Santissima Trinità. Come si può spiegare in parole semplici?

Oggi Solennità della Santissima Trinità 2019.
Tema (teologico) che può sembrare complicato. E lo è.
Tra l'altro, proprio la sua complessità - che da 2000 anni indaghiamo ed approfondiamo - fa parte delle (tante) "prove" della sua veridicità.
Sì, perché, checché ne dicano i diversi detrattori del cristianesimo, cioè i complottisti (della serie "religione studiata a tavolino") e i "mitologisti" vari (della serie "le triadi di dèi esistevano già e i cristiani le hanno copiate")... nei fatti - che ben si vedono nello svolgimento storico - non sarebbe proprio valsa la pena di inventarsi una tale complicazione teologica per poi tentare di diffonderla all over the world.
Magari la Trinità assomigliasse alla triade di dèi! Macché. Troppo facile.

Per la nostra fede Dio è Uno. E fin qua, tutto bene: ci si può arrivare tranquillamente anche col solo ragionamento. Che ci sia un "ente creatore", una "fonte di tutto"... è abbastanza intuibile. E facilmente accettabile.
Ma l'Unico Dio - Uno e assolutamente indivisibile - come fa ad essere "in contemporanea" anche Tre Persone?

[caro lettore e cara lettrice, ti invito a fare una ricerca specifica a parte sul significato di "persona" nella teologia cristiana]

Tornando ad una più generale introduzione alla Santissima Trinità che era il mio obiettivo di oggi:
di recente ho trovato una spiegazione molto semplificata di padre Angelo Bellon, sul sito Amici Domenicani, che a sua volta riporta la spiegazione di un missionario. Tante volte, le diverse culture ed esperienze umane con le quali i missionari vengono in contatto aiutano a rendere semplici i nostri concetti teologici.
Il "problema" infatti sta nel trovare delle buone analogie ... in giro per il mondo.
Ed eccone una molto buona!
Per leggere integralmente dal sito Amici Domenicani CLICCA QUI
Altrimenti, se vai di fretta, leggi qui di seguito il mio riassuntivo copia-incolla.

Un missionario racconta:

Sono partito per un viaggio di tre giorni nei villaggi della boscaglia. Michele, un giovane catechista, è con me. Un mattino, andando da un villaggio all’altro, passiamo vicino a una palude circondata da alberi: ‘‘Fermiamoci, dice Michele; qui fa fresco, parleremo un po’."
Ci fermiamo per sederci sulla riva della palude. Mi accorgo allora che Michele ha un orologio al polso: ‘‘Come, hai comprato un orologio?"
No, risponde egli, non l’ho comprato, è quello di un mio amico.
Te l’ha prestato?
No, non me l’ha prestato; l’ho trovato a casa sua e l’ho preso.
Tu l’hai preso! E se lui ne ha bisogno?
Ma anch’io ne ho bisogno, dice Michele ridendo.
D’accordo, ma è lui che l’ha comprato, no?
Eh! Padre, risponde stupito, ma lui è mio amico! Ciò che è suo è mio! Se non oso prendere le cose sue, allora, per me, egli non è veramente un amico! D’altronde, guarda! Tre mesi fa, ho comperato delle scarpe da mettere in città, ma non le ho mai messe. Il giorno stesso dell’acquisto, egli è venuto da me, le ha viste ed è partito con esse. Ed è normale! Voi conoscete il proverbio: "Per i veri amici, ciò che ognuno possiede appartiene ai due".

