Corpus Domini. Testimonianze dei Padri

La celebrazione dell'Eucaristia e il concetto della transustanziazione di pane e vino sono documentati storicamente da testimonianze cristiane e non cristiane.
In questo post mi concentrerò su alcuni documenti dei Padri della Chiesa dei primi secoli.

Nelle testimonianze cristiane - redatte per diverse finalità - si trovano le spiegazioni di ciò che i discepoli di Cristo effettivamente credevano e facevano nelle loro riunioni.
Nelle testimonianze non-cristiane (perlopiù anti-cristiane) - che costituiscono fonti storiche molto importanti - si possono trovare varie accuse alla "nuova religione". Solitamente tali accuse sono indicative di un mondo pagano che - udendo i cristiani parlare tra loro, oppure col classico passaparola / pettegolezzo - si fanno delle strane idee sui gruppi cristiani... Oggi diremmo che "si fanno i film".
Ad esempio credono di aver capito che durante le loro riunioni i discepoli di Cristo si mettano a scannare qualcuno per mangiare carne e sangue.
Davanti a queste antiche voci (fondamentali per la ricerca storica), se da un lato possiamo ipotizzare delle programmatiche maldicenze allo scopo di screditare e scatenare persecuzioni verso i cristiani, dall'altro lato si può anche ipotizzare che gli ascoltatori pagani siano venuti a diretta conoscenza della transustanziazione, 
fraintendendola.
[e d'altra parte, un orecchio pagano che cosa poteva pensare quando sentiva dire che questi tizi detti cristiani "mangiavano Corpo e Sangue"? Di chi?].

Nota: il termine filosofico-teologico "transustanziazione" è abbastanza tardo nella Chiesa.
Viene introdotto fondamentalmente per due motivi:
1) per riassumere in una sola parola ciò che di solito viene definito molto dettagliatamente, lungamente e approfonditamente dalla teologia cattolica;
2) per opporsi alle numerose eresie storiche ed interpretazioni "alternative" che volevano cambiare il significato originario del Sacramento o anche annullarlo del tutto.

Ecco qui di seguito alcuni estratti da documenti significativi nei quali alcuni Padri della Chiesa dei primi secoli parlano chiaramente dell'Eucaristia.
(gli scritti integrali sono disponibili anche gratis in rete, ad esempio nel sito Monastero Virtuale che ha una ricca biblioteca).

Nel seguente documento, l'intellettuale cristiano Giustino tenta di spiegare all'imperatore romano (tramite lettera) le attività religiose dei cristiani - sia per chiarire che il cristianesimo non ha intenti aggressivi verso nessuno, sia per proporre in qualche modo la fede ai Romani, attraverso una semplice e pacifica esposizione scritta.
Siamo infatti in un periodo storico in cui i cristiani nell'impero romano non costituiscono la maggioranza della popolazione ed è quindi necessario spiegare al mondo "cosa crediamo e cosa facciamo".
Risultato per Giustino: viene martirizzato.
Risultato per noi: una testimonianza (anche) della celebrazione dell'Eucaristia nella Chiesa primitiva.

Giustino Martire 
(nascita circa 100 d.C. - 
morte circa 165 d.C.)

Dal Libro Apologia I

"Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato."

"Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo, il nostro Salvatore incarnatosi, per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così abbiamo appreso che anche quel nutrimento, consacrato con la preghiera che contiene la parola di Lui stesso e di cui si nutrono il nostro sangue e la nostra carne per trasformazione, è carne e sangue di quel Gesù incarnato."

"Infatti gli Apostoli, nelle loro memorie chiamate vangeli, tramandarono che fu loro lasciato questo comando da Gesù, il quale prese il pane e rese grazie dicendo: "Fate questo in memoria di me, questo è il mio corpo". E parimenti, preso il calice e rese grazie disse: "Questo è il mio sangue"; e ne distribuì soltanto a loro."

(...)
"E nel giorno chiamato "del Sole" ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente.
Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi.
Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: "Amen". Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti"
(...)
"Ci raccogliamo tutti insieme nel giorno del Sole, poiché questo è il primo giorno nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, il nostro Salvatore, risuscitò dai morti. Infatti Lo crocifissero la vigilia del giorno di Saturno, ed il giorno dopo quello di Saturno, che è il giorno del Sole, apparve ai suoi Apostoli e discepoli. (...)"  

🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹

Ignazio di Antiochia 
(nascita 35 d.C. - 
morte circa 107 d.C.)

Nella Lettera ai cristiani di Filadelfia Ignazio scrive:

"Ignazio, Teoforo, alla Chiesa di Dio Padre e di Gesù Cristo che è in Filadelfia d'Asia, che ha ottenuto misericordia ed è consolidata nella concordia di Dio e giustamente giuliva nella passione del Signore nostro e nella sua resurrezione e pienamente cosciente della sua misericordia, il mio saluto nel sangue di Cristo. Essa è il mio eterno e continuo giubilo specialmente se i fedeli sono in uno col vescovo e con i suoi presbiteri e con i diaconi scelti nella mente di Gesù Cristo che, secondo la sua volontà, ha confermati col suo Santo Spirito.

So che il vescovo ha conseguito il ministero per servire la comunità non per sé, per gli uomini e per vanagloria, ma nell'amore di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo. Di lui mi ha colpito l'equità; il suo silenzio ha più forza di quelli che dicono cose vane.
(...)
Figli della vera luce fuggite la faziosità e le dottrine perverse. Dove è il pastore ivi seguitelo come pecore. Molti lupi degni di fede con lusinghe malvagie seducono chi corre nel Signore. Ma essi non avranno posto nella vostra unità.

