Giornata del dialogo cattolico - ebraico: oggi parliamo insieme di Ester (e di molto altro). In uscita la Bibbia dell'Amicizia 📖

17 gennaio 2019.
Eccoci al bellissimo - e ricchissimo di spunti - appuntamento annuale coi fratelli ebrei che precede di un giorno, non a caso, la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

© immagine sito Chabad.org

Un pensiero particolare oggi va agli amici ebrei cattolici (al momento sono tutti non italiani) che negli anni mi hanno aiutata molto nell'approfondimento della fede cristiana in diversi aspetti (teorici e pratici). Il loro contributo va molto oltre quello di una semplice "conoscenza in rete".
Alcuni profondi legami spirituali sono indescrivibili e ci accompagnano costantemente.
Anzi... il mio pensiero si estende senza limiti di tempo a tutta la nostra famiglia nella Comunione dei Santi perché anche certi scritti di grandi (sebbene poco noti) credenti ebrei cattolici dei secoli scorsi mi hanno trapassato e segnato l'anima in modo indelebile.

Per tornare al tema principale di oggi - ebrei e cattolici in dialogo interfede -  ho una gratitudine infinita anche verso tutti i grandi autori, studiosi, mistici e saggi ebrei-non-cattolici, di tutti i tempi.

Grazie a taluni pensatori e testimoni delle epoche passate, spiritualmente molto elevati nella loro vita quotidiana (qua non c'è pre-Concilio o post-Concilio che tenga, dialoghi moderni o dialoghi antichi),
più volte ho sperimentato la "sensazione" di non avere a che fare con parole scritte sulla carta ma direttamente con la voce della persona. Non è propriamente qualcosa che accade tutti i giorni, non è ordinaria amministrazione. Mi è accaduto con scritti ebraici, con scritti cristiani, e con scritti ebraici-cristiani.
Alcune volte mi sono sorpresa parecchio, oltre ogni immaginazione...
[Òh, non sto dicendo che ho avuto le visioni! Sto dicendo che a volte immergendosi in determinati scritti si sperimenta una condizione simile a quei (lievi) stati mistici dati dalla Parola biblica ispirata, pur non trattandosi di Bibbia bensì di grandi testimoni della stessa. Con alcune persone si può percepire davvero una comunione concreta che va oltre il tempo e lo spazio. C'è davvero una comunione spirituale che può influire sulla nostra vita quotidiana. Questo è percepibile a noi interiormente ma è spesso anche rilevabile in fatti reali esterni che solitamente definiamo coincidenze. Ecco, io in determinate occasioni ho sperimentato un po' troppe "coincidenze", una dietro l'altra, per giorni e giorni, e chiamarle ancora così sarebbe ... antiscientifico e antirazionale].

Ok, torno in tema.
Come si può definire il rapporto unico che sussiste tra giudaismo e cristianesimo con particolare riferimento al cattolicesimo (che è la forma originaria completa di cristianesimo)?
Riporto la breve definizione che ho sentito da un celebre ebreo cattolico statunitense.

Il giudaismo è il cristianesimo prima del Messia, e il cattolicesimo può essere descritto anche come un giudaismo dopo il Messia - mentre con la stessa legittimità coesiste in contemporanea storica un giudaismo in attesa del Messia.

[come d'altra parte siamo anche noi cristiani in attesa della parusìa. Vedi Catechismo o Google per le spiegazioni della parusìa].

Da notare, certo, per essere precisi, che alcune grandi correnti ebraiche di oggi non sono esattamente "in attesa del Messia", o non lo sono nel senso di "attesa di una persona specifica" (quanto di una possibile èra futura), oppure sono in attesa di una persona con caratteristiche del tutto diverse da quelle di Gesù. È giusto registrare questo nel rispetto della grande tradizione di libertà di coscienza, di ricerca, che ereditiamo sia dal giudaismo che dal cristianesimo (anche se non sempre attuata in tutte epoche storiche, oppure attuata guardandosi reciprocamente "di traverso").

L'identità fondamentale dei due gruppi sta proprio nello spartiacque: il Messia è arrivato oppure no - in associazione alla divisione sul tipo di Messia.
Il fatto che Dio abbia a che fare con la natura umana in modo così "ravvicinato"  (da risultare quasi "impastato" con l'umanità) determina due identità diversissime in base che lo si ritenga vero o falso.
Il Messia - Figlio di Dio incarnato. Natura umana e natura divina unite in una Persona (divina). Nessuna fusione ok, ma unione sì. Unione per sempre. O ciò è possibile o ciò non è possibile.
La differenza è immensa, incolmabile per entrambi, ebrei e cristiani.