La cosa comincia ad interessarmi. Dico perciò a Michele: Parlami un pò dell’amicizia. Dimmi come la si intende qui da voi.
Anzitutto, dice Michele, se tu hai un amico, uno vero, tu gli racconti tutto: sia il tuo bene, sia il tuo male. Non temi di dirgli i tuoi segreti, perché lui li conserverà meglio di te stesso. Persino ciò che è cattivo in te, non hai vergogna di dirlo al tuo amico, perché sai che lui non ti giudicherà.
Questa, sì, che è vera amicizia!…
Sì. E tutto ciò che egli pensa di te, tutto ciò sente dire di te, te lo racconta. E tu mai te la prendi; al contrario, lo ringrazi, perché se lui ti dice queste cose, è per aiutarti. E tu lo sai bene. Se ti nasconde qualcosa, allora è perché non è veramente tuo amico e non vuole aiutarti a diventare uomo. Si dice: "La verità non può mai guastare la vera amicizia". E’ così. Ma non è tutto. L’amico, in fondo, ti conosce meglio di te stesso. E tu conosci l’amico meglio di lui stesso. A poco a poco tu diventi simile a lui. E lui diventa simile a te. Si dice: "C’è una sola cosa nel tuo amico che non puoi fare tua: è la bellezza del suo volto".   
Allora, vedi, conclude Michele: ciò che è tuo è suo. E ciò che è suo è tuo. Tu sei un po’ lui. Lui è un pò te.
Mentre ascolto Michele, una vecchia canzone mi torna alla mente e io comincio a cantarla sottovoce: "Avevo un solo amico e me l’hanno ucciso.
Era più che se stesso, egli era un po’ me. Credo che, uccidendolo, hanno ucciso anche me e io piango di notte quando nessuno mi vede".
È bellissima, dice Michele. Anche noi abbiamo un proverbio che dice la stessa cosa: "Solo quando il tuo amico è morto, vedi il posto che occupava nella tua vita". Infatti, quando il tuo amico muore, hai l’impressione che anche in te qualcosa muoia.
Interrompo a Michele e gli dico: Sai che l’amicizia, quando la si intende bene, è una delle cose più belle del mondo? Sai che, forse, è la sola che ci può aiutare a "indovinare" il mistero di Dio?
Michele mi guarda un pò sorpreso: Il mistero di Dio!… Come?
Io frugo nella mia borsa e tiro fuori il Vangelo. Cerco gli ultimi capitoli di san Giovanni e gli dico: "Ascolta bene, io leggerò lentamente. Tu mi dirai quello che ne pensi."

Gesù disse ai suoi apostoli: "La parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato… Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto". 
Gesù disse ancora: "Tutto ciò che è del Padre è mio, e tutto ciò che è mio è del Padre. Il Padre è sempre con me. Egli non mi lascia mai solo, perché io faccio sempre ciò che a Lui piace!". 
Filippo disse a Gesù: "Maestro, mostraci il Padre e ci basta!". 
Gli rispose Gesù: "Filippo, da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Noi credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Il Padre io siamo Uno".

Michele mi guarda: è raggiante: "Padre, ho capito! Dio è come l’amicizia!".
"Hai ragione. Dio è come l’amicizia. Il Padre, il Figlio e lo Spirito sono sempre insieme. Essi hanno lo stesso Pensiero, la stessa Parola, la stessa Volontà. Quando Uno parla è la parola di Tutti. Quando uno agisce è a nome di tutti. Ciò che possiede uno è dei Tre. Essi sono Uno per l’Altro’‘‘.
"Oh, è così bello!".
"Sì, e considera questo ancora: "tu e il tuo amico vi conoscete, condividete tutto e vi amate. Per questo voi siete "uniti". Tuttavia, che cos’è la vostra amicizia? Una piccola cosa umana e fragile… Allora, adesso, immagina un’amicizia sempre più grande, sempre più vera, sempre più profonda… un’amicizia "perfetta" … Cerca! Cerca! Non fermarti per strada, va’ sempre più lontano…"
Michele resta un attimo silenzioso, gli occhi nel vago. Cerca di vedere. Poi mi dice: "Io tento, ma c’è un momento in cui non posso più… Non so più… Confondo tutto. Non capisco più. Non riesco più ad immaginare".
È proprio così, Michele. Ad un certo punto, la nostra immaginazione si ferma. La nostra mente non può andare oltre. È normale. Nessuno al mondo può immaginare un amore perfetto. Chi infatti potesse farlo comprenderebbe Dio. Vedrebbe Dio".
Michele tace. Allora aggiungo: "Mediante la loro amicizia e il loro amore umani, gli uomini sono "uniti". Ma con l’amore e l’amicizia "perfetta" che esiste tra di loro, le Tre Persone non sono soltanto "unite", Esse sono veramente "UNO". 
San Giovanni dice: "Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è Amore" (1 Gv 4,7-8).

Michele rimane a lungo assorto poi sorride e dice: "Oh, sono proprio contento! Le dirò il perché. Da noi si dice: Chi resta solo, chi decide da solo, chi non apre il suo cuore a nessuno, chi non ascolta i consigli di nessuno, costui ha il cuore cattivo. Oppure si crede più degli altri o si nasconde per fare il male. Allora io mi dicevo: Dio, è sempre solo. Nessuno Lo conosce, neppure gli angeli. Non può parlare a nessuno, salvo per comandare. Non ha bisogno di nessuno, poiché può tutto. Non condivide con nessuno. Nessuno lo ama veramente ed Egli non può amare veramente qualcuno, perché nessuno è uguale a Lui. E pensavo male di Dio. Mi dicevo: Se Dio è solo, è un Dio triste. O ancora: Se Egli rimane solo è perché forse non è veramente Buono". Ma ora ho capito! Dio è Unico, sì, ma Dio è l’Amicizia, è l’Amore di Tre Persone… che si amano talmente!… Allora Dio è la Vita… Dio è la gioia".

Am3n

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