State lontani dalle erbe cattive che Gesù Cristo non coltiva, perché non sono piantagione del Padre. Non ho trovato divisione in mezzo a voi, ma selezione. Quanti sono di Dio e di Gesù Cristo, tanti sono con il vescovo. Quelli che pentiti rientrano nell'unità della Chiesa saranno di Dio perché vivono secondo Gesù Cristo. Non lasciatevi ingannare fratelli miei. Se qualcuno segue lo scismatico non erediterà il regno di Dio. Se qualcuno marcia nella dottrina eretica egli non partecipa della passione di Cristo.

Preoccupatevi di attendere ad una sola Eucaristia. Una è la carne di nostro Signore Gesù Cristo e uno il calice dell'unità del suo sangue, uno è l'altare come uno solo è il vescovo con il presbiterato e i diaconi miei conservi. Se ciò farete, lo farete secondo Dio."

🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿

Sempre Ignazio di Antiochia,
mettendo in guardia i cristiani della chiesa di Smirne contro coloro che non seguivano gli insegnamenti della Chiesa, scrive:

"Stanno lontani dalla Eucaristia e dalla preghiera perché non riconoscono che l'Eucaristia è la carne del nostro salvatore Gesù Cristo che ha sofferto per i nostri peccati e che il Padre nella sua bontà ha risuscitato. Costoro che disconoscono il dono di Dio, nel giorno del giudizio, moriranno. Sarebbe meglio per loro praticare la carità per risorgere. Conviene star lontano da essi e non parlare con loro né in privato né in pubblico, per seguire invece i profeti e specialmente il vangelo nel quale è manifestata la passione e compiuta la risurrezione. Fuggite le faziosità come il principio dei mali".
(Lettera agli Smirnesi, VII)

"Come Gesù Cristo segue il Padre, seguite tutti il vescovo e i presbiteri come gli apostoli; venerate i diaconi come la legge di Dio. Nessuno senza il vescovo faccia qualche cosa che concerne la Chiesa. Sia ritenuta valida l'Eucaristia che si fa dal vescovo o da chi è da lui delegato. 
Dove compare il vescovo, là sia la comunità, come là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica. Senza il vescovo non è lecito né battezzare né fare l'agape; quello che egli approva è gradito a Dio, perché tutto ciò che si fa sia legittimo e sicuro" 
(Lettera agli Smirnesi, VIII)

🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹

Cirillo di Gerusalemme
Nascita: 313/315 d.C.
Morte: 386/387 d.C.

Estratti dalla quarta catechesi mistagogica - nella quale Cirillo utilizza la Lettera di S. Paolo ai Corinti dove l'Apostolo scrive:
«Io infatti ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso (...)».

Sull'Eucaristia Cirillo di Gerusalemme afferma:

"Questa istruzione del beato Paolo vi rende pienamente consapevoli dei divini misteri di cui siete considerati degni, divenuti un solo corpo e un solo sangue con Gesù Cristo. Ora egli ha proclamato: «Nella notte in cui nostro Signore Gesù Cristo fu tradito, prese il pane e dopo aver reso grazie lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Poi prese il calice e rese grazie disse: Prendete e bevete, questo è il mio sangue». Gesù stesso si è manifestato dicendo del pane: «Questo è il mio corpo». Chi avrebbe ora il coraggio di dubitarne? Egli stesso l'ha dichiarato dicendo: «Questo è il mio sangue». Chi lo metterebbe in dubbio dicendo che non è il suo sangue?

Egli di sua volontà una volta cambiò a Cana di Galilea l'acqua in vino, e non è degno di fede se muta il vino in sangue? Invitato alle nozze fisiche fece questo miracolo strepitoso. E noi non lo confesseremo molto più, avendo dato ai figli dello sposo la gioia del suo corpo e del suo sangue?

Con ogni sicurezza partecipiamo al corpo e al sangue di Cristo. Sotto la specie del pane ti è dato il corpo, e sotto la specie del vino ti è dato il sangue perché tu divenga, partecipando al corpo e al sangue di Cristo, un solo corpo e un solo sangue col Cristo. Così diveniamo portatori di Cristo, essendosi diffusi il suo corpo e il suo sangue per le nostre membra. Così secondo il beato Pietro noi diveniamo «partecipi della natura divina».

Una volta Cristo parlando ai giudei disse: «Se non mangiate la mia carne e non bevete il mio sangue, non avete in voi la vita». Quelli non intendendo spiritualmente le sue parole se ne andarono scandalizzati, credendo che il Salvatore li invitasse alla sarcofagia.

C'erano nell'Antico Testamento i pani della proposizione i quali proprio perché dell'Antico Testamento sono terminati. Nel Nuovo Testamento è un pane celeste e un calice di salvezza che santificano l'anima e il corpo. 
(...)
Non ritenerli come semplici e naturali quel pane e quel vino: sono invece, secondo la dichiarazione del Signore, il corpo e il sangue. Anche se i sensi ti inducono a questo, la fede però ti sia salda. Non giudicare la cosa dal gusto, ma per fede abbi la piena convinzione, tu che sei giudicato degno del corpo e del sangue di Cristo.
(...)
Avendo appreso queste cose, hai piena coscienza che ciò che ti pare pane non è pane, anche se al gusto è tale, ma corpo di Cristo, e il vino che pare vino non è vino, anche se il gusto l'avverte come tale, ma sangue di Cristo."

🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹


Sulla Solennità del Corpus Domini (=Corpo del Signore) è interessante il breve articolo su Vatican News che ripercorre il Magistero degli ultimi Papi:
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-06/corpus-domini-magistero-papi.html


Sull'istituzione storica della festa che viene inserita nel calendario liturgico cattolico (nel secondo millennio cristiano),
vedi l'ottima spiegazione di Cathopedia QUI

Commenti