E allo stesso tempo esiste un'immensità di pensiero in comune, uno spirito di fede in comune perché quel Dio è percepito in entrambi i gruppi come molto vicino all'uomo.
Proprio ieri Papa Francesco ha tenuto la catechesi del mercoledì sull'espressione Padre Nostro nella preghiera cristiana

Gesù dice "Padre mio" in modo particolarissimo quando si rivolge individualmente al Padre e quando ne parla agli altri. Un modo senza precedenti. Di sicuro un modo soltanto Suo. Distinguibile, eccezionale anche rispetto a tutti gli altri ebrei. Un modo che ne cambiava il significato, diventando inedito, inaudito.
Ma allo stesso tempo "Padre Nostro" è un'espressione che viene pronunciata in una modalità molto "confidenziale" e unica al mondo da tutto il popolo ebraico. Tale unicità di relazione col Padre è evidentissima perfino agli occhi più distratti di ieri e di oggi.
Tale unicità di relazione distingue il Dio d'Israele e il Suo Popolo da tutti gli altri popoli.

L'immensità di quel pensiero di fondo che ci unisce - e che ci proviene direttamente dal Pensiero, dal Logos stesso - ha continuato a trasmettersi attraverso le generazioni sia nell'ebraismo che nel cristianesimo.
Con una differenza.
"Loro" dicono: "più vicino di così è impossibile, è pazzesco, è un pensiero troppo umano"...
"Noi" diciamo: "è pazzesco, è troppo umano, siamo sconvolti quanto voi, ma l'ha fatto".

[tra parentesi ringrazio il Signore che io sono una semplice fedele cattolica, e che non faccio parte di nessun "tavolo di dialogo ebraico-cristiano"... perché forse le mie frasi risultano un po' troppo dirette, poco diplomatiche 😇 Comunque, vabbè, era per rendere l'idea in modo semplice]



Oggi ho molto materiale da proporre con diversi link.
Ai lettori la scelta dell'argomento da approfondire.

Come introduzione del contesto riporto le parole di Papa Francesco nell'Evangelii Gaudium:

«Dio continua ad operare nel popolo dell'Antica Alleanza e fa nascere tesori di saggezza che scaturiscono dal suo incontro con la Parola divina. Per questo anche la Chiesa si arricchisce quando raccoglie i valori dell'Ebraismo. Sebbene alcune convinzioni cristiane siano inaccettabili per l'Ebraismo, e la Chiesa non possa rinunciare ad annunciare Gesù come Signore e Messia, esiste una ricca complementarietà che ci permette di leggere insieme i testi della Bibbia ebraica e di aiutarci vicendevolmente a sviscerare le ricchezze della Parola, come pure di condividere molte convinzioni etiche e la comune preoccupazione per la giustizia e lo sviluppo dei popoli»
Papa Francesco, esortazione apostolica Evangelii Gaudium

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Il Sussidio che fa da base comune agli incontri di oggi 17 gennaio 2019 lo trovate cliccando QUI
Quest'anno si parla del Libro di Ester.
Il documento è stato redatto da AMBROGIO SPREAFICO
Presidente Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo CEI;
RAV RICCARDO DI SEGNI
Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma;
DON DIONISIO CANDIDO
Responsabile settore apostolato biblico, ufficio catechistico Nazionale CEI

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Domani 18 gennaio sarà disponibile nelle librerie
La Bibbia dell'Amicizia,
un lavoro frutto di un nutrito gruppo di esperti ebrei e cristiani - con prefazione di Papa Francesco.
Per vedere la presentazione del lavoro, i nomi degli autori, gli studiosi che hanno partecipato e la prefazione del Papa CLICCA QUI e anche QUI

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Il 22 gennaio parte la GMG di Panama, Giornata cattolica Mondiale della Gioventù. Il rabbino Gustavo Kraselnik ospita 50 giovani cattolici in una importante sinagoga di Panama. Alloggeranno lì per tutta la durata della GMG dal 22 al 27 gennaio.
Per leggere l'articolo clicca il link:
https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2019-01/gmg-panama-2019-ospitalita-rabbino-panama.html

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Personalmente sono molto contenta di leggere in data odierna su Vatican Insider (La Stampa) la seguente intervista al diacono Benedetto Di Bitonto che lavora da anni in Israele nel Vicariato di San Giacomo per i cattolici di lingua ebraica, e si occupa quindi anche di relazioni ebraico-cristiane
intervista cliccando QUI
Parla sia delle relazioni cattoliche/ebraiche che di quelle tra le diverse confessioni cristiane in Terra Santa. I due temi sono ampiamente collegati.
Da diversi anni seguo sul sito internet le attività del vicariato di San Giacomo (Patriarcato latino di Gerusalemme), e sul canale youtube seguo i canti cristiani in ebraico pubblicati da Benedetto (di alcuni è egli stesso autore): è così che ad un certo punto ho scoperto che quel seminarista chiamato "Benny" non era un anglofono, inglese o americano, ma era un italiano.
Dunque, come potevo io ignorare una tale occasione? L'ho contattato via mail per chiedere il testo di un paio di canti che non riuscivo a decifrare benissimo col solo video, e qualche altra informazione. Gentilissimo. Molto particolare la sua esperienza che potete leggere nell'intervista linkata. Grazie Benedetto!

