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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Una ricetta della Tradizione: spaghetti alla carbonara

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Il post di oggi è un pò off topic rispetto al blog. O forse no 😇. Lo vedremo strada facendo. Seguitemi. Spiegherò agli inesperti di cristianesimo autentico bimillenario (=cattolicesimo) qualche concetto che potrebbe risultare ostico se io utilizzassi termini teologici e/o linguisticamente ormai incompresi dalla maggioranza degli italiani. (tra parentesi: non è che io sia una teologa, una filosofa o una "sapientona". Ma mi sono resa conto che anche solo parlando coi termini della teologia cristiana "basica" si crea un abisso di incomunicabilità con quasi tutti gli interlocutori, anche se dotati di buona istruzione/cultura. In generale oggi c'è poca dimestichezza con i termini teologici, mentre io sono una fissata col linguaggio tecnico non appena entro in un settore di studio). Facciamo allora un salto nella genuina gastronomia italiana. Alla ricerca di... meditazioni pratiche. Ricetta dal sito specializzato http://www.buttalapasta.it/articolo/ricetta-

A che cosa serve la Chiesa? (2)

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Da G. K. Chesterton, Perché sono cattolico , Gribaudo, 2002 - opera originale del 1926 e 1929. [nota di Francesca: il grassetto e il colorato del testo sono stati da me inseriti per facilitare la lettura] "Potrei trattare la materia da un punto di vista personale e descrivere la mia conversione; ma ho il sospetto che questo metodo renderebbe l’argomento molto più ristretto di ciò che in realtà è. Vi sono molte persone di gran lunga migliori di me che si sono convertite a religioni di gran lunga peggiori." "Alcuni giorni fa uno scrittore famoso, solitamente ben informato, ha parlato della Chiesa Cattolica come della avversaria delle nuove idee. È probabile che non si sia accorto che la sua affermazione non era esattamente ciò che si considera un’idea nuova. È una di quelle nozioni che i cattolici si trovano a dover costantemente contrastare, in quanto si tratta di un’idea molto vecchia. Certo è che coloro che ritengono che il cattolicesimo non porta nulla di

Homo Ultra Sapiens

Il conferenziere l'ho già presentato in un mio recente post  vedi qui Non si tratta certo di uno che si ferma alla superficie delle cose... Nel prossimo video affronta direttamente le domande "chi siamo", "che cosa ci stiamo a fare qui", ... Eccetera. 8 minuti CLICCA QUI PER APRIRE SU YOUTUBE

A che serve sapere?

"Vi sono infatti alcuni che amano di sapere solo per sapere; ed è turpe curiosità. Altri che desiderano di conoscere perché essi stessi siano conosciuti; ed è turpe vanità.  Ci sono alcuni che desiderano di sapere per vendere la loro scienza, ad esempio, per denaro, per gli onori; ed è turpe mercimonio.  Ma ci sono anche di quelli che vogliono sapere per edificare; ed è carità.  Ci sono poi coloro che desiderano sapere per esser edificati; ed è prudenza". Bernardo di Chiaravalle (Francia 1090 - 1153). Nome originale francese: Bernard de Clairvaux. Fu poi definito il Dottore Mellifluo. Non nel senso di sdolcinatezza caratteriale ma perché eccelleva  "nel far distillare dai testi biblici il senso che vi si trova nascosto"   (come spiega l'enciclica Doctor Mellifluus, di Pio XII, emessa nell'ottavo centenario della morte di San Bernardo). Ci ha lasciato tesori di fede, cultura, spiritualità e opere concrete che hanno costruito l'Europa. I su

Vita? Morte? Amore?

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Insomma... temini facilini, no? Vi presento un paio di ragionamenti di don Luigi Maria Epicoco, classe 1980. Un suo breve profilo si trova su wiki https://it.m.wikipedia.org/wiki/Luigi_Maria_Epicoco Con don Luigi, come con tanti altri bravi pastori, si toccano le questioni essenziali. "Vale la pena vivere?" Registrazione audio circa 6 minuti CLICCA PER APRIRE SU YOUTUBE Nella prossima registrazione che vi presento don Luigi legge la lettera di un suo amico. Un uomo, un innamorato, un marito e un padre di famiglia. Scrivo una breve introduzione al tema... Mi sono ripromessa di fare la brava ragazza e quindi di non usare troppo su questo blog uno "spudorato" linguaggio quotidiano corrente  - linguaggio che però a volte trovo necessario per comunicare il realismo che contraddistingue la vita cristiana. Non è che sempre-sempre ci dobbiamo mordere la lingua e parlare quella specie di "santarellino" politically correct. Anzi, sappiamo con