18-25 gennaio 2020. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Testi per la settimana 18-25 gennaio e per tutto l’anno 2020



Al seguente link si può scaricare l'opuscolo con le letture, le preghiere e le indicazioni per l'organizzazione delle attività
https://ecumenismo.chiesacattolica.it/2019/12/18/settimana-di-preghiera-per-lunita-dei-cristiani-18-25-gennaio-2020/

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Non è compresa nell'opuscolo ecumenico ma credo che sia importante per la riflessione:

la preghiera di Gesù al Padre 
prima della Sua Passione

Eccola qui di seguito. Ho evidenziato col grassetto le parti in cui il Signore, davanti ai Suoi discepoli, prega perché la Chiesa sia una. Ben quattro volte nella stessa preghiera.

Dal Vangelo di Giovanni cap. 17

alzàti gli occhi al cielo, [Gesù] disse: 
«Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. 
Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro». [fine capitolo 17]

[Giovanni 18,1-5]
Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!».

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Sono sempre stata molto interessata alle storie di conversione al cristianesimo.
In tali racconti, dato che non tutti su questo pianeta possono avere lauree o adeguate conoscenze di base in storia, filosofia, teologia, biblistica (e perfino quelli che ce le hanno incontrano tanti ostacoli per risalire ai fatti oggettivi), un tema abbastanza ricorrente è la confusione sperimentata, dopo la conversione, nel trovarsi davanti alle innumerevoli chiese e/o congregazioni cristiane. E anche se la persona, nell'area geografica di residenza, non si trova materialmente davanti ad una varietà di confessioni cristiane, sa che comunque esistono, sa che pensano e che fanno cose molto diverse tra loro.
Sì, perché è innegabile che nel mondo esistono molte persone in cui nasce una "fede in Gesù" (oppure c'è sempre stata in qualche modo, ma non praticata), esistono tante situazioni in cui c'è un riconoscimento del credere in Lui, ma poi non è molto chiaro "dove andare".
Al di là del fatto che attualmente tanta gente - in tutto il mondo - può vedere in tivù un personaggio "religioso" vestito di bianco che viene presentato dai media come importante per la politica e la diplomazia internazionali, la fede cattolica in sè tende ad essere considerata come una scelta qualunque tra le migliaia a disposizione, comprese le teorie (e/o sètte) cosiddette non-denominazionali, molto di moda in questo periodo.
Rimane invece abbastanza sconosciuto il fatto che le diverse congregazioni protestanti sono nate solo pochi secoli fa distaccandosi dalla Cattolica Chiesa, l'unica che esiste ininterrottamente da 2000 anni.
Se è vero e sacrosanto che tutti devono essere liberi di scegliere il proprio "gruppo preferito", una parte di questa libertà dovrebbe comprendere anche il diritto di conoscere che cosa ha detto Gesù, a chi l'ha detto, e come il gruppo degli Apostoli da Lui formato si è poi organizzato per tramandare i contenuti della Fede e gli ordini ricevuti dal Fondatore.
Con queste informazioni una persona è veramente libera di valutare se ritiene credibile o non credibile l'informazione stessa.
Non ho ancora ben compreso se il dialogo ecumenico si occupi anche di discutere la Storia del Cristianesimo, oppure se per il momento affronti solo le teologie in contrasto tra loro perché nate dopo una "protesta".
Papa Francesco dice che nell'ecumenismo "del sangue" (cioè nelle persecuzioni e uccisioni dei cristiani di ogni chiesa) e nel camminare quotidianamente insieme con sentimenti di fraternità siamo già tutti uniti in qualche modo.
È vero che questo è già qualcosa - anche se il primo fatto, benché terribilmente significativo, non dipende da noi.
Personalmente non mi sento dis-unita nemmeno dai non cristiani e dai non credenti: abbiamo un'umanità in comune, ci sono valori "naturali" universali condivisibili (vedi legge naturale).
Ma rimane il problema di come noi cristiani (tutti) possiamo testimoniare Cristo agli altri se... gli altri ci vedono divisi su una quantità di cose.
So che le chiese storiche apostoliche (cattolica e ortodossa) non avranno problemi ad attraversare la Storia senza paura. Non è questo il problema. Però rimane la questione: come presentare Cristo al mondo se ne diamo migliaia di versioni?
Il punto è: se tutto può essere vero o falso (a seconda dell'interpretazione)... che cosa abbiamo di concreto da offrire?
Certamente quello che dice Papa Francesco è concretissimo, benché ugualmente applicabile anche alla condivisione di vita coi non cristiani. Intendo dire che anche altri subiscono persecuzioni a causa della fede. Inoltre le collaborazioni etiche e le pacifiche convivenze non riguardano solo i gruppi cristiani.

Ri-propongo padre Mike, diocesi di Duluth, Minnesota. Sottotitoli in italiano chiarissimi. Grazie al canale youtube È il Cielo che regge la Terra.



Lettera enciclica di Giovanni Paolo II sull'impegno ecumenico Ut unum sint

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