Per chi vuole seguire le notizie dal vicariato, leggere qualche catechesi o preparazione alle letture domenicali, conoscere la liturgia in lingua ebraica e varie attività dei cattolici in Terra Santa, il punto di vista delle comunità (kehillot) di San Giacomo è davvero preziosissimo:
Clicca qui per visitare /www.catholic.co.il/ in lingua italiana

Breve lezione sulla parola kehillà QUI

Per chi vuole seguire il canale youtube del diacono, prossimamente sacerdote Benedetto Di Bitonto, coi canti della tradizione dei cattolici di lingua ebraica:
https://www.youtube.com/user/bdibitonto

Nel sito del vicariato si trovano ad esempio notizie come questa:
Tivù israeliana sui cristiani.
Alla fine dell'anno 2018, la Israeli Broadcasting Corporation, nell'ambito del programma "Turning Point" (Nequddat Mifneh), ha trasmesso una serata sui cristiani di lingua ebraica in Israele. I due intervistatori sono: Yishai Sarid e Efrat Shapiro Rosenberg; regista: Naftali Gliksberg; produttori: Shula Spiegel e Dana Eden. Questo il link del video
https://www.youtube.com/watch?v=uJrjuvl4gRQ
Mi spiace, non ci sono sottotitoli in inglese, ma in israeliano (cioè nella stessa lingua parlata) come avviene di solito per i programmi tivù e per i film israeliani. Questo risulta un ottimo aiuto per chi studia ebraico.
Il video è di 49 minuti, e anche se non capite la lingua, potete vedere molte realtà cristiane di oggi. In questa trasmissione si vedono soprattutto cattolici, e qualche rito degli ortodossi. All'inizio e in vari stralci successivi potete vedere anche padre David Neuhaus, ebreo cattolico, responsabile fino a poco tempo fa del vicariato di San Giacomo ed esperto di dialogo interreligioso. Nel filmato si possono vedere diversi contesti in cui sono presenti i cristiani in Israele. Ricordo che in Terra Santa siamo soltanto circa il 2% della popolazione. Il 2% è riferito a tutti i cristiani, compresi Protestanti, Ortodossi, e per estensione anche i messianici.

Per chi ancora non ne avesse abbastanza, e volesse leggere anche tutti i meravigliosi link che ho proposto per la Giornata dell'anno scorso: 17 gennaio 2018


Sempre in tema con la giornata di oggi:
qualcuno desidera ballare pregando?
O pregare ballando?
(questa domanda sulle "modalità preganti" 😊 mi è stata fatta di recente da bimbe del catechismo... e visto che da anni&anni colleziono "musica ballabile pregante" sono ben fornita).

Ecco di seguito alcuni link utilissimi allo scopo.

"Tateh" di Beri Weber, ottimo cantante (e anche rabbi) del movimento ebraico Chabad-Lubavitch.
"Tateh" significa "Padre" in lingua Yiddish, nel senso di Padre Eterno. La frase della canzone dice semplicemente "Padre aiutaci ora". Come ho scritto prima, il Padre nel popolo ebraico è un Padre talmente vicino da risultare tangibile.
https://youtu.be/WfRVhstsYPs

"Hineh ma tov" dal salmo 133 di Joshua Aaron, ebreo messianico (cioè credente in Gesù). È il classico salmo "com'è bello che i fratelli stiano insieme" - musicato in modo originale, cantato in ebraico e in inglese
https://youtu.be/RdmDBA-DTAw

"Adonai Adoneinu" dal salmo 8, canto di un altro movimento messianico presente tra Israele e USA. Musica da ballare, canto integralmente in ebraico, sottotitoli inglesi
https://youtu.be/BnDcQglU-Dk

"Il mio miglior difetto", Rock cattolico italiano, gruppo The Sun capitanato da Francesco Lorenzi - video girato nel deserto del Neghev, Israele
https://youtu.be/RBI86NDvVpQ

Dopo le danze... un po' di calma meditativa

"Ruach haKodesh boi na", la preghiera cattolica allo Spirito Santo cantata nella versione ebraica - vicariato San Giacomo, Israele
https://youtu.be/40rzsw9Z9Xs

E, ancora più calma, ... e sempre così tangibilmente vicino al Padre la seguente struggente preghiera (di Beri Weber), una di quelle preghiere ebraiche che mi fanno in qualche modo intuire perché Dio si è incarnato
https://youtu.be/Uxa_WOx0rJQ

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