Sant'Antonio: il miracolo della mula 💭😮💬 Discussioni sul Corpus Domini ➕🌹➕🌹➕

Il calendario liturgico di quest'anno (2020) ha visto la memoria di Sant'Antonio di Padova (13 giugno, sabato) precedere immediatamente la Solennità del Corpus Domini (14 giugno, domenica).

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Corpus Domini = 
Solennità del Santissimo Corpo 
e Sangue di Cristo 
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Questo felice incontro liturgico è anche l'occasione per cogliere un collegamento particolarmente interessante tra i due festeggiamenti.
Non è affatto un caso che all'incirca nello stesso periodo in cui la Chiesa fissa nel calendario la Solennità del Corpus Domini si collochi un celebre episodio della vita del santo di Padova.
All'epoca (XI-XII e XIII secolo) la cattolicità era attraversata da aspre contestazioni e attacchi da parte di gruppi eretici che mettevano in dubbio la transustanziazione.

[transustanziazione o transubstanziazione, dal latino trans-substantiatio
= conversione della sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e della sostanza del vino nella sostanza del Sangue di Cristo. Questo avviene nella celebrazione eucaristica - la Messa - con la consacrazione.
Concetto della Presenza Reale = il pane consacrato è Corpo, Sangue, Anima e divinità di Gesù Cristo. Lo stesso vale per il vino consacrato].

Non è stato il santo di Padova a condurre la Chiesa all'istituzione del Corpus Domini nella liturgia. Tuttavia un importante miracolo per intercessione a lui attribuito ci fa comprendere la presenza e la rilevanza delle discussioni in quel periodo storico.

Date di riferimento:

- Istituzione della Solennità del Corpo e Sangue di Cristo: 1264

- S.Antonio di Padova: 1195 - 1231

Nota storica.
Comunque, se qualcuno fosse convinto che siano passati lunghissimi 1000 anni di storia - oppure addirittura 1500 con l'avvento dei protestanti - prima che qualcuno mettesse in dubbio la transustanziazione: si sbaglia di grosso. Proprio di grosso.
Infatti, fin dai primissimi tempi, i cristiani e i loro vescovi della generazione sub-apostolica, vengono contestati sull'Eucaristia da gruppi vari che si proclamano i veri cristiani e che non credono agli insegnamenti della Chiesa.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole.
Ad esempio, una delle più antiche testimonianze di tali contestazioni anticattoliche ci proviene da Sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire (vissuto dal 35 al 107 d.C.) che in una sua lettera, scritta in condizioni di prigionia, mentre subisce la persecuzione romana contro i vescovi cristiani, mette in guardia i suoi fedeli dai pericoli delle sètte eretiche che - evidentemente già dai primi decenni dell'era cristiana - tentavano di inquinare l'insegnamento originario:

"Stanno lontani dalla eucaristia e dalla preghiera perché non riconoscono che l'eucaristia è la carne del nostro salvatore Gesù Cristo che ha sofferto per i nostri peccati e che il Padre nella sua bontà ha risuscitato. Costoro che disconoscono il dono di Dio, nel giorno del giudizio, moriranno. Sarebbe meglio per loro praticare la carità per risorgere. Conviene star lontano da essi e non parlare con loro né in privato né in pubblico, per seguire invece i profeti e specialmente il vangelo nel quale è manifestata la passione e compiuta la risurrezione" 
(Lettera di Ignazio agli Smirnesi, VII)

E ancora, nella stessa lettera, Ignazio raccomanda:

"Come Gesù Cristo segue il Padre, seguite tutti il vescovo e i presbiteri come gli apostoli; venerate i diaconi come la legge di Dio. Nessuno senza il vescovo faccia qualche cosa che concerne la Chiesa. Sia ritenuta valida l'eucaristia che si fa dal vescovo o da chi è da lui delegato. 
Dove compare il vescovo, là sia la comunità, come là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica. 
Senza il vescovo non è lecito né battezzare né fare l'agape; quello che egli approva è gradito a Dio, perché tutto ciò che si fa sia legittimo e sicuro" 
(Lettera di Ignazio agli Smirnesi, VIII)

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Ritorniamo al punto. Ritorniamo al 1200, per la precisione al 1223, e al miracolo che secondo la tradizione è avvenuto a Rimini per intercessione di S.Antonio da Padova.
Una delle rappresentazioni pittoriche più celebri che narrano il miracolo della mula è questa


Immagine: Sant'Antonio e il miracolo della mula, attribuito a Girolamo Tessari, 1515, Scuola del Santo, Sala delle Adunanze - Padova
fotografia di Giorgio Deganello - fototeca MSA
Fonte: https://www.santantonio.org/it/content/la-mula



Il miracolo detto "della mula"
o "miracolo eucaristico di Rimini"

S.Antonio, lo sanno tutti, è il santo dei miracoli, nel senso che sembra ne abbia fatti veramente tanti e che continui a farli. Le testimonianze nel mondo sono migliaia, dalle "semplici" grazie ai prodigi soprannaturali.
Intendo dire che quello del dipinto è soltanto uno dei tanti.
Da sempre Antonio è riconosciuto come un santo molto vicino al popolo, sempre in solerte attività 
nell'intercedere presso il Signore.

Quello che invece non tutti sanno è che S.Antonio è anche uno dei (in totale ad oggi 36) Dottori della Chiesa, titolo che la Chiesa Cattolica non conferisce certo a tutti - e che sta ad indicare una profonda conoscenza della fede cattolica con l'annessa grande capacità di comunicarla.

