ne siamo certi, e perciò come cattolici (e cattoliche) non necessitiamo di alcun "femminismo" inventato da noi.

Ad un certo punto della storia umana e della storia celeste, il Signore "elegge" per sempre una donna quale Regina del Cielo e della Terra.

Amen
Baruch HaShem!
(trad. Sia benedetto il Signore)

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