Nota dottrinale: 
Per correttezza di informazione ricordo, come sempre, che - fatta eccezione per i miracoli compiuti da Nostro Signore Gesù Cristo - il credere ai miracoli operati dai diversi santi della storia cristiana (compresi i pochi miracoli esaminati, certificati e approvati dalla Chiesa) non impegna la fede cattolica. In altre parole: le azioni miracolose dei santi non fanno parte dei dogmi o delle verità di fede cattolica aventi un valore vincolante.
Perciò il fedele può fare le proprie valutazioni personali sui miracoli di cui viene a conoscenza, può crederci oppure no, fatto salvo il rispetto per il santo e per gli altri fedeli che scelgono di credere a determinati eventi eccezionali.
Comunque, come minimo, se un fedele cattolico non fosse propenso al credere ad azioni straordinarie dei santi, deve tenere presente che un certo fatto eccezionale attribuito ad una persona dichiarata santa dalla Chiesa rimane una parte rilevante del messaggio che quella persona ha consegnato alla storia.

In questo caso, di miracoli e di segnali forti, S.Antonio alla sua epoca (e a noi, in eredità) ne ha lasciati tanti.
Non certo fatti casuali, bensì parecchio "mirati".
Infatti, ciò che spesso può sfuggire dei miracoli cristiani (sia che tu li consideri realmente accaduti sia che tu li consideri racconti simbolici istruttivi) è che i fatti narrati non si collocano mai "a caso".
Un miracolo (cristiano) non si pone mai come una specie di "magia" che funge da prova della straordinaria capacità del santo né si pone ad esclusivo favore della persona "fortunata" che ne riceve i benefici.
Anzi.
La caratteristica del miracolo cristiano, mentre aiuta e soccorre "su misura" la singola persona miracolata è allo stesso tempo un grandissimo segno a favore di tutti: un insegnamento notevole sul quale meditare.

Il miracolo della mula si pone proprio nella prospettiva appena descritta: tocca l'interessato nel profondo e raggiunge tutti coloro che vogliano trarne insegnamento.

Riassumendo.
In un'epoca in cui, a causa di molti influenti contestatori, si presentano (ancora!) in modo forte le discussioni sulla transustanziazione,
... a Rimini (come in molti altri luoghi) Sant'Antonio discute pubblicamente con un eretico.

Ecco la storia narrata brevemente nel sito ufficiale dei frati minori conventuali della Basilica di Sant'Antonio di Padova:

Durante un dibattito fra Antonio e un eretico circa la presenza di Gesù nell'Eucaristia, l’eretico sfida il Santo a dimostrare con un miracolo la vera presenza di Cristo nell'ostia consacrata, promettendo che se ci fosse riuscito si sarebbe convertito alla retta dottrina.
Spiega poi il suo piano: avrebbe tenuto chiusa la sua mula per alcuni giorni nella stalla, senza darle da mangiare; poi l’avrebbe portata in piazza di fronte alla gente, mettendole davanti della biada. Allo stesso tempo Antonio avrebbe dovuto mettere l'ostia di fronte alla mula: se l’animale si fosse inginocchiato davanti alla particola, ignorando il cibo, si sarebbe convertito.
Nel giorno convenuto il Santo mostra l’ostia alla mula e dice:
«In virtù e in nome del Creatore, che io, per quanto ne sia indegno, tengo veramente tra le mani, ti dico, o animale, e ti ordino di avvicinarti prontamente con umiltà e di prestargli la dovuta venerazione».
E così avviene: Antonio non fa a tempo a finire di pronunciare queste parole che la mula abbassa la testa fino ai garretti e si inginocchia davanti al sacramento del corpo di Cristo.
Fonte:
https://www.santantonio.org/it/content/la-mula

Molto interessante anche l'ascolto diretto dalle cronache antoniane.
Secondo le antiche agiografie lo stesso miracolo sarebbe stato ripetuto in altre località europee (Tolosa, Bourges) e questo, ancora una volta, ci testimonia della diffusione delle dottrine eretiche che contestavano la fede cattolica.

Video minuti 3:30 ad opera dell'Arciconfraternita di Sant'Antonio di Padova



...Sì, ma, ai giorni nostri?
Ai giorni nostri è uguale, compresi quelli che girano l'Italia e il mondo per testimoniare la fede cristiana e l'amore per l'Eucaristia.
Uno tra i tanti, ma non certo una fotocopia: tra qualche mese sarà dichiarato beato un ragazzo italiano, già in odore di santità prima di morire
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2020-06/becciu-carlo-acutis-beatificazione-assisi-internet.html

"Tutti nasciamo originali, ma molti muoiono da fotocopie".

Eucaristia: "la mia autostrada per il Cielo"
Carlo Acutis (1991-2006)



Ci sono anche bambini che vogliono parlarci dell'Eucaristia, anche senza aver ricevuto una particolare istruzione catechistica, come nel caso di Manuel che ha passato gran parte della sua vita all'ospedale e scrive:

“Vescovo, per favore, puoi dire ai tuoi sacerdoti di abituare tutti ad almeno cinque minuti di silenzio per poter parlare e ascoltare Gesù nel proprio cuore?
Pensa all’ultima persona che fa la Comunione, non ha neppure il tempo di dire "ciao" a Gesù!”.

"Carissimi amici, vi voglio parlare di come Gesù è presente nell’Eucarestia.
Sapete: Lui vi vuole tanto bene e si fa sentire e vedere nella santa Comunione"
Manuel Foderà (2001-2